Rimane uno dei simboli storici del calcio messinese, malgrado il periodo relativamente breve nel quale vestì la biancoscudata durante la prima serie A stagione 1963-1964. Victor Morales Benitez, nato a Lima il 30 ottobre 1936, ha concluso ieri il suo percorso terreno. Iniziò la  carriera di centrocampista di lotta e di governo nell’Alianza Lima a 18 anni, passando poi al Boca Juniors in Argentina (70 presenze e 5 gol) ed approdò in Italia nel 1962, vestendo la maglia del Milan in uno dei periodi più gloriosi del club rossonero con la prima vittoria della Coppa Campioni a Wembley nel 1963. Il suo destino si incrocia con quello del Messina qualche mese dopo, quando era finito tra gli stranieri in sovrannumero, visto che il direttore tecnico Gipo Viani aveva ingaggiato un trio di brasiliani come Dino Sani, Josè AltafiniAmarildo e decise di dare in prestito il talento peruviano al Messina.
La squadra allenata da Mannocci, arrivata alla decima giornata ultima in classifica, aveva vinto solo una partita (alla terza contro il LR Vicenza per 2-0 al Celeste), pareggiate due in casa con Spal (0-0) e Bari (1-1), realizzando solo 4 gol. Il primo dicembre 1963 Benitez, esordì in biancoscudato al Comunale di Torino contro la Juventus che passò nella ripresa in vantaggio con Sivori dopo 2’, pareggio lampo di Brambilla dopo 120 secondi e gol decisivo sempre del cabezon Sivori su rigore al 14’.
L’arrivo del “peruvio”, appellativo dato dai tifosi biancoscudati all’ex Boca, rinfrancò la squadra che, anche senza Benitez in campo, riuscì a cogliere due pareggi, a Mantova e in casa con il Toro, mitigando gli effetti dell’ennesima sconfitta subita a “Marassi” dal Genoa.
Benitez vestì la numero 4 il 5 gennaio 63 nella sconfitta interna subita ad opera del fortissimo Bologna per poi collezionare altre 16 presenze a cavallo tra la fine dell’andata e quel magico girone di ritorno che consentì al Messina di centrare la salvezza miracolosa al termine del primo campionato di serie A nella sua storia. Diciotto volte in campo con il Messina, 3 gol segnati per altrettante vittorie pesantissime (4-3 al Celeste con la Samp e 0-1 sui campi di Bari e Fiorentina), un ricordo indelebile nelle menti di chi lo vide distribuire randellate e lucide giocate durante sei mesi trascorsi in riva allo Stretto, che, comunque, restarono nella sua mente di calciatore internazionale. “Memorabile una sua corsa di quasi 70 metri - ricorda Piero Zagami nel suo “100 anni di calcio a Messina”, nella partita contro il Modena, quando dribblò mezza formazione avversaria e alla fine consegnò la palla a Morelli che segnò un gol entusiasmante”.
Benitez, dopo Messina, tornò al Milan e giocò ancora a Roma, Venezia, nell'Inter, fino al ritorno in patria con lo Sporting Cristal all'inizio degli anni 70. Dopo la fine della sua carriera restò a vivere a Milano, tornò nella nostra città solo in occasione di qualche rievocazione dei vecchi tempi, qualche anno fa si smarrì nella città meneghina, scomparve per un paio di giorni, venendo poi ritrovato dai familiari. Ieri, la notizia della sua morte, diffusa prima dai media peruviani che lo ricordavano nelle fila dell’Alianza Lima. Un pezzo di storia del calcio mondiale che sfiorò Messina.

Sezione: Erano a Messina / Data: Mar 12 luglio 2022 alle 19:16
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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