Una battuta breve, ma al vetriolo quella che Cocchino D’Eboli dedica all’esperienza vissuta a Messina nel giorno della sua presentazione come nuovo Coordinatore dell’area tecnica della Paganese: “Torno qui più forte di prima - dice - perché conosco ogni centimetro di questa realtà e forse farò meno errori in un campionato che darà lustro all’intera Italia meridionale. Sono convinto di poter fare un buon lavoro e sto lavorando sott’acqua da giorni per costruire la nuova squadra: darò poco da scrivere ai giornalisti e parlerò solo quando il gatto sarà nel sacco, altrimenti rischiamo di perdere alcuni giocatori. Il Messina calcio, da cui provengo, si è appropriato di alcuni elementi che avevo già trattato io: i giocatori abboccano, sentono Messina e quindi sono lusingati dall’andarci rispetto al venire a Pagani. Però poi bisogna vedere come li trattano, prima di me a Messina c’era l’anticalcio e ho dovuto cacciare fuori dallo spogliatoio il presidente. Lui è padrone a casa sua e nella sua concessionaria, ma dentro lo spogliatoio del Messina non poteva starci”.

A rincarare la dose anche il presidente della Paganese Raffaele Trapani: “Improvvisamente questi del Messina hanno cambiato idea su Cocchino - spiega - una scortesia che secondo me non meritava di subire. Così ne ho approfittato per riportarlo a Pagani. Mi ha chiamato per farmi i complimenti e io gli ho detto di venire a Pagani per battagliare insieme e toglierci qualche soddisfazione”.

Sezione: Erano a Messina / Data: Sab 31 luglio 2021 alle 11:37
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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