Marcello Pitino torna a Messina dopo quasi 5 anni da quella esperienza che lo vide organico alla presidenza di Franco Proto, durata da febbraio a luglio 2017 per traghettare l’Acr Messina, erede del FC di Aliotta e Franza, alla scomparsa dai quadri federali. Pitino venne presentato come Ds nella conferenza stampa organizzata da Proto e dal direttore generale Lello Manfredi, per presentare un progetto di ristrutturazione della società giallorossa che aveva come concetto chiave il ritorno alla “normalità” dopo il periodo buio succeduto alla mancata iscrizione in B nel 2008, al fallimento del Football Club Messina Peloro dei Franza nel 2009, con l’unica parentesi positiva della doppia promozione tra il 2012 e il 2014 dalla D alla Legapro unica, la successiva retrocessione sul campo, la riammissione con la dirigenza Stracuzzi-Gugliotta-Micali-Oliveri, fautrice di un settimo posto in C e un buco finanziario, che portò alla soluzione finale Proto.

Non è un precedente lusinghiero per Pitino che, comunque, in quei mesi complicatissimi, lavorò molto per evitare l’onta della retrocessione sul campo, con i giocatori che continuavano a non ricevere le loro spettanze, i giorni che passavano senza che nessuno, in città o fuori, desse contributi concreti (leggasi “soldi”, “pecunia”, “money”) alla causa biancoscudata e l’ultima settimana alla rincorsa affannosa di un miracolo dell’ultimo minuto.
Giunto a Messina a 12 turni dalla fine del campionato, Pitino, a mercato chiuso, fece solo due operazioni, con l’avvento del difensore Angelo Bencivenga , solo 9 minuti per lui, e dello svincolato Plasmati, ex bandiera del Catania, attaccante dal grande fisico ormai troppo avanti con gli anni per poter dare un contributo significativo alla causa di un gruppo, che, comunque, con il pareggio per 0-0 all’ultima giornata nello scontro diretto sul campo della Vibonese, riuscì ad evitare la lotteria dei play out.

Dopo quell’annata finita male, malgrado il "miracolo" ottenuto sul campo, il dirigente nativo di Modica ed ex attaccante di buon livello in serie C negli anni 80, sposò la causa ambiziosa del Casarano, piombato in Eccellenza nel 2018 dopo gli anni ruggenti della serie C ad alti livelli dal 1980 al 1999. Grandi capitali a disposizione, spropositati per la categoria, che, però, non hanno consentito ai pugliesi di ritornare tra i professionisti, e Pitino ha dovuto anche sopportare le contestazioni di una tifoseria abbastanza calda e troppo legata ad un blasone ormai impolverato.
Professionista molto disponibile e garbato, Pitino spera a Messina di contribuire ad ottenere la salvezza, intanto portando in riva allo Stretto qualche rinforzo adeguato alle battaglie da affrontare, e poi cercando di svolgere il compito ancora più importante di connessione tra la società, lo staff tecnico e i calciatori per creare quella squadra coesa come gruppo, vista sporadicamente sul terreno di gioco in queste prime 21 giornate di campionato.

Sezione: Acr Messina / Data: Lun 24 gennaio 2022 alle 22:14
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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