Il Direttore generale del Città di Sant’Agata Gianluca Amata fa il punto della situazione in casa nebroidea con una lunga intervista pubblicata sui canali social ufficiali della società, nella quale spazia tra la pianificazione della nuova stagione, la scelta dell’allenatore e tanto altro. Perché Amata lancia accende anche un piccolo allarme per ciò che potrebbe accadere per il calcio santagatese dopo questa annata che sarà “la più difficile da quando facciamo la Serie D”.

LA STAGIONE CHE VERRÀ - “Abbiamo le idee chiare, quindi riteniamo di essere già a buon punto del nostro lavoro. Il Città di Sant’Agata deve allargare un po’ la propria base, perché ogni anno c’è l’addio di qualcuno che dà il proprio contributo economico alla società, fermo restando lo zoccolo duro su cui facciamo affidamento. Va implementato questo supporto e io mi sono dedicato proprio a questa attività, creando quella base societaria che ci faccia andare avanti verso i nostri obiettivi. Prima va ricapitalizzata la quota dirigenti e poi si potrà passare al resto”.

ALLENATORE - “È complicato da prendere, perché sarà un tecnico che non avrà grande budget per il proprio staff e per la squadra e dovrà lavorare con un gruppo giovane. Abbiamo due opzioni che hanno dato disponibilità di massima, ma il nostro ragionamento passa anche dal rispetto di questi paletti. La nostra, da un certo punto di vista, è una panchina scomoda. Tra il fine settimana e l’inizio della prossima vorrei chiudere questo capitolo dell’attività tecnica che sta curando il Direttore sportivo”.

SQUADRA - “Non possiamo garantire cachet sproporzionati rispetto a quelle che sono le nostre possibilità. Questo sarà il campionato più difficile da quando facciamo la Serie D e lotteremo con sacrificio per conquistare la salvezza, il nostro unico obiettivo. Scelta obbligata che, ribadisco, non potrà prescindere dal sacrificio: deve essere questo un punto chiaro per chi arriva, ma anche per chi resta. Non vogliamo illudere nessuno sia da un punto di vista tecnico che economico”.

FUTURO - “A Sant’Agata va ritrovato l’entusiasmo, il finale di stagione ci ha fatto percepire un po’ di freddezza. Dico quindi che è il più importante perché questo campionato ci dirà se ci saranno ancora le condizioni per fare calcio in questa città: non basta solo mettere assieme un gruppo di persone che organizzano una serie di attività, perché noi lo facciamo da dopolavoristi e per passione. Ci nutriamo di questa stessa passione che ci deve essere corrisposta nel momento in cui facciamo sforzi enormi. Non è possibile che ciò non ci venga riconosciuto, dalla presenza allo stadio alle sponsorizzazioni. Se ci teniamo, cerchiamo di tutelare in tutti i modi questa Serie D, altrimenti prenderemo atto del disinteresse e non faremo più calcio in questa città. Non si può stare in paradiso a dispetto dei santi: in paradiso ci puoi stare solo se i santi sono con te”.

Sezione: Serie D / Data: Mar 13 giugno 2023 alle 21:12
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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