La settimana seguente alla gara contro la Gelbison era passata con il mantra “meglio cinici che belli” ed il Messina torna da Roccella con tre punti in più nella propria classifica grazie ad una prestazione meno scintillante rispetto alla quasi totalità dei turni precedenti, ma comunque di un certo spessore, pur restando negli occhi l’immagine del tiraccio fuori misura di Pagano al 95’ che, tra i piedi di un calciatore un po’ più dotato tecnicamente rispetto al numero 11 amaranto, avrebbe potuto causare la classica beffa del finale di una partita comunque controllata senza rischiare praticamente nulla.
Gli uomini di Novelli (voto 6) giocano la prima frazione di gioco un po’ contratti, anche perché il Roccella si schiera con 5 difensori, 4 centrocampisti e un attaccante piuttosto leggero, quindi gli spazi sono intasati e ne risente la manovra, quasi mai fluida. Alla fine del primo tempo si contano sette corner a favore che non fruttano alcuna chance per battere Scuffia, e, nel corso dei 45’ iniziali, si contano due occasioni per il Messina, ma anche altrettante per i calabresi, con uno zero a zero che rispecchia l’andamento della gara. La ripresa, però, c'è il cambio di marcia, maggiore compattezza sulle corsie laterali, il forcing iniziale produce un netto predominio territoriale e il cross da cui nasce il rigore decisivo per il risultato finale. Il Roccella non ne ha più, i biancoscudati sono sempre in anticipo, ma peccano di poca concretezza sotto rete, non aggrediscono il pallone in area sprecando diverse potenziali azioni per il raddoppio, tra cui clamorosa quella di Cretella negli ultimi minuti.
Le valutazioni sui singoli rispecchiano la prestazione del collettivo con alcuni elementi più dotati tecnicamente che si fanno notare per la dedizione con la quale si mettono a disposizione dei compagni. Maiuscola la prestazione di Aliperta (7), soprattutto nel secondo tempo, quando prende in mano la squadra, recupera con il fisico e la posizione almeno una decina di palloni e mette il piede, ma soprattutto il fisico e la testa, in tutte le azioni in fase di attacco. Ottima anche la partita di Cristiani (7), più costante in tutti i 90’, tranne in una distrazione che porta all’occasione di Cappellini nel primo tempo, ma poi il numero 17 copre benissimo il ruolo in entrambe le fasi, dimostrando di trovarsi a suo agio in questo nuovo gruppo.
Alla categoria dei “belli ma sporchi” appartengono, Bollino ed Arcidiacono (6,5 per entrambi), che si scambiano le posizioni, nel difficile compito di sostituti del centravanti Foggia, svolgendo il ruolo di “falso nove” con buoni risultati, soprattutto nel secondo tempo, quando Biccio si sposta a sinistra e il numero 10 si mette al centro, creando grossi disturbi alla munitissima difesa amaranto. Stessa valutazione anche per Addessi (6,5), meno appariscente rispetto ai minuti fin qui giocati in biancoscudato, ma capace di interpretare la gara con il giusto sacrificio, spostandosi in posizione più vicina alla linea del centrocampo in fase di non possesso per evitare problemi eventuali derivanti dalla superiorità numerica degli avversari nella zona mediana. Solita prestazione monolitica di Lomasto (6,5), facilitato dall’avere avversari non proprio pesantissimi dalle sue parti, ma sempre attento a chiudere gli spazi e dare avvio alla manovra. Nel primo tempo il suo compagno più vicino Sabatino (6,5) salva il risultato con una scivolata sul tiro di Cappellini al 32’ e sporca il tabellino per una svirgolata nei minuti finali che porta ad una pericolosa ripartenza avversaria.
Il portiere Lai (6) è pronto a metà primo tempo, quando Liviera colpisce di testa su cross da fermo e l’estremo difensore classe 2000 resta attaccato al palo per respingere la minaccia, mentre nel resto della gara dimostra sicurezza sulle uscite alte, una dote non comune per gli interpreti moderni del ruolo. Cascione e Giofrè strappano la sufficienza con una nota di merito in più per il secondo, più assiduo nel proporsi in avanti rispetto al collega di destra. Un 6 di stima anche per Crisci, molto disciplinato tatticamente anche se poco appariscente, mentre i due subentrati Cretella e Boskovic hanno pochi minuti per mettersi in mostra se non il primo poco freddo e determinato nella clamorosa occasione capitata sui suoi piedi allo scadere del tempo. I prossimi impegni prima della sosta natalizia potranno dire se dalla prova di Roccella nasce un Messina in grado di potersi inserire stabilmente nei quartieri alti della classifica.
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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