L’assenza dell’amministrazione comunale in quinta commissione ha fatto riesplodere il caso Acr Messina sul piano politico. A puntare il dito è stato ancora una volta il consigliere di Fratelli d’Italia Dario Carbone, che ha denunciato il silenzio istituzionale sui rapporti tra Comune e società calcistica.

Ogni volta che si parla del debito dell’Acr Messina, mi sento come Willy Coyote che rincorre Beep Beep - ha scritto Carbone - senza mai ottenere risposte. Anche oggi, né l’assessore allo Sport Massimo Finocchiaro né il direttore generale Salvo Puccio si sono presentati in commissione, sempre per giustificati motivi.

Al centro del dibattito c’è la situazione debitoria del club per l’uso degli impianti comunali. Il dirigente De Francesco, dopo l’urgente interrogazione del consigliere Giandomenico La Fauci, ha recentemente quantificato in 129mila euro il debito relativo alle stagioni 2023/24 e 2024/25. In passato, il club aveva dichiarato di poter compensare con interventi eseguiti allo stadio Franco Scoglio per oltre 150 mila euro. Ma i numeri non tornano, e in una sola settimana la cifra contestata - secondo Carbone - sarebbe salita da 80 mila a oltre 200 mila euro.

Nel frattempo, resta ancora da sciogliere il nodo sul futuro societario. A due settimane dal debutto ufficiale in Coppa Italia contro la Vigor Lamezia (in programma il 24 agosto) e a un mese esatto dall’inizio della Serie D, il Messina non ha ancora una guida definita.

Le opzioni restano due. Da un lato, il gruppo economico capeggiato da Giuseppe Peditto, tornato in corsa dopo il passo indietro dei giorni scorsi. Dall’altro, la continuità con AAD Invest Group e Pietro Sciotto, con un eventuale cambio di mano posticipato al termine dell’iter di omologazione del piano concordatario. Il tribunale ha chiesto approfondimenti documentali agli acquirenti: servono chiarimenti su assetti societari, contratti e garanzie finanziarie. Prima del via libera definitivo saranno necessari i pareri favorevoli del commissario giudiziale, di un esperto contabile nominato dal tribunale e infine della sezione fallimentare, che dovrà esprimersi in forma collegiale. Punto nevralgico della trattativa resta la solidità economica della società individuata da Peditto per la gestione sportiva: un soggetto a capitale ridotto, per cui potrebbero rendersi necessarie garanzie aggiuntive.

Intanto incombe una nuova scadenza: entro l’inizio della prossima settimana (lunedì 11 agosto), l’attuale proprietà dovrà depositare il piano di rientro per evitare la liquidazione giudiziale. Solo superata questa tappa si potrà finalmente guardare alla nuova stagione. Ma per ora, tra carte bollate e accuse incrociate, il campo resta ancora lontano.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 07 agosto 2025 alle 22:10
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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