Stupisce l’esonero di Pino Rigoli e Leo Criaco dalla guida tecnica del Football Club Messina. Stupisce innanzitutto sul piano puramente umano, con il capo allenatore da un mese alle prese con il Covid e in procinto di tornare alla guida del suo gruppo squadra dopo essersi messo alle spalle il periodo più difficile. E stupisce anche e forse soprattutto sul piano puramente sportivo.
Pino Rigoli assume la carica di allenatore del Football Club Messina il 14 ottobre 2020, all’indomani del successo dei giallorossi ai danni del Troina. Guiderà il gruppo giallorosso in dodici partite, cinque delle quali affidate al vice Criaco: in questo lasso di tempo, il Football Club Messina conquista sei vittorie, due in trasferta con Rende e Biancavilla e quattro in casa con Acr Messina, Cittanovese, Paternò e Marina di Ragusa. Sono quattro, invece, i pareggi, con Santa Maria Cilento, Città Sant’Agata e nelle due trasferta post-Covid con Gelbison e Castrovillari. Dieci risultati positivi ai quali si aggiungono le due sconfitte con il Rotonda, in casa seppur in campo neutro a Sant’Agata per scelta dirigenziale. E quella di ieri ad Acireale.
Sono 13 i gol fatti, sei delle quali in due partite con Cittanovese e Marina di Ragusa, mentre sono solo 7 quelli subiti (due ieri).
Premessa numerica molto lunga, alla quale bisogna aggiungere le numerose settimane di stop alle quali è stato costretto il Football Club Messina. Fatta eccezione per le gare con Marina di Ragusa e Cittanovese, per quanto il finale del match con i calabresi sia stato caratterizzato dalla tripla espulsione ai danni di Crucitti e compagni, l’Fc Messina ha palesato enormi problemi di costruzione della manovra. Il ritornello conosciuto come “non c’è gioco” è stato presentissimo nelle prestazioni dei giallorossi, ma a parziale scusante va aggiunto come questa squadra non abbia mai avuto continuità e non sia mai riuscita a trovare il vero ritmo partita.
E poi il mercato: 29 calciatori schierati in stagione e la sensazione che solo adesso lo staff tecnico avesse trovato una quadratura del cerchio, scegliendo un undici base nonostante la ricchezza di un organico che non è stato ancora sfruttato a pieno. Basti pensare che l’ultimo arrivato Piccioni non ha partecipato alla trasferta di Acireale e che l’esordio di Lodi ha fatto da contraltare all’assenza per infortunio di Agnelli. L’arrivo dell’ex Catania, quelli degli under Bianco e Arena e gli addii di Dambros e Quitadamo hanno un unico comune denominatore: Pino Rigoli.
E allora come si arriva all’esonero se il tecnico di Raccuja, di concerto con Criaco, Grabinski e Rizzieri, ha inciso così tanto sul presente del Football Club Messina? Stranisce e la scelta probabilmente è legata unicamente all’umoralità di una presidenza che soffre nell’inseguire le avversarie (una in particolare) e, soprattutto, nel non essere protagonista assoluto del destino della squadra. Altri motivi? La squadra sembrava con il tecnico, ma l’unico cambio effettuato ad Acireale, Bevis per Alessandro Marchetti, qualche sopracciglio lo fa alzare, specie se i “pupilli” Coria e Giuffrida restano in panchina per tutti i novanta minuti. Probabile, almeno questo ci viene da pensare, che alcune se non molte delle ragioni che hanno portato alla separazione fossero precedenti al ko di ieri. Perché se così non fosse, al netto delle evidenti responsabilità della gestione tecnica nella partita di ieri, sarebbe una scelta ancora più "umorale". Ma se è vero come è vero che ieri l'Fc ha sbagliato la gestione del vantaggio e poi probabilmente anche le mosse per tentare di recuperare, e altrettanto vero che la squadra arrivava da otto punti in quattro gare con due trasferte difficili in mezzo, dopo il già citato lungo periodo di stop. E che la classifica, ad oggi, non condannava la squadra. Tutt'altro. C'è dell'altro dietro questa decisione?
Ma a stranire è anche la scelta di Massimo Costantino: “Uno di famiglia” disse l’anno scorso Rocco Arena dopo l’esonero. Come “uno di famiglia” era Ernesto Gabriele. E domenica, a San Luca, Costantino esordirà senza Domenico Marchetti, Aita, Carbonaro e Alessandro Marchetti che saranno fermati per un turno dal Giudice sportivo. Il difensore per l’espulsione subita nei minuti di recupero ad Acireale, gli altri per aver subito la quinta ammonizione stagionale. In pochi giorni Costantino dovrà tirare fuori ciò che Criaco, più di Rigoli, non è riuscito a fare ad Acireale.
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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