Superare senza sconfitte il doppio turno esterno imposto dal calendario non era sicuramente compito semplice, soprattutto dopo lo stop ingiusto subito in casa con il Crotone, che avrebbe potuto avere ripercussioni negative sullo stato d’animo della squadra. Invece, il Messina avrebbe meritato l’intera posta in palio al “Vigorito” una settimana fa, mentre il pareggio di ieri al “Francioni” ha il gusto del punto guadagnato, vista la buona prestazione complessivamente fornita dagli avversari di turno, capaci di mettere in difficoltà anche sul piano fisico, oltre che tattico, i giallorossi.
Nella valutazione complessiva del match, comunque, il Messina non ha rubato nulla, dimostrando ancora una volta il grado di maturità raggiunto da questo gruppo. Giacomo Modica (voto 6 per ieri), forse per le condizioni fisiche non perfette di Ortisi, sceglie di riproporre lo stesso schieramento difensivo di Brindisi, rischiando parecchio contro i nerazzurri laziali, molto bravi, durante i primi 30’, nel creare scompiglio tra le linee di centrocampo ed attacco con i movimenti e la duttilità di Riccardi e Di Livio, la cui interpretazione non è stata immediata, creando diverse chance potenziali per andare a segno, oltre all’azione del provvisorio vantaggio, in cui Mastroianni ha potuto appoggiare in rete praticamente indisturbato, a coronamento della manovra sviluppata senza neppure un contrasto degno di tal nome.
L'ALIENO - L’inerzia della partita è stata riportata in equilibrio da un lampo di classe cristallina emesso da Marco Zunno (7,5), controllo orientato che mette a sedere Cortinovis e tiro incrociato col sinistro indirizzato perfettamente nell’angolino. Un gol da categorie superiori, quelle cui sembra destinato questo ragazzo classe 2001 di proprietà della Cremonese, anche se almeno un tentativo, seppur quasi impossibile, di tenerlo a Messina, deve essere fatto, per non avere nessun rimpianto. Giusto perché in questo ambiente, l’attaccante salernitano di nascita ha trovato le condizioni giuste per dimostrare le proprie doti, tra l’altro ieri sera impreziosite dall’atteggiamento di sacrificio per la squadra evidenziato durante l’ultimo scorcio di partita, quando le forze diminuivano e serviva recuperare palloni o inseguire avversari per evitare la sconfitta.
OVUNQUE PROTEGGI - Se Zunno ha rimesso in carreggiata il match, Ermanno Fumagalli (7) lo ha blindato con un intervento prodigioso nel primo tempo, un paio essenziali durante la ripresa, mentre Daniel Dumbravanu (6,5) ha messo il sigillo all’1-1 mettendoci la testa, oltre a un pizzico di fortuna, al minuto 84, quando un gol sarebbe stato sentenza di sconfitta. Il moldavo non è a suo agio come terzino, ma si applica nel compito, con maggiore difficoltà dopo il 58’ quando Fontana mette dentro Del Sole proprio per sfruttare il presunto punto debole, ma il fantasista si incarta in situazioni di vantaggio, Dumbravanu gioca di piazzamento e, alla fine, il Messina limita i danni, pur rischiando.
RISCHI IN DIFESA - Il reparto arretrato giallorosso non disputa una gara esente da pericoli, soffrendo i momenti in cui il Latina mette maggiore pressione, paga caro l’errore di posizionamento collettivo sul gol subito, si salva da altre disattenzioni con qualche recupero miracoloso. Andando sui singoli, Lia (6) tiene botta nelle due fasi, pur non brillando come in altre occasioni, Polito (6) alterna momenti complicati nella lettura dei movimenti da parte di Mastroianni, cliente scomodo, oppure quando si fa sfuggire D’Orazio nell’azione del salvataggio sulla linea di Dumbravanu, ad interventi risolutori, come la chiusura al 55’ che impedisce la replica del centravanti pontino, fino a rischiare di andare in rete, sempre nella ripresa. Il ragazzo non gode di “buona stampa”, ma il tecnico si fida di lui e, alla fine, i risultati della squadra gli danno ragione. Dieci minuti, incluso recupero, concessi ieri anche a Zona (sv), bravo a calarsi nel ritmo partita quando si viveva il momento decisivo.
APPLICAZIONE A CENTROCAMPO . La conferma del 4-3-3 ripescato al “Vigorito” assegna compiti diversi ai centrocampisti, svolti in modo corretto dagli interpreti di giornata, seppure con profitto diverso. Frisenna (6) lavora con diligenza nelle due fasi, pur non brillando, meglio Giunta (6,5) nell’interpretare il ruolo di soldatino nella zona nevralgica del campo, dove, invece, spicca la figura di Franco (7), onnipresente come guastatore, punto di riferimento nella ripartenza della manovra e perfino con qualche velleità da rifinitore, mostrando segni di cedimento fisico solo nei minuti finali, perdendo un paio di palloni potenzialmente sanguinosi, fortunatamente senza conseguenze.
Per quanto riguarda l’attacco, oltre a Zunno, già celebrato come MVP, gli altri due compagni di reparto non forniscono prestazioni all’altezza, pur se con differenze palpabili, perché Rosafio (6) strappa la sufficienza con un avvio di ripresa molto intenso e poco fortunato, ma nel resto della gara non è al massimo della brillantezza, mentre Luciani (5) porta al suo attivo solo un paio di palloni controllati sulla pressione avversaria a centrocampo e qualche sponda, non riuscendo a fare nemmeno un movimento o creare una situazione che possa somigliare lontanamente al compito di un centravanti. Il primo a lasciare il campo di questi due attaccanti è Rosafio per lasciare spazio a Ragusa (6) dal quale ci si aspettava un po’ di più considerando le buone cose dimostrate nelle sue ultime uscite, ma il numero 90 giallorosso non piazza lo spunto giusto. Modica ricorre alla panchina chiamando in causa anche Firenze (5,5) e Scafetta (5,5), ma nei circa 20’ in cui restano in campo si vedono poco, forse patendo la fatica del resto della squadra. Infine, si vede perfino Signorile (sv), che subentra a Luciani, senza poter essere valutato, ma lasciando una buona impressione, forse derivante dalla fantomatica presenza, per 86’, di chi aveva sostituito.
LA CITTA' DORMIENTE - In definitiva, un pareggio prezioso ai fini del mantenimento della posizione di classifica, utile per sperare ancora di poter centrare l’obiettivo dei playoff, anche se, su questo argomento, sarebbe auspicabile un intervento, anche mediatico, da parte della proprietà, per dare un segnale a tutto l’ambiente che la partecipazione agli spareggi promozione non era solo una boutade del presidente Sciotto nel momento più complicato della stagione, ma può diventare la base sulla quale costruire un futuro prossimo più ambizioso. Chiamando alla partecipazione, non solo sugli spalti, di tutta la città e non solo dei soliti, irriducibili, appassionati, presenti in buon numero, da tutta Italia, anche nella trasferta di ieri a Latina.
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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