Nei quattro anni e mezzo trascorsi da agosto 2017, quando divenne presidente del Messina presentando l’unica proposta di partecipazione al bando indetto dall’allora sindaco Accorinti per sfruttare la chance concessa alla città di ripartire dalla serie D, Pietro Sciotto non aveva mai utilizzato lo strumento della comunicazione diretta per esprimere il proprio punto di vista sulle vicende di quella che ha sempre definito come una sua “creatura”. Stasera, invece, dopo la nota trasmessa agli organi di stampa dal “consulente” Pietro Lo Monaco in cui rendeva pubbliche le sue dimissioni dall’incarico assunto la scorsa estate, Sciotto ha sentito l’esigenza di parlare direttamente con coloro i quali hanno ancora a cuore le sorti della biancoscudata, senza ricorrere ai ricorrenti sfoghi, più o meno privati che diventavano pubblici attraverso il passaparola dei social o delle chat. Il video pubblicato sul profilo Facebook della società in seconda serata, come si diceva una volta nei palinsesti televisivi generalisti, non sarà “Questo è il paese che amo” di berlusconiana memoria, lo scenario è quello di un normale posto di lavoro, lo stile è quello diretto che cerca di chiarire alcuni aspetti delle recenti vicende attorno all’Acr.

“E’ un mio dovere intervenire in questa vicenda – esordisce Sciotto - nella mia vita preferisco fare parlare di fatti. Voglio chiarire la situazione, superando incertezze e dubbi create dalla stessa. Intanto si accettano le dimissioni del signor Lo Monaco e si ringrazia per quanto fatto sino ad oggi, senza aggiungere altro per non fare polemiche. Ci sono due punti principali che devono essere trattati: innanzitutto non ho risposto al primo comunicato (ndr di Pietro Lo Monaco) perché c'erano due partite importanti contro Catania e Paganese, così come ora è importante questa di domenica contro il Francavilla, ma era necessario intervenire subito. Nel primo comunicato – prosegue Sciotto - si parla di impossibilità a garantire l'impegno minimo finanziario, come concordato ad inizio stagione. Nel secondo si afferma che io abbia disatteso gli impegni presi.”

Su questo punto, il presidente del Messina risponde in modo particolarmente piccato, e si può cogliere, forse, un accenno della disillusione nei confronti di qualcuno che si era scelto, in estate, oltre che per le sue doti professionali, anche per una conoscenza quasi trentennale: “Caro Lo Monaco, nella mia vita ho sempre onorato gli impegni, se sono dove sono è perché sono stato sempre una persona per bene, ho garantito sempre tutto. Nessun accordo preso è stato disatteso. La realtà è diversa, io sono abituato a fare bilanci, ogni anno. Da 45 anni lo faccio con la mia azienda. Tu hai fatto un bilancio di tuo pugno e ora è cambiato. Non sono io a disattendere, ma quello che mi sono trovato di fronte è diverso di quanto prospettato. Questo – sottolinea il patron dell’Acr - posso dimostrarlo coi fatti, quando si vorrà. Senza polemica, ma non sono stati io a non rispettare gli accordi, casomai lui ( ndr Lo Monaco) non li ha attuati. “

Il presidente passa poi alle cifre, un argomento al quale non si sottrae mai quando ne ha l’occasione: “Questo campionato mi costerà circa 3 milioni di euro e non ci sono entrate. Ho fatto le mie scelte in buona fede, ma sono abituato a mettere sempre un punto e andare avanti, altrimenti non sarei arrivato a questo punto nella mia attività. La priorità è salvare la categoria, salvare il Messina. Per farlo chiedo l'aiuto di tutti, amici e nemici, imprenditori, la città, le istituzioni. Siamo arrivati con tanti sacrifici in C, vorrei salvare il Messina prima di uscire, non accetterei mai di andare via con una retrocessione. Chiedo l'aiuto anche di quelli che non mi sopportano. La C è un bene importante, ci sono città come Palermo, Catania, Catanzaro, Foggia, Taranto, Bari, tutte piazze calcistiche blasonate. Questo tesoro teniamolo stretto e cerchiamo di salvarlo, tutti insieme.”

Sciotto passa poi ad una vera e propria “chiamata alle armi”, un appello rivolto a tutte le famose componenti evocate ai tempi di Franco Scoglio come elemento essenziale di unità per ottenere risultati nel calcio: “Alle istituzioni dico che non possiamo giocare in serie C senza avere un nostro campo. Il Celeste è in condizioni pessime, un impianto da terza categoria, al “S. Filippo” siamo ospiti ogni domenica, non possiamo fare un allenamento, i giocatori sono come se fossero sempre in campo neutro, vanno allo stadio e giocano la partita di campionato. Chiedo al Comune di avere subito il campo a disposizione, altrimenti è molto difficile andare avanti. Agli imprenditori messinesi chiedo aiuto sotto forma di sponsorizzazioni, perché i costi stagionali, ripeto, sono 3,2 milioni di euro, nell'ultima partita abbiamo incassato 3200 euro, di cui 3000 le paghiamo di canone al Comune, 500 ai vigili del fuoco, poi 1.500 agli steward, addetti alla sicurezza, alla fine spendiamo il doppio di quanto incassiamo per ogni gara. Dobbiamo essere tutti uniti, tifosi, società, imprenditori per salvare la categoria. Chiedo un aiuto fino al 30 aprile, dopodiché si vedrà cosa fare, troveremo un acquirente serio.”

Pietro Sciotto, poi, passa alle due proposte pervenute fino ad oggi per acquistare il Messina: “Una proposta l’ha portata il signor Lo Monaco, si tratta di una società di Londra che mi ha chiesto di prelevare il Messina a un euro più le spese per quest'anno. Ho detto che sono disponibile, ma devono rilevare attività e passività, poi io ho in lega una fideiussione di 550 mila euro (ndr a garanzia del pagamento degli emolumenti dei tesserati) che, è chiaro, se cedo la società, mi deve essere tolta e intestata all’azienda acquirente. Ho fatto il punto dei costi, informando questi signori che da qui al 20 aprile occorre spendere 500 mila euro tra contributi, ritenute e stipendi di novembre e dicembre e, fino alla fine del campionato, oltre due milioni per il periodo da gennaio a giugno. Questa mia risposta – precisa Sciotto - non è piaciuta al signor Lo Monaco, non so perché. Ma questi sono numeri, ci sono i bonifici e gli F24 che non si possono smentire. L’altra proposta è stata trattata dall'avvocato Delia, sono sardi che non vogliono darmi soldi ma possono spendere 200 mila euro per la squadra al momento di entrare nella società e poi 300 mila ad aprile. Ma dove andiamo? Non scherziamo? Usciamo con i fatti, non con le parole. Basta con le chiacchiere, non c’è nulla, tutte fesserie, persone che si vogliono solo mettere in mostra.

La conclusione di quasi nove minuti di intervento da parte del presidente Sciotto è un misto di spirito di lotta e richiesta di aiuto: “Mai come oggi ho bisogno aiuto di tutti. Io da domani sarò al campo con la squadra. Farò quello che non ho mai fatto con il Messina ma solo con la mia azienda, starò accanto ai giocatori, in qualunque momento della giornata, perché il mio obiettivo è salvare il Messina. Però servono tutti, sponsor, imprenditori e chi può contribuire. Tutti insieme. Ai tifosi chiedo, anche se vi sono antipatico, pazienza, ma ripeto, salviamo il Messina. A fine anno me ne vado, troviamo un nuovo acquirente, però tutti uniti al campo, il Messina non è mio, è della città, è vostro.”

Sezione: Acr Messina / Data: Mer 19 gennaio 2022 alle 23:04
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
vedi letture
Print