Una stagione da ricordare per l’Acr Messina, cominciata con un pareggio al “Morreale Proto” di Cittanova e finita con una vittoria al “Biagio Fresina” di Sant’Agata Militello, 74 punti in classifica per una promozione in serie C conquistata nell’arco di 34 giornate diluite in dieci mesi per i continui rinvii dettati dalla emergenza Covid. Fare il classico “pagellone” finale diventa anche un impegno piacevole, soprattutto quando il risultato viene raggiunto, ma abbiamo provato a fare una piccola scheda per ognuno dei calciatori impiegati, ben 30, di cui 18 hanno raggiunto la doppia cifra di presenze. L’ordine sarà quello dei minuti giocati, ma prima, un piccolo accenno al gruppo di allenatori che ha avuto l’onere e l’onore di riportare il calcio messinese tra i professionisti.

Lo staff tecnico composto da mister Raffaele Novelli, dal suo secondo Marco Ciardiello, dal preparatore atletico Alessandro Russo e dall’allenatore dei portieri Enrico Limone produce una macchina capace di conquistare il primo posto alla decima giornata senza più mollarlo, riequilibrando tutte le difficoltà con forza caratteriale ed etica del lavoro. Il lato umano di mister Novelli è emerso in più riprese durante la stagione, un tecnico che meriterebbe ribalte più importanti di quelle, pur rispettabili, frequentate in carriera. Voto 10. Gentlemen (al plurale)

Ciro Foggia2782 minuti, 33 presenze, 20 gol, 3 assist, 4 ammonizioni 1 espulsione. L’airone, il bomber, inizia a segnare all’esordio a Cittanova, di astuzia, e riesce a inanellare una stagione quasi perfetta, con l’unico neo della espulsione ingiusta subita nel recupero contro la Gelbison al “S.Filippo”. Fondamentale negli schemi offensivi, specie in trasferta quando si trattava di combattere contro le difese avversarie per fare sponde e dare respiro alla squadra nei momenti difficili. Giunto a 30 anni, meriterebbe una chance importante in terza serie. Voto 9. Totem.

Paolo Lomasto2735 minuti, 31 presenze, 3 gol, 2 assist, 7 ammonizioni, 1 espulsione. Impressionante la sua prepotenza nel gioco aereo, pur non essendo altissimo, mostruosa la capacità di mantenere altissimi livelli di concentrazione e rendimento per tutto il campionato, oltre ad un perfetto controllo mentale della prestazione. L’unico momento in cui perde la pazienza è a Rende, quando colpisce a gioco fermo un avversario, si becca il cartellino rosso ed è la cartina al tornasole dell’unico momento stagionale in cui la squadra perde con merito. Segna gol determinanti quando serviva respingere l'attacco di avversari tenaci. Dice di essere stato troppo buono, durante la sua carriera e, per questo, non è riuscito ad arrivare in alto. Meriterebbe una chance seria tra i professionisti. Voto 9. Invalicabile

Sergio Sabatino2598 minuti, 29 presenze, 2 gol, 2 assist, 9 ammonizioni. Il signore della difesa giallorossa, esordisce alla seconda giornata e non lascia mai il posto da centrale nella difesa a 4, ruolo in cui qualcuno lo aveva definito “adattato”. Il palermitano diventa il vero regista alternativo, quando gli avversari provano a schermare Aliperta, mulinando il suo sinistro educatissimo, utilizzato per cambi di gioco geniali e lanci in profondità millimetrici. Raramente soffre in marcatura e, comunque, riesce a disimpegnarsi con mestiere nei pochissimi momenti di difficoltà o di distrazione per troppa confidenza. Voto 9. Leader.

Domenico Aliperta2504 minuti, 29 presenze, 6 gol, 4 assist, 9 ammonizione, 1 espulsione. Giunto a Messina con l’obiettivo di dimostrare alla Turris che avrebbe meritato un posto in serie C, diventa subito punto di riferimento per i compagni, anche nei primi tre turni saltati per squalifica, durante i quali inizia a tessere la tela del gruppo, una delle armi vincenti stagionali. Esordisce con una prestazione monstre contro l’Acireale, durata solo 70’ per una espulsione, salta la stracittadina di andata, poi si prende le chiavi del centrocampo, condivide la fascia di capitano con Arcidiacono e si mette sulle spalle le sorti del campionato. Il gol su punizione nella sfida di ritorno con il Football Club lo mette nella bacheca dei migliori ricordi stagionali, se avesse continuità di condizione e concentrazione, sarebbe titolare fisso in serie B da anni. Potrebbe essere in C, con le debite proporzioni, quello che fu Sasà Sullo in A per il Messina. Sogno di una notte di inizio estate? Voto 9. Alì! Bomaye!

Paolo Giofrè2433 minuti, 29 presenze, 1 assist, 2 ammonizioni. Primo tra gli under biancoscudati per minuti giocati, grande personalità e fiducia nei propri mezzi, a volte straborda nell’arroganza e si lascia andare a qualche leggerezza, specie ad inizio stagione. La cura Novelli lo svezza e, nella fase centrale del campionato, diventa indispensabile, pagando, però, qualche problema fisico che ne limita il potenziale negli ultimi tre mesi, corrispondenti, però, a una decina di gare, in questa pazza annata agonistica. Adesso, il suo destino è legato alla Salernitana, ma chissà che il laterale reggino non resti da questa parte dello Stretto. Voto 7,5. Freccia.

Bruno Cascione 2315 minuti, 29 presenze, 2 assist, 2 ammonizioni. Conquista la sua seconda promozione della carriera, dopo quella a Bari, riscattando l’ultima annata in chiaroscuro. La sua applicazione nelle due fasi lo rende un fattore decisivo soprattutto quando occorreva inanellare risultati positivi per consolidare il primato. Patisce qualche guaio muscolare e i continui stop and go lo penalizzano perché il suo sostituto non demerita, ma la sua presenza in campo garantisce il cambio ritmo indispensabile per cambiare l’inerzia delle partite. Voto 7,5. Pendolino

Alessio Cristiani 2129 minuti, 30 presenze, 2 gol, 4 assist, 3 ammonizioni, 1 espulsione. Il livornese resta quasi per forza all’Acr, poi arriva al ritiro precampionato e, in un paio di settimane, comincia a respirare aria nuova, nelle prime giornate accumula pochi minuti, verso fine 2020 inizia a macinare chilometri, a gennaio sembra essere nato a Secondigliano, nel finale di annata diventa il terzo incomodo nel rapporto di fratellanza Vacca-Aliperta. Il suo rendimento è sempre una garanzia, abbinando corsa a tecnica e tempi di inserimento, pur dovendosi sacrificare al servizio di chi deve costruire e legare la manovra. Un giocatore ritrovato. Voto 8. Scugnizzo.

Carmine Cretella 2065 minuti, 33 presenze, 3 gol, 5 assist, 4 ammonizioni. Al suo primo anno con i “grandi” è uno dei “figli” di Cocchino D’Eboli, che lo ha visto destreggiarsi come trequartista nelle giovanili del Napoli e della Paganese e lo vuole nella batteria degli under del suo Messina. Inizia con un po’ di timidezza, ma poi cresce in modo esponenziale, imponendosi con classe e pulizia di tocco, pur dovendo ancora maturare molto. Coinvolto anche in una vicenda extra calcistica piuttosto complicata, sarà costretto a fronteggiarla per poter fare carriera. Voto 8,5. Predestinato.

Mauro Bollino2022 minuti, 33 presenze, 10 gol, 12 assist, 4 ammonizioni. Centra la sua ennesima promozione in carriera, riconquistando la ribalta dopo qualche stagione in cui gli avevano attaccato l’etichetta di “discontinuo”, dandolo per finito a 25 anni, complice anche un grave infortunio al ginocchio. Lui, da buon palermitano, non se ne cura, sta tranquillo quando l’abbondanza di attaccanti ne limita il minutaggio, poi esplode al momento in cui il suo estro diventa l’arma letale per portare a casa gol e vittorie. La doppia cifra gol-assist è il manifesto della sua stagione, passaporto per riprendere slancio e vivere, in biancoscudato, il periodo migliore da calciatore. Voto 10. Scagnozzo.

Leonardo Caruso1620 minuti, 18 presenze, 10 gol subiti, 3 ammonizioni. Un altro dei capolavori di Cocchino D’Eboli, perché il ds lo preleva dal Rieti, dove faceva panchina, catapultandolo da titolare in una piazza delusa da 13 anni di campionati mediocri. Il portiere romano si piazza tra i pali, rassicura tutti con i suoi modi glaciali ed il fisico da granatiere, si adatta in silenzio al gruppo, diventando essenziale nella cavalcata vincente. Voto 9. Gigante.

Raffaele Vacca 1506 minuti, 30 presenze, 2 gol, 2 assist, 5 ammonizioni. Stagione altalenante per questo centrocampista di buona scuola, sempre protagonista ad alto livello in serie D proprio perché coniugava qualità e quantità, oltre ad assicurare una buona dote di realizzazioni. Non riesce mai a trovare continuità di rendimento per qualche noia fisica e la ricchezza della rosa non lo favorisce nelle rotazioni. Fondamentale, però, il suo apporto nel legare il rapporto tra i compagni di squadra per creare quel senso di appartenenza che è stata la cifra stilistica di questo Messina. Voto 7. On the road again?

Pietro Arcidiacono 1475 minuti, 25 presenze, 7 gol, 3 assist, 4 ammonizioni, 1 espulsione. Il capitano biancoscudato per anzianità di servizio e dedizione alla causa dell’Acr targato Sciotto, merita la promozione come premio per avere comunque voluto dare un senso alla fase finale della sua scombinata carriera con questo risultato, che lo riporta al ruolo di protagonista, dopo avere pensato di dedicarsi al calcio come passatempo. Invece, aveva ancora tempo e forza per dare sfogo alla sua anima guerriera. Voto 8. Warrior.

Alessandro Lai – 1440 minuti, 16 presenze, 15 gol subiti, 1 ammonizione. Partito con i galloni di titolare dopo l’annata positiva a Sassari, paga qualche errore determinante nelle gare di Rende e Ragusa. Questi mesi passati in panchina, ma sempre parte integrante della squadra per i compagni, lo staff tecnico e dirigenziale, gli serviranno comunque per crescere mentalmente e caratterialmente, due aspetti fondamentali in un portiere che vuole fare strada e questo ragazzo sardo possiede qualità tecniche. Voto 6. Capatosta.

Simone Addessi 991 minuti, 16 presenze, 7 gol, 1 assist, 2 ammonizioni. Talento cristallino, giunto a Messina con il peso di tanti problemi fisici legati ad una caviglia in condizioni precarie, viene recuperato pienamente grazie al lavoro prezioso del team medico condiviso con l’Irccs Bonino Pulejo, illuminando il campionato con giocate da alieno per questa categoria. Gol, cambi di ritmo, dribbling secchi, sacrificio, un campionario perfetto, fino al riscaldamento pre partita di Castrovillari con la rottura del tendine di Achille. Sempre vicino ai compagni non appena il decorso post operatorio glielo ha consentito, ha un peso determinante in questa promozione. Voto 8. Fenomeno.

Clemente Crisci. 973 minuti, 27 presenze, 1 gol, 4 ammonizioni. Il ragazzino prelevato da una piccola società dilettantistica casertana, l’Oasi Sanfeliciana, si ritaglia uno spazio importante all’interno del nucleo squadra nel ruolo di alter ego del pari età Cretella, segnando un gol essenziale a Santa Maria Cilento nei minuti di recupero per un pareggio che stava strettissimo all’Acr. Voto 6,5. Cardellino.

Giovanni Lavrendi. 875 minuti, 19 presenze, 1 assist, 1 ammonizione, 2 espulsioni. Altro veterano del Messina targato Sciotto, assente solo una stagione su quattro, già capitano biancoscudato dopo esserlo stato anche della Reggina in D. Riferimento di assoluto affidamento per Novelli, subisce un infortunio al termine del primo tempo della gara contro il Marina di Ragusa, che ne penalizza lo spirito di servizio e la generosità. Voto 7. Professore.

Luciano Mazzone. 842 minuti, 21 presenze, 1 assist, 1 ammonizione. Esordisce nel primo turno a Cittanova come esterno basso di destra, ruolo nel quale mister Novelli lo impiega come primo rincalzo della difesa, lui che è cresciuto nelle giovanili della Juventus come mezzala. Non ha l’esplosività e la tenuta del titolare, ma diventa determinante per la grandissima umiltà con la quale si cala nella parte. Voto 6,5. Soldatino.

Aleksandar Boskovic. 778 minuti, 16 presenze. Sarebbe stato sicuro titolare inamovibile in una difesa a tre, ma questo risultato porta anche la sua firma, perché tenerlo come prima alternativa nel reparto arretrato è un lusso in questa categoria. Sempre preciso, mai una sbavatura, in campo e fuori, scappa via solo subito dopo la doccia a Sant’Agata, ma lo aspettava la sua compagna per essere accompagnata sull’altare. Sennò, sarebbe stato in prima fila anche lui per i festeggiamenti, partenopeo nato per caso in Slovenia. Voto 7. Professionista.

Alessio Izzo. 499 minuti, 9 presenze. Gioca la prima partita da titolare a Santa Maria Cilento, poi deve aspettare altre 13 partite, quindi mesi in un campionato con tante soste, prima di tornare in campo a Castrovillari ed avere diverse occasioni per fare la sua parte con dignità. A San Luca viene “puntato” da mister Cozza come punto debole, ma lui reagisce con carattere e se la gioca alla pari con un elemento di categoria come Bruzzaniti. Avrà modo ed occasioni per confermare le ottime cose intraviste nelle giovanili del Genoa, soprattutto se si rinforzerà fisicamente. Voto 6. Tempo delle mele.

Evangelista Cunzi. 428 minuti, 8 presenze, 2 gol. Uno di quegli acquisti di “riparazione” che danno la dimensione delle ambizioni di una società. Arriva nella seconda settimana di aprile, esordisce a Castrovillari con gol a coronamento di una delle più belle azioni del campionato. Sempre sul pezzo, mette grinta, rapidità e voglia di vincere in ogni istante nel quale sta in campo. A Licata fa la guerra dal primo istante in cui Novelli lo inserisce a 15’ dalla fine, trovando il tempo di farsi annullare la rete del vantaggio per un fuorigioco totalmente inventato dall’assistente numero 2 di cui non vogliamo ricordare il nome. Scatenato anche a risultato acquisito, nelle feste dello scorso fine settimana. Voto 7,5. Gipsy.

Sasà Manfrellotti. 188 minuti, 18 presenze, 1 gol, 1 ammonizione. Arriva a novembre con l’obiettivo di creare concorrenza spietata a Ciro Foggia, si infortuna praticamente subito al braccio e sconta, dopo il recupero, la vena realizzativa del numero 9. I suoi lunghi riscaldamenti prima di entrare negli ultimi spiccioli di tante partite sono quasi un rito scaramantico, ma nelle pochissime occasioni in cui riesce a trovare palloni giocabili dimostra di avere qualità e carattere. Sfortunato per qualche gol annullato da clamorose topiche arbitrali, ha il merito indiscusso di essere stato parte integrante del gruppo. Voto 6,5. Giobbe.

Yassine Saindou. 127 minuti, 6 presenze, 2 ammonizioni. Il francesino studia da Kantè, che segue su Instagram, ma ovviamente ha ancora tanta strada da fare. Beniamino assoluto dei compagni, si impegna nel lavoro settimanale per convincere Novelli, per lui stravede anche Cocchino D’Eboli, gioca due volte nei primi tre turni, poi, mano a mano, passa nelle retrovie, fino al clamoroso inserimento da titolare nel match di Paternò al posto di Cretella. Quarantacinque minuti iniziati bene, condizionati da qualche piccolo errore di misura in una partita nella quale mancavano anche Aliperta e Lavrendi, squalificati, con i paternesi padroni del campo. E’ l’ultima sua apparizione, ma gli auguriamo di rifarsi nel prossimo futuro. Voto 6. Pupillo.

Polichetti, Oggiano, Garofalo, Bellopede. Pochissimo in campo, ma sempre convocati per fare gruppo e dare un minimo di aiuto alla squadra. Meritano, solo per questo, una citazione di merito, così come i quattro  elementi che hanno lasciato la compagnia durante la stagione e cioè Cruz, Catalano, Acquadro e Daniello, quest’ultimo mai impiegato nemmeno per un secondo.

Last but not least, i due direttori Disanto e D’Eboli, il segretario Cammarata, Mastroeli, Cirino, Cutroneo, Buttò, i ragazzi di Radio Night, l’addetto stampa Paolo Crisafi, Francesco Costanzo the voice, Paolo Furrer, i responsabili della sicurezza al “S.Filippo”, “Universo Messina”, i tanti tifosi e appassionati che hanno dato una mano affinché questa macchina riuscisse ad arrivare a destinazione, pur con qualche problema durante il percorso.

Infine, il Presidente Pietro Sciotto e il socio Carmine Del Regno. Si sono trovati per caso e per l’intuizione di Cocchino D’Eboli, a sua volta coinvolto da Andrea Pensabene. Senza questa combinazione di eventi, adesso staremmo a parlare di altro. Fermiamoci per qualche giorno, poi, sarà di nuovo serie C. Buon divertimento!

Grazie ragazzi, Ci mancherete!

Sezione: Il focus / Data: Mar 06 luglio 2021 alle 09:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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