Una ventata di entusiasmo rara da vedere a queste latitudini in agosto: il Messina che si presenta ai suoi tifosi e alla città a piazza Duomo cerca di tagliare di netto con le estati passate fatte di iscrizioni inseguite e celebrate come successi, o di fallimenti che ancora bruciano sulla pelle dei supporter peloritani, presenti in buon numero però per accogliere in riva allo Stretto i prossimi protagonisti del campionato di Serie D. 

Sul palco Davide Manzo e Giuseppe Fontana, responsabile della comunicazione e responsabile dell'ufficio stampa del club, a introdurre staff tecnico, dirigenziale e rosa dei calciatori, non prima però del doveroso e commovente omaggio a Reno De Benedetto, voce di questa squadra che ha fatto emozionare per decenni la tifoseria. Spazio per le dichiarazioni di Obbedio, tornato a Messina e convincente nel promettere al pubblico una squadra "che non mollerà e sputerà sangue in campo, a prescindere dal risultato". Poi, appunto, la squadra: tanti giovani, alcuni nomi più conosciuti come Alessandro Fragapane, ex Città di Messina accolto da una vera e propria ovazione dalla tifoseria.

Presentazioni anticipate da un breve intermezzo con il sindaco Cateno De Luca che, sul palco, ha provocato un po' i tifosi chiedendo di alzare il volume dei fischi nei suoi confronti, rifissando per ottobre la pubblicazione del bando degli stadi e continuando a sostenere l'idea di una squadra unica per la città.

C'è spazio, oltre ai numerosi, coloriti cori e fumogeni di una tifoseria desiderosa di calcio, anche per un'improvvisata con un supporter giallorosso giunto direttamente da Varese a cui Manzo regala un gagliardetto; proprio ai tifosi è dedicata l'ultima parte della serata con una rapida presentazione di massima della campagna abbonamenti, che sarà meglio approfondita in questi giorni, con prezzi ultra popolari: 60 euro la Curva, 100 la Tribuna e 130 la Tribuna numerata. Lo slogan è quello utilizzato per l'intera serata, "Noi siamo il Messina", una dichiarazione di intenti accolta con entusiasmo dalla piazza. Frecciate a parte, uno dei primi passi per la tanto auspicata normalità è stato fatto, e lo testimonia anche l'intervento finale di Paolo Sciotto, che si dice speranzoso di "vedere figli e nipoti allo stadio, fargli capire il senso di cosa è il Messina per questa città. Questa serata è una soddisfazione che per due anni la mia famiglia non ha potuto avere. Siamo felici di poter ripartire da qua". Sciotto, accolto da qualche timido fischio, è bravo nel non perdersi d'animo guadagnando anche gli applausi nel finale, specificando che la sua famiglia è rimasta "per dare il massimo" e ringraziando la tifoseria organizzata. Anche questa ventata di normalità, in questa città, può significare tantissimo.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 22 agosto 2019 alle 12:57
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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