Parcheggia che è tardi. Devi prendere le formazioni. Parla con l'arbitro così fai le foto alle distinte. Ingresso in campo, ci siamo. Cavolo, la foto per il pezzo. Chi fa il desk? Ok, stavolta ci siamo davvero.

Ecco, appunto: Ci Siamo. Il calcio è tornato finalmente a fare ciò che gli compete, far rotolare quel pallone, che sia su un sintetico o su quella terra battuta che ti lascia il sapore della polvere in bocca. Un segno di normalità, quantomeno parziale, visto che ancora manca ancora l'anima vera del calcio, soprattutto tra i dilettanti: i tifosi e le loro urla. E in questo primo, timido segnale di ritorno a un mondo talmente lontano da sembrarci impossibile da ritrovare - quello pre lockdown, mascherine, igienizzanti, Covid, complotti e virologi - siamo tornati anche noi, correndo da una parte all'altra e provando a "coprire" i campi delle messinesi, nei limiti delle nostra capacità e con la consueta umiltà. Così ci siamo ritrovati un sabato di settembre in giro per la provincia, con ben quattro live raccontati da altrettante penne, con uno di noi a gestirli da casa, con chi era ai box per motivi personali felici e con voi che, in tanti, ci avete letto, davanti alle televisioni, nei bar, in strada, dai telefoni e dai computer. 

Lo ammettiamo, anzi, lo diciamo qui e sarà un promemoria: pur arrivando spesso a fine stagione con la stanchezza fin sopra ai capelli, tutto questo ci è mancato. Ci mancavano i mister in ansia in panchina, quei secondi che precedono un rigore, quella sensazione che, sì, quel cross è perfetto per il colpo di testa di tal dei tali, quelle urla strozzate in gola con la palla a far la barba al palo mentre non hai neanche il tempo di metabolizzarlo perché devi scrivere, farlo arrivare sul sito. Ci mancavano i gol, e ce ne sono stati subito un bel po', ma anche i cartellini rossi, i falli "killer", la frustrazione per pali e traverse, i commenti nel post gara, la rabbia di chi non vuole essere intervistato e i sorrisi imbarazzati di chi pensa di non esserne in grado ma poi si concede alla nostra gentilezza. Simpatie, antipatie, fattori esterni, l'aria fresca d'inverno e appiccicosa d'estate: tutto passa in secondo piano perché, in fin dei conti, per noi questa è la Champions League

E non potete capire - o forse sì - quanto ci era mancata.

Sezione: Il focus / Data: Dom 06 settembre 2020 alle 10:00
Autore: Giuseppe Fontana / Twitter: @peppe_fontana
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