L’avvento del nuovo allenatore, oppure il derby tra Messina e Catania, induce la società biancoscudata a interrompere il silenzio stampa avviato subito dopo la sconfitta casalinga contro l’Andria, tre settimane fa. E’ stato quindi, il turno di Ezio Raciti, 61 anni, nato proprio a Catania, parlare alla vigilia della sfida di domani pomeriggio alle 14.30 di scena al “Franco Scoglio” tra quella che è, al momento attuale, la sua squadra e la compagine guidata in panchina da Francesco Baldini. “È stata una settimana così intensa che non c’è stato spazio per le emozioni. – esordisce Raciti - Abbiamo lavorato tanto in campo e per fare gruppo, stimolare i ragazzi a fare una partita buona sul piano fisico, mentale e nervoso. Di conseguenza la mente era troppo occupata in altro per provare emozioni che, forse, sentirò dopo e spero siano belle. “
Come ha preparato Raciti questo Messina-Catania? “Ho detto ai ragazzi di non guardare a quello che è successo nelle ultime partite, di far finta che il nostro campionato inizia domani. La squadra è stata allenata da due grandi professionisti, tecnici preparati che hanno dato i concetti giusti ai ragazzi, poi gli episodi ci hanno penalizzato più del dovuto. Ho visto una squadra in salute, viva, che sta bene e ha concetti di gioco importanti. Non è necessario che l’allenatore incida più del dovuto, perché si parla di calciatori professionisti. Bisogna lavorare su concetti e concentrazione. Poi, i moduli contano poco, conta di più il modo di stare in campo e la mentalità. Un tecnico deve orientare i propri uomini nel modo giusto e metterli nel ruolo corretto per farli rendere al massimo. In questo momento è più importante lavorare su autostima e serenità, i giovani sono ragazzi che già hanno fatto la serie C o che vogliono solo transitare da questa categoria per andare in alto. Ci sono tutti i presupposti per fare bene, dopo avere superato questa fase negativa.”
Raciti non si preoccupa nemmeno di quel “momentaneamente” riferito al suo compito di allenatore della prima squadra contenuto nel comunicato di mercoledì scorso: “Se la società ti affida la squadra in un momento così difficile vuol dire che ha fiducia e rispetto nel lavoro che si è fatto. Nel calcio però è tutto legato ai risultati, io devo fare il meglio in queste due partite e poi la società farà la scelta che vorrà dal 23 dicembre. Io sono un tesserato del Messina e farò ciò che mi diranno. Importante ciò che si farà in queste partite, conta più degli obiettivi personale che in questo momento non hanno spazio e passano in secondo piano. Il mio modo di pensare calcio è sempre lo stesso, l’approccio è quello. Poi bisogna essere umili e modellarsi per entrare in empatia con i giocatori ed estrarre tutte le potenzialità che hanno. Questo è il principale compito di un allenatore. “
Mister Raciti non si sottrae nemmeno a domande sulla burrasca in seno all’organigramma dell’Acr: “Non è un alibi la situazione societaria. I ragazzi sono stati blindati e lasciati sereni. Hanno lavorato con grande professionalità e altrettanto attaccamento, per questo li ho ringraziato dopo il primo allenamento. Non sono demotivati, chi mi ha preceduto ha fatto un gran lavoro e questa squadra ha bisogno solo di autostima e ritrovare la disponibilità di tutti gli elementi e l’affetto del pubblico. Ho detto ai ragazzi che domani è importante perché è stata mortificata la città e la tifoseria e dobbiamo dare tutto quello che abbiamo per regalare loro un momento di gioia. Non bisogna mai avere il rimorso di non aver fatto il massimo. Io sono l’uomo che deve tirar fuori l’autostima dei ragazzi, spero di aiutarli a uscire da questa situazione. Ho lavorato sull’aspetto nervoso perché, ribadisco, gli stessi ragazzi si sentono mortificati dell’andamento della squadra, ma hanno le capacità per invertire la rotta. Stamattina dicevo loro che vincere un derby potrebbe essere importante per azzerare quanto successo fino ad adesso e lavorare con maggiore serenità. Sarebbe benzina per riprendersi quello che meritano, perché sono ragazzi meravigliosi che in campo mettono tutta l’attenzione e la volontà per far bene.”
Non manca, ovviamente, un accenno sul Catania: “Sono una squadra costruita per fare un buon campionato, allenata in modo egregio, con concetti di gioco importanti. Una squadra matura. Hanno anche loro dei punti deboli e cercheremo di approfittarne, ma sono un avversario da prendere con le molle e che conosce a memoria questa categoria. Dobbiamo fare la partita perfetta e ce la giocheremo alla pari. Li conosco bene, ma stanotte ho dormito poco per studiare parecchi video e rendo lode a loro perché sono un gran bella squadra, ma il nostro obiettivo è quello di avere ritmo per fare la partita e sfruttare le loro difficoltà. Poi, hanno un elemento come Moro, difficile da fermare e marcare perché sta sempre sul pezzo, sicuramente sarà un compito arduo, ma dobbiamo provarci. Statisticamente non può far gol tutte le domeniche, magari questa settimana si riposa.”
Raciti chiude la conferenza parlando degli elementi di maggiore caratura del Messina, fin qui in ombra, sia per rendimento che per problemi fisici: “Noi abbiamo alcuni calciatori di grande spessore, come, ad esempio, Damian e Vukusic, con tasso tecnico elevato superiore alla categoria, però sono due componenti della squadra che vanno integrati. Loro, come altri, devono essere un fattore in più, ma, in questo momento, è più importante un discorso di aggregazione totale che i singoli. Nel primo pomeriggio faremo un meeting con il professore Innocenti e con lo staff medico per verificare le condizioni di tutti gli elementi e dirameremo, di conseguenza, l’elenco dei convocati”.
Raciti, dopo questa verifica, ha deciso per una lista di 22 giocatori che saranno disponibili per il derby con il Catania di domani:
PORTIERI: 1. Fusco Antonino, 22. Lewandowski Michal;
DIFENSORI: 3. Gonçalves Tiago, 5. Fantoni Nicholas, 13. Carillo Luigi, 18. Celic Maks, 21. Rondinella Gennaro, 23. Mikulic Bozo, 27. Nicosia Andrea;
CENTROCAMPISTI: 6. Fofana Lamine, 8. Simonetti Lorenzo, 10. Damian Filippo, 14. Konate Amara, 24. Marginean Iulius, 26. Fazzi Nicolò;
ATTACCANTI: 7. Russo Raffaele, 9. Adorante Andrea, 11. Baldè Ibourahima, 15. Distefano Gian Marco, 17. Busatto Tommaso, 20. Catania Lorenzo, 25. Vukusic Ante.
Da registrare positivamente i ritorni di Goncalves e Vukusic, la conferma dell’esterno difensivo mancino Nicosia, sempre presente con la Primavera 4 fino ad oggi, mentre restano indisponibili solo Sarzi Puttini, alle prese con il recupero dopo l’intervento al ginocchio, Morelli, in attesa dei responsi sulle conseguenze del Covid sul suo fisico e Matese, in linea con il programma di riabilitazione.
Raciti, che in precedenti esperienze ha alternato prevalentemente il 4-3-3 ed il 3-4-1-2 (ma con il trequartista non disponibile in questa rosa) potrebbe affidarsi alla seguente formazione: Lewandoski; Rondinella, Celic, Carillo, Fazzi; Fofana, Damian, Simonetti; Catania, Adorante, Balde.
SQUADRA ARBITRALE - La gara sarà diretta dal signor Matteo Gualtieri di Asti, con assistenti Roberto Terenzio di Cosenza e Marco Ceolin di Treviso e quarto ufficiale di gara Marco Ricci di Firenze.
Gualtieri, 33 anni, anche attaccante qualche anno fa, viene da una famiglia di arbitri, a partire dal padre Vincenzo presidente dell'Aia di Asti, continuando con Matteo, il suo gemello Claudio e il fratello Francesco.
E’ al suo quinto anno in serie C, considerato uno dei migliori direttori di gara in categoria, ha avuto affidati, nelle ultime due stagioni, diversi derby in tutti i gironi (nel campionato in corso SudTirol-Trento 2-0 e Bari-Foggia 1-1). Nei play off 2020-21 Gualtieri ha diretto una gara degli ottavi (Palermo-Avellino 1-0) e una ai quarti (Albinoleffe-Catanzaro 1-1). Il 14 dicembre scorso ha arbitrato anche in Coppa Italia Tim Udinese-Crotone 4-0, concedendo un rigore ai friuliani, trasformato di Success. Tre i precedenti con il Catania, una vittoria (2-1 per gli etnei contro il Foggia nella stagione scorsa), una sconfitta a Catanzaro (3-0 due anni fa) e un pareggio (2-2) a Cava nel torneo 2018-2019. Gualtieri non ha mai incrociato il Messina nella sua carriera.
Nelle statistiche di Gualtieri ci sono 71 gare tra serie C e Coppa Italia di categoria, in cui ha distribuito 353 cartellini gialli (una media di quasi 5 a gara), 27 espulsioni (17 per doppia ammonizione) e fischiato 33 rigori (23 alla squadra di casa e 10 a quella in trasferta).
Lo score delle partite recita 34 segni 1, 19 pareggi e 18 vittorie in trasferta.
Infine, piccola nota scaramantica: Sciotto non potrà avere mai scherzi da chi si chiama Gualtieri...
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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