Il Messina 2021-22 è una squadra nella quale hanno segnato 19 elementi diversi, tra i quali 7 attaccanti, anche se nessuno di loro è andato in doppia cifra. Questa era una squadra a trazione anteriore, ma, per trovare un equilibrio adatto alla coppia di tecnici che hanno portato la salvezza, ha dovuto sacrificare questa vocazione.

L’attaccante più utilizzato è stato Andrea Adorante (22 anni, 32 presenze, 2221’, 8 gol, media voto 6), pedina essenziale per tutti gli allenatori giallorossi stagionali, almeno fino a quando spreca due occasioni clamorose nelle trasferte di Campobasso e Avellino e gli viene affidato un ruolo molto defilato nel rush finale. Ha tecnica, mentalità, cattiveria agonistica per riprendere il filo di una carriera iniziata da grandissima promessa, adesso nelle mani del Parma, società proprietaria del suo cartellino. Bomber in ascensore

Raffaele Russo (23 anni, 29 presenze, 1467’, 3 gol e 4 assist, media voto 6) – Apre e chiude la stagione del Messina con i suoi gol, contro Paganese e Turris, entrambi bellissimi, che, insieme alla rete con il Foggia in casa e agli assist, ne fanno uno degli elementi più determinanti nel corso della parte cruciale del campionato. Eppure, resta nel limbo, dopo la perla alla prima giornata, schiacciato prima da una condizione non ottimale e da un allenatore come Capuano che lo mette mediano, terzino o trequartista, inducendolo alla fuga, rientrata per l’insistenza del presidente, innamorato di questo calciatore, così come papà Salvatore Sciotto. Spacca la partita a Palermo e poi diventa un fattore importante come esterno di attacco, creando grandissimi problemi alle difese avversarie. Vorrebbe restare in giallorosso, perché qui, finalmente, ha trovato l’ambiente giusto per lui dopo tanto peregrinare, ma non dipende solo da lui o dal Messina. Bulldog

Ibourahima Baldé (23 anni, 21 presenze, 1179’, 3 gol e 3 assist, media voto 5) – Lo spagnolo, fratello di Keita attaccante del Cagliari e della nazionale senegalese campione d’Africa, rimane uno degli enigmi irrisolti di questa stagione. Devastante quando la preparazione atletica basata sulla rapidità esalta le sue doti di scatto e strappo su avversari ancora imballati, perde questa caratteristica già nel mese di ottobre e, da allora, colleziona prestazioni in alcuni casi sconcertanti, mancando anche nei fondamentali come controllo palla e tiro, forse smarrito dai cambi di posizione ai quali è stato sottoposto, anche lui, dal flagello “capuanesco”. Sei sole presenze nel 2022, solo una delle quali, contro il Potenza, sopra la sufficienza (in 27’), assiste dalla panchina alle ultime 6 gare. Panterone spaurito

Lorenzo Catania (22 anni, 19 presenze, 901’, 2 gol, media voto 5,5) – Scommessa di Pietro Lo Monaco che lo porta a Messina dopo che il ragazzo milanese aveva sostenuto due piccoli periodi di prova con Carpi e Siena. Prima esperienza tra i professionisti per lui, dopo avere fatto grandi numeri in Promozione ed Eccellenza lombarda, resta un potenziale inespresso perché dimostra talento e gamba notevoli nelle occasioni in cui gioca, specialmente quando parte dalla panchina, ma la mancanza di una guida tecnica stabile non gli consente di esprimersi al massimo e dare un contributo continuo alla causa. Devastato psicologicamente dall’approccio con mister Capuano, viene gestito in modo mirabile da “papà Raciti” e firma un gol fondamentale a Vibo, con quel pallonetto da metà campo che suggella la vittoria importantissima in quel momento del torneo. Diamante grezzo.

Giuseppe Statella (34 anni, 15 presenze, 801’, 1 gol e 1 assist, media voto 6) – Elemento con un passato importante da incursore sulle fasce con le maglie di Torino, Bari, Cosenza, Catanzaro Salernitana, Pro Vercelli, fino ad arrivare a Lavello in D e, da lì, approdare a Messina nell’ultima coda del mercato invernale ed essere catapultato in campo al “Barbera” per 15’. Da allora, non manca una partita, da titolare o subentrato, fornendo un rendimento costante ed affidabile, pur senza particolari impennate, ad eccezione di qualche imbeccata preziosa per i compagni ed il pregevole gol di controbalzo che apre la gara contro il Monopoli sul prato allentato del “Franco Scoglio”. Mette la tacca della salvezza a Messina sulla sua colt da pistolero nel far west della serie C. Usato garantito

Federico Piovaccari (37 anni, 12 presenze, 714’, 2 gol e 2 assist, media voto 6.5) – Il “pifferaio” punisce il Messina a Pagani all’89’ segnando il 3-4 provvisorio per gli azzurrostellati, poi a gennaio si trasferisce armi e bagagli in riva allo Stretto, con impatto devastante nel secondo tempo contro il Palermo e una serie di prestazioni, spesso part time, di spessore tecnico, fisico e caratteriale determinante all’interno di una rosa con troppi “bravi ragazzi”. Discorso a parte per i due gol pesantissimi con il Potenza in casa e ad Avellino, da vero centravanti, esempio di potenza e opportunismo. Il globetrotter non disdegnerebbe un ritorno a Messina, ma dipende non solo da lui. Robocop

Tommaso Busatto (20 anni, 18 presenze, 514’, 2 gol e 1 assist, media voto 5,5) – La postura in campo del ragazzone di Cittadella è quella di un modello eccessivo come Zlatan Ibrahimovic, paga il gol divorato nel finale della gara contro il Palermo a Vibo alla seconda giornata e un impiego troppo sporadico, proprio al “Razza” segna il secondo gol stagionale dopo quello “rubato” a Distefano nei minuti di recupero per il 2-1 casalingo contro la Paganese. Torna a Vicenza dopo questo anno in prestito con un bagaglio apprezzabile e l’etichetta di “generoso”, che, per un attaccante non è sempre gratificante. Pennellone

GLI EX – Sono i calciatori ingaggiati in estate e andati via a gennaio, alcuni anche prima, per rendimento non eccellente, ma anche con l’obiettivo di alleggerire il peso finanziario, o per entrambe le motivazioni insieme.

Daniele Sarzi Puttini (25 anni, 14 presenze, 1119’, 1 gol, media voto 5,5) – Inizia da terzino sinistro nella difesa a 4, poi quinto con Capuano, segnando a Potenza. Lascia una impressione da calciatore dedito al “compitino”, poi riscattata a Latina dove disputa una buona seconda parte di stagione, ma lì il contesto tecnico, con Di Donato confermato malgrado un avvio non esaltante, era molto diverso. Cicisbeo

Bozo Mikulic (25 anni, 12 presenze, 884’, media voto 5) – Fisico da guardia di basket, legnoso, arrugginito dopo un paio di stagioni con scarso minutaggio, il croato ne indovina pochissime e saluta a dicembre per andare a giocare in Lettonia, senza che qualcuno si strappi le vesti o i capelli, per chi ne è ancora dotato. Alieno 

Ante Vukusic (30 anni, 12 presenze, 826’, 2 gol, media voto 5,5) – Centravanti con il killer instinct nel DNA, ma penalizzato da troppi stop and go non solo fisici, sicuramente con il 4-2-4 di Sullo avrebbe avuto la chance di dimostrare il proprio valore, ma con Capuano diventa attaccante da pressing e non tira più in porta. Il suo ingaggio extra budget lo porta a salutare la compagnia e tornare in Croazia per poi trovare un ingaggio nella serie A bosniaca, trovando spazio solo ad aprile. Triste vagabondo

David Milinkovic (27 anni, 3 presenze, 118’, media voto 5) – La storia del francese con radici serbe è particolare, perché il suo legame con Messina è indubitabile, ma arriva in condizioni fisiche pietose, mentre a Sullo sarebbe servito in piena efficienza per fare la differenza. Rompe definitivamente e in modo piuttosto duro con il consulente Lo Monaco  poco dopo l’arrivo di mister Capuano, lasciando la città, rescindendo il contratto biennale e meditando anche di abbandonare il calcio, nel quale un personaggio come lui senza procuratore e con un approccio bohemien si trova a disagio. Lupo solitario

I RAGAZZINI – Burgio, Maisano, Giuffrida, Spaticchia, D’Amore, escluso il primo che esce dal campo per infortunio dopo 22’ contro il Picerno appena arrivato a Messina, sono giovani inseriti nell’orbita della prima squadra da Raciti che li aveva avuti nella Primavera durante la prima parte della stagione. Vedremo se potremo rivederli con la maglia biancoscudata nel prossimo futuro, magari all'interno di un progetto tecnico strutturato con il supporto di una società organizzata, dimensionata in modo sostenibile e avendo a disposizione una struttura impiantistica minima per potersi allenare e giocare le partite ufficiali senza problemi. Buone vacanze a tutti, grazie per la salvezza, ma da domani inizia il futuro! Forza Messina, sempre.

Sezione: Il focus / Data: Gio 28 aprile 2022 alle 09:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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