Un lunghissimo post pubblicato sul proprio profilo facebook per salutare, dopo tre anni densi di soddisfazioni, il Città di Sant’Agata. Non è stata una storia come tutte le altre quella tra Claudio Calafiore e il club tirrenico e non sarà facile per lui trasferirsi al Mazara: “Sono qui per dirvi soltanto GRAZIE - esordisce - per chi si chiederà il motivo di questa mia decisione posso soltanto dirvi che non ho litigato con nessuno, che non è una questione economica, ma sono semplicemente motivi personali, perché ricordiamoci che dietro ogni calciatore c’è sempre un uomo con un cuore grande!

Parole al miele anche per l’Acquedolci, società con cui ha disputato la stagione 18/19: “Come nelle migliori famiglie i disguidi non mancano - prosegue Calafiore - e ciò mi ha permesso di conoscere una nuova realtà, quella di Acquedolci, con la quale ho condiviso un’annata fantastica. Un’esperienza che non dimenticherò mai e colgo l’occasione per ringraziare per l’ennesima volta tutto il popolo acquedolcese. Il mio ritorno a Sant’Agata è stata una formalità, scelta dettata prettamente dal cuore: ho conosciuto una persona che chiaramente è stata la chiave di tutto, mi ha fatto innamorare di Sant’Agata e grazie a lei Claudio Calafiore è diventato il vostro santagatese doc”.

Calafiore passa poi al ricordo della stagione disputata e chiusa al secondo posto alle spalle del Paternò: “Mi sono ritrovato a far parte di uno squadrone, con uomini prima che calciatori, con cui ho condiviso gioie, dolori ma anche vittorie che ci hanno portato alla conquista dell’obiettivo chiamato SERIE D! Un traguardo che meritavamo noi calciatori, la società e i tifosi, il gruppo KAOS, che dall’inizio ci hanno sostenuto e seguito ovunque e anche con loro abbiamo instaurato un rapporto di rispetto sin da subito, ma soprattutto traguardo che meritava l’intero paese di Sant’Agata di Militello, che da 29 anni mancava in questa categoria. Vorrei ringraziarvi uno per uno: comincio con Giuseppe La Farina, persona squisita, sempre disponibile, AMICO VERO in qualsiasi momento. Grazie a Salvo Miracola, questa Serie D è per te e per chi non c’è più. Grazie al direttore Ettore Meli, persona con la quale non sono mancati gli scontri, ma con la quale ho instaurato negli anni un rapporto di rispetto reciproco. Grazie a mister Ferrara, al presidente Antonio Ortoleva e a tutta la società. Grazie a Francesco Maiorana e Alessio Conforto, ai magazzinieri, alla famiglia Mosca e ad Antonio Bonina. Infine voglio ringraziare te CAPITANO Giorgio Cicio Cicirello: ogni qual volta ho indossato quella fascia l’ho fatto sempre col cuore pieno d’orgoglio, perché mi bastava guardarti negli occhi prima di ogni partita per capire cosa significasse amare questi colori, questa maglia, questa fascia!

Un addio carico di emozione quello di Calafiore: “Lascio questa che ritengo casa mia - conclude - consapevole di aver dato tutto. Ho sputato sangue e sudore per questa maglia, ho finito tutte le mie partite stremato e con le lacrime agli occhi quando vedevo sugli spalti del Fresina tutti voi che con amore e passione ci incitavate. Spero possiate portare un bel ricordo di Claudio Calafiore: vi assicuro che difficilmente troverete un ragazzetto che a 22 anni si è innamorato del vostro paese e a 25 lo lascia col cuore in gola e le lacrime agli occhi”.

Sezione: Serie D / Data: Gio 02 luglio 2020 alle 15:49
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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