Giacomo Modica, nella sala stampa del “Franco Scoglio”, alla vigilia della gara contro il Benevento, ritiene opportuno guardare avanti, dopo la brutta serata di Taranto e parte dall’analisi dell’avversario di domani: “Il Benevento ha una propria identità, ha dimostrato sul campo, con 22 punti, di essere squadra importante per la categoria, giocano un buon calcio. In tre stagioni sono passati dalla serie A alla C, hanno impianto organizzativo collaudato, ma mi aspetto una reazione dai miei ragazzi, possiamo contrapporci con forza, dimenticando quanto di brutto fatto a Taranto. Abbiamo avuto poco tempo per prepararla, dal 5 ottobre ci siamo allenati poco e male, per cause di forza maggiore determinate dai tanti impegni nell’ultimo mese, però non è passato tanto nemmeno dalla buona prestazione di Crotone. Alterniamo cose belle a altre meno, dobbiamo sapere entrare in partita subito e metterci ritmo, cattiveria agonistica, intensità, altrimenti andremo in difficoltà contro avversari così di alto livello“.
Modica non ritiene che il Benevento possa arrivare poco carico all’impegno di domani: “Penso che loro avevano come obiettivo di vincere il campionato e stanno mantenendo i programmi. Noi non è che non dormiamo per una sconfitta, ma qui c’è un’aria euforica o depressa a secondo dei risultati, invece dobbiamo compattarci all’interno ed all’esterno cercando il giusto equilibrio, con l’obiettivo di fare bella figura senza rischiare di arrivare all’ultima giornata in zona playout. Ci siamo riusciti a tratti, ci vuole un po’ di tempo, non siamo qui a vendere fumo alla tifoseria, sappiamo che ci saranno cadute e risalite. Il nostro è il percorso di una squadra con gente proveniente da categorie inferiori, che non conosce il campo, ma con tanta voglia di emergere, applicarsi, con qualità tecniche, umane, caratteriali. Non so quali siano le aspettative, anche se sono consapevole della grande importanza di questa piazza, ma ci vuole pazienza, vedremo quanta ce ne sarà tenendo conto dei nostri sforzi, ma anche delle anomalie presenti, che cercheremo di minimizzare, o le situazioni particolari esistenti, sulle quali non desidero soffermarmi e voglio andare oltre”.
L’allenatore biancoscudato si aspetta che i suoi ragazzi abbiamo imparato dalla sconfitta di mercoledì scorso: “Sono passati solo due giorni dopo la serata di Taranto, sappiamo di non avere fatto bene, siamo coscienti, adesso vengono le critiche, giustissime. In queste 48 ore ci siamo leccati le ferite, analizzando i filmati, vedendo dove abbiamo sbagliato. Non è stato un problema di formazione o modulo, eravamo sempre 11 contro 11, il calcio dipende dall’occupazione degli spazi in fase di possesso o non possesso. Certo, abbiamo sbagliato, ma adesso rifarei le stesse scelte, anche in funzione della loro maggiore fisicità, poi c’è stato Luciani che si è fatto male, non ho più potuto mettere in pratica quello che avevamo preparato con lui in campo, mancando solo 7 minuti prima dell’inizio. Ci ho provato, anche se io, da quando faccio l’allenatore, non avevo mai fatto un cambio così netto di impostazione, ma pensavo che così saremmo stati più pronti sulle palle inattive, che fosse la partita giusta per fare queste scelte, giocando ogni tre giorni, dando respiro a qualcuno impiegato di meno. Nei primi minuti abbiamo sofferto tanto, ci siamo fatti trascinare in una partita nella quale tutto era compromesso praticamente dall’inizio, non siamo riusciti a reagire, ma può capitare nell’arco di un campionato, anche se mi è sembrato strano dopo la bella prova di Crotone. Nel calcio si vince, si perde e si pareggia; quindi, dobbiamo andare avanti e ripartire subito.”
Modica risponde anche a una domanda sul poco impiego di Zammit, in questo avvio di campionato: “Il ragazzo, l’ho già detto, ha qualità, gli serve capire bene la lingua, la cultura, i movimenti in campo. Lo aspetto, non so se domani sarà la sua occasione, ho ancora qualche ora per decidere. Zammit fa parte della nostra rosa, avrà le opportunità, ma abbiamo anche altre opzioni in attacco, lui deve ancora entrare nei meccanismi delle nostre giocate, quando ci riescono, bisogna aspettare e inserirlo nel momento giusto. Non siamo così in emergenza da dover mettere un calciatore solo per dare un contentino. Avrà il suo spazio. “
Modica torna sul momento del Messina: “La squadra sta bene, può avere un quadro psicologico particolare dopo la sconfitta di Taranto, ma deve sapere reagire, trovando l’orgoglio di affrontare un avversario molto forte, che viene da dieci risultati utili positivi, ma, per la legge dei grandi numeri, prima o poi si fermeranno, speriamo sia proprio domani. Le scelte? Abbiamo fatto, in tre giorni, le rotazioni di tutti i calciatori disponibili, adesso dobbiamo schierare la squadra più adatta ad affrontare il Benevento”
Il tecnico precisa il suo pensiero, in modo anche duro, riguardo alle condizioni di Luciani, in riferimento soprattutto al suo forfait pochi minuti prima del fischio di inizio allo “Iacovone”: “Luciani sta bene, ha avuto solo una leggera contrattura, stamattina si è allenato, l’esame obiettivo è andato tutto a posto. E’ vero che viene da due anni difficili con le operazioni ai crociati, ma noi non siamo al Bambin Gesù, questa è una squadra di calcio ed i problemi degli infortuni appartengono a un passato da chiudere. Io stimo e rispetto tanto Luciani, è un ragazzo, ma con quel suo comportamento poco prima dell’inizio della partita di Taranto mi ha messo nei guai; quindi, capisco il calciatore quando mi dice di avere un dolore, ma si possono anche stringere i denti. Io dico sempre ai ragazzi di alzare la mano prima per tirarsi fuori se non se la sentono, purtroppo è andata così, andiamo avanti. E’ importante che adesso il ragazzo stia bene”.
Infine, uno sguardo al mese di novembre, in cui si ritornerà a ritmi di lavoro più consoni alla categoria con una partita a settimana, anche se ci saranno da affrontare avversari molto quotati: “La preoccupazione deve esserci sempre, ma non si deve esagerare nemmeno nella troppa spocchia. Iniziamo dal Benevento che è una squadra da rispettare, vediamo di capire cosa raccoglieremo domani. Sono tranquillo nei confronti dei ragazzi e del loro atteggiamento, rispettando la piazza esigente, particolare, amabile quando le cose vanno bene o viceversa se vanno male. Ma questo succede dappertutto. Sono contento che adesso potremo lavorare serenamente nel corso di una settimana, visto che finalmente siamo usciti dal tour de force. Se riusciamo a trovare la condizione fisica e mentale giusta, possiamo acquistare di nuovo l’equilibrio e conquistarci il rispetto di tutti, perché abbiamo le qualità per farlo”.
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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