La marcia di avvicinamento procede spedita. Il Città di Sant’Agata ci crede. Eccome. La brusca frenata della capolista Paternò, imbrigliata, tra le mura amiche, dal Real Siracusa Belvedere, mantiene in vita le speranze di capitan Giorgio Cicirello e compagni. Le lunghezze di distacco dalla vetta sono ora quattro, ma guai a pensare che sia tutto sotto controllo. Lo sanno bene gli etnei che, poco più di un mese fa, avevano steccato contro il modesto Enna, sprecando la chance di apporre il punto esclamativo su un Girone B di Eccellenza destinato, evidentemente, a riservare ancora brividi ad alta quota.

Lo hanno imparato, a loro spese, anche i santagatesi che, senza quell’inopinata sconfitta a tavolino contro il Mascalucia San Pio X, avrebbero guastato non poco il sonno al Paternò, portandosi a - 1. La brillante affermazione interna contro il temibile Giarre (già tabù in tre occasioni, tra campionato e Coppa Italia), è bastata per avere un’idea chiara del perché il Città di Sant’Agata ha, fin qui, conquistato cinque successi di fila e, nel complesso, nove risultati utili: la squadra è un’orchestra che suona a memoria e mescola aggressività e qualità.
"Il nostro percorso - ha dichiarato l’attaccante di origini napoletane, Antonio Romeo, match winner contro il Giarre e tra le note più liete di questo secondo scorcio di stagione dei biancoazzurri - è frutto di un lavoro giornaliero metodico, scrupoloso e che richiede un notevole impegno, sul piano fisico e mentale. Il modo di stare in campo dipende dal tipo di partita che impostiamo, al di là dei numeri, e rispecchia le caratteristiche di ciascun giocatore. Se disponi di un organico ben assortito e dall’elevato tasso tecnico, con gente come Iraci, Tiscione, Concialdi, Assenzio e D’Angelo, tanto per citarne alcuni, allora sì che l’intesa tra i reparti diventa spontanea".

Domenica match in casa di un Carlentini momentaneamente al riparo dalla zona play-out, ma senza il forte centrale difensivo Angelo D’Angelo, squalificato. Poi, un turno di riposo e alla ripresa un mini ciclo di ferro (Ragusa e Paternò in casa, in mezzo, e in esterna, il Città di Rosolini) che svelerà la vera identità della squadra: "Affronteremo la formazione aretusea con tanta fame agonistica: sappiamo che le insidie possono nascondersi dietro l’angolo ma, durante la settimana, abbiamo esaminato, con grande attenzione, situazioni di gioco da applicare in un campo in terra battuta, come quello dello stadio “Sebastiano Romano” . D’Angelo? E’ un pilastro della nostra retroguardia, ma sono certo che sarà rimpiazzato a dovere. I nostri pensieri sono tutti rivolti al Carlentini. Delle prossime gare - conclude il classe 2001, ex di Palermo e Marsala - ci occuperemo man mano che scorreremo il calendario".

Sezione: Eccellenza / Data: Ven 21 febbraio 2020 alle 10:02 / Fonte: Gino Pappalardo - A.C.D. Città di Sant’Agata
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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