Una gara scivolata via senza mai trovare l’episodio che avrebbe consentito di sbloccarla, in un pomeriggio nel quale sembravano esserci tutte le premesse per poter assistere ad una prestazione completamente diversa da parte del Messina, su un terreno di gioco in condizioni migliori rispetto al solito.
Invece, gli uomini di Raffaele Novelli (voto 5,5) non riescono a venire a capo della Cittanovese, messo in campo con un rigoroso 5-3-1-1 in cui le linee di difesa e centrocampo stavano molto strette, proprio per evitare che i biancoscudati riuscissero a sviluppare gioco e superiorità numerica con continuità sulle fasce, una caratteristica fondamentale per dare concretezza alle “idee di gioco” supportate con convinzione dal tecnico e adottate dal gruppo in questa prima metà del campionato.
Il modulo o l’atteggiamento sempre propositivo deve essere un’ancora di salvataggio nei momenti di difficoltà, non può diventare un limite, ma nemmeno l’alibi per giustificare prestazioni meno intense rispetto allo standard che serve per vincere il campionato. Le partite iniziano a diventare sempre meno, si avvicinano gli scontri diretti con le avversarie per il primo posto e i jolly per scavare un solco significativo in questo periodo della stagione sono stati sprecati, quindi non ci sono margini per troppi errori, a meno di non rassegnarsi ad un finale di campionato da giocare al cardiopalma, sprecando, così, in modo veramente inverecondo, la chance di ritornare tra i professionisti costruendo una società in grado di avere prospettive interessanti di crescita. La concentrazione e la cattiveria, quindi, devono restare al massimo livello, scacciando le negatività e lo scoramento o il fatalismo derivanti dall’ennesima gara senza particolare fortuna, con il solito legno colpito e la consueta prodezza del portiere avversario.
La valutazione dei singoli porta a sottolineare la prestazione di ottimo livello di Cristiani(6,5) e Cretella (6,5), quest’ultimo un po’ calato alla distanza, mentre il resto della truppa giallorossa oscilla di poco attorno alla sufficienza.
Caruso (6) chiude bene nel primo tempo su una incursione fortunosa di Dorato, poi dimostra decisione nello sbrogliare alcuni palloni alti. Meno continuo del solito, invece, Cascione (6) che, forse, ci aveva abituati a standard troppo elevati, e, di poco inferiore Giofrè (5,5), più impegnato a coprire che ad attaccare. Prestazione non esaltante, invece, da parte della coppia centrale di difesa, poiché Lomasto (5,5) si lascia prendere dalla foga e, in un paio di occasioni, eccede in generosità, lanciandosi in rifinitura dalle parti dell’area avversaria, con risultati consoni al suo ruolo di difensore roccioso, e Sabatino (5,5) spreca una palla gol su punizione di Aliperta preferendo il colpo di testa verso la porta da posizione defilata, invece di fare la torre per Foggia completamente solo al centro dell’area piccola, per poi soffrire la pressione degli attaccanti avversari in fase di impostazione, oltre a rischiare anche in difesa sullo sguizzante Solinas nel finale di gara. Molto male, invece, Aliperta (5), che prova a supplire ad una giornata negativa affidandosi ai calci da fermo sia per i compagni che direttamente, ma senza fortuna. Unica giocata all’altezza del suo talento, un bellissimo tocco in profondità per Cristiani al 67’ reso vano da una perfetta uscita del portiere calabrese Latella.
In attacco, neanche il bomber Ciro Foggia (5) indovina lo spunto giusto per incidere, trovandosi di fronte tre difensori molto forti fisicamente, così come Arcidiacono (5,5) partito a mille e spentosi fino all’uscita dal campo al 63’.
Su questa sostituzione c’è da fare un appunto alla gestione della gara da parte di Novelli che avrebbe potuto inserire contemporaneamente Addessi e Vacca o Lavrendi al posto di Arcidiacono, in difficoltà fisiche e di un poco ispirato Bollino (5), che lasciava il campo solo 15 minuti dopo, costringendo Addessi (5,5) a stare sulla fascia sinistra senza costrutto se non un velleitario tiro ampiamente impreciso, invece di provare a servire i compagni che si stavano liberando in area avversaria.
Dalla panchina, né Lavrendi (sv) né Vacca (sv) nel periodo in cui fanno parte della contesa, riescono a conferire un apporto degno per poter ottenere almeno una occasione favorevole che potesse dare la vittoria, così come Manfrellotti (sv), entrato all’88’ per un disperato e infruttuoso tentativo di forcing finale, con il solo tiro strozzato di Addessi, facilmente bloccato da Latella.
Alla fine, in sala stampa, Novelli teneva a mantenere il solito atteggiamento rigoroso ed equilibrato che necessita per non stare dietro ad un ambiente piuttosto depresso dalle vicende calcistiche degli ultimi 12 anni e alla società che ha investito tanto e pretende di vincere questo campionato senza padroni. Il prossimo mese, tra impegni programmati dal calendario e recuperi, vedrà molte squadre giocare ogni tre giorni e lì conterà molto avere sangue freddo, spalle coperte e, soprattutto attributi. A partire da mercoledì, quando il Messina andrà a Biancavilla, un campo dove non è mai facile vincere, ma dove mister Novelli e i suoi uomini dovranno riprendere a dimostrare, soprattutto con i fatti e i risultati, di essere in grado di restare in vetta anche alla fine.
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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