Domenica 2 maggio l'arbitro messinese Enrico Gemelli ha fatto il proprio esordio tra i professionisti, dirigendo la gara del girone A tra Alessandria e Pro Patria. Una grande soddisfazione per la giacchetta nera peloritana che ha rilasciato un'intervista al sito ufficiale dell'Aia Messina.

Enrico che cosa hai provato quando hai letto questa designazione?
Ho saputo della designazione e dell’esordio lo scorso giovedì mattina. Subito dentro di me sono scaturite mille emozioni diverse; un insieme di felicità, euforia e soddisfazione, non solo personale, ma anche nei confronti della nostra Sezione che ogni domenica, e questa ancor di più, vado a rappresentare quando scendo in campo.

Qual è stato l’approccio, dal punto di vista psicologico, a questa partita d’esordio?
Diciamo che a livello mentale ho cercato di prepararmi pensando che fosse una partita come un’altra, anche se chiaramente l’importanza della gara (le squadre hanno chiuso il campionato rispettivamente al secondo e al quinto posto in classifica, ndr) non ha fatto altro che aumentare il senso di responsabilità. Poi senza dubbio la grande differenza l’ho sentita una volta arrivato al campo: in LegaPro aumentano la serietà delle società, la professionalità dei calciatori, la storia del terreno di gioco che si va a calcare; sono tutti fattori che incidono tanto. Nel complesso però posso ritenermi più che soddisfatto di com’è andata.

E invece scendendo nei dettagli dell’incontro, quali sono state le differenze che hai riscontrato durante la direzione della gara?
Sicuramente si alza il livello di gioco e le qualità tecniche delle forze in campo, inoltre le azioni sono molto più veloci. Poi però c‘è un aspetto che mi è rimasto particolarmente impresso: l’uso dell’auricolare in campo. L’auricolare è uno strumento incredibile, sul terreno di gioco fornisce un supporto al team arbitrale che non mi aspettavo; semplifica incredibilmente il lavoro decisionale ma, soprattutto, rende la quaterna ancora più unita attraverso un dialogo costante.

Ma adesso cosa ci dobbiamo aspettare dal futuro per il Signor Gemelli da Messina?
Personalmente, come mia forma mentis, non sono una persona a cui piace pensare troppo al futuro. Preferisco concentrarmi sullo step attuale che è finire questa stagione nel migliore dei modi, senza interrompere i buoni risultati ottenuti finora. Il passo successivo riguarderà certamente la prossima stagione, e a quel punto continueremo a lavorare e dare il massimo come sempre.

Enrico, c’è qualcuno in particolare che senti di dover ringraziare per questo traguardo?
Indubbiamente il Presidente Lo Giudice e tutta le Sezione di Messina, che ancora una volta in questa occasione hanno dimostrato di essere davvero come una famiglia per me. Ma un grazie particolare va a tutte le persone che in questo fine settimana mi hanno scritto e chiamato facendomi sentire il loro supporto, prima e dopo la partita, quasi come se quel risultato non fosse solo mio ma di tutti loro; posso tranquillamente affermare che in campo li ho portati tutti insieme a me.

Per concludere: c’è qualcosa che vorresti dire, un messaggio che vorresti lasciare ai colleghi più giovani che si pongono come obiettivo nell’AIA quello che tu hai ottenuto domenica?
L’unica cosa che mi sento di poter dire è di puntare sempre al massimo e non accontentarsi. Per ottenere dei risultati, non solo nell’arbitraggio ma in generale nella vita, bisogna essere pronti ed avere la voglia di sacrificarsi; serve spirito di sacrificio per migliorare, nell’allenamento così come nella conoscenza del gioco e a livello tecnico. Questa è la base di ogni cosa.

Sezione: Fuori Campo / Data: Mer 05 maggio 2021 alle 12:49 / Fonte: AiaMessina.it
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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