Non si hanno ancora notizie del bando per l'affidamento pluriennale per lo stadio “Franco Scoglio”, seppur il Comune avesse informalmente comunicato a dicembre che le procedure si sarebbero dovute concludere a metà gennaio. Siamo giunti al 6 febbraio e il countdown non si è ancora fermato, probabilmente a testimonianza del lavoro certosino che sta svolgendo la Commissione incaricata di valutare nel dettaglio l'unica offerta pervenuta a Palazzo Zanca.

L’ultima notizia pubblicata sul portale degli appalti del Comune di Messina, riporta la data del 21 dicembre scorso e fissa al 29 successivo la convocazione della seduta pubblica per la lettura del punteggio attribuito all’offerta tecnica e per l’apertura della offerta economica-temporale. Voci non confermate darebbero per imminente la conclusione della procedura (già la prossima settimana), ma nessun verbale o atto è disponibile sui siti dell’Ufficio Regionale Gare Appalto, che si occupa della gara, né, tantomeno, del Comune di Messina.

Pertanto, qualche frammentaria notizia è arrivata solo da una delle parti che sembrerebbe essere coinvolta direttamente nell’affidamento, cioè il Football Club Messina, anche se non è certo nemmeno che la società presieduta da Rocco Arena faccia parte formalmente (cioè se come Fc o con una forma societaria diversa) dell’Associazione Temporanea di Imprese che ha presentato l’offerta entro il 30 settembre 2020. I soggetti sarebbero tre, di cui uno con interessi anche fuori dall'Italia. Qualcosa è emerso sui contenuti del progetto tecnico, indispensabile per ottenere l’affidamento pluriennale, perché come da gara non basta assicurare la manutenzione annuale dell’impianto che sorge in contrada San Filippo. Si sa che nel piano di business, per recuperare gli investimenti, inclusa la copertura totale degli spalti e una riduzione della capienza, servirebbe un periodo della concessione probabilmente superiore ai trenta anni indicati come tetto massimo dagli uffici municipali. Solo spifferi, è giusto che l'Fc non si esponga più di tanto durante una gara in svolgimento. Dunque, per il resto si dovrà aspettare, ma quanto?

E poi ci sono altre domande che attendono risposta. Più volte è stato detto: sono atti pubblici, chi vuole può accederci. La richiesta d'accesso è stata fatta, ma la burocrazia non aiuta. D'altronde, difficile che arrivi un via libera durante una procedura ancora in corso. E allora poniamo “al vento” quesiti le cui riposte sicuramente avrebbero interessato i nostri lettori: quali sono ufficialmente i soggetti che hanno presentato il progetto? Le altre realtà coinvolte di cosa si occupano genericamente e di cosa si occuperebbero nel dettaglio dell'affidamento? Cosa prevede punto su punto il piano e a quali costi? Chi si è esposto per le garanzie finanziarie? Contano o hanno un peso i rapporti pregressi (se ve ne sono) tra le parti? Aspetteremo la fine dell'iter.

Si attende la valutazione della terza e ultima busta e tra gli sportivi messinesi c'è una certa attesa sopita, perché inevitabilmente l'esito della pratica potrebbe avere ripercussioni in ottica futura anche sulle dinamiche prettamente di campo, poi strettamente connesse a quelle gestionali. Dei tempi, come detto, non vi è ancora certezza, anche se sicuramente la legge prevede intanto l’aggiudicazione provvisoria nelle more della verifica delle autocertificazioni e, infine, della stipula di atti fondamentali come, per citarne solo una, la cauzione definitiva pari al 10% dell’offerta economica presentata. Solo dopo il completamento di tutta la documentazione, avverrà l’aggiudicazione definitiva e la concessione inizierà a produrre effetti, ovviamente senza considerare eventuali ricorsi. Quindi, l’Acr Messina continuerà ad esercitare la concessione annuale prorogata il 31 dicembre 2019 fino, appunto, al termine dell’attuale stagione agonistica e, comunque, fino all’aggiudicazione definitiva della gara.

Il Football Club, intanto, continua a usare lo stadio “Celeste”, senza alcuna convenzione formale, come confermato qualche giorno fa dalla società giallorossa con un comunicato stampa in cui affermava di avere più volte sollecitato il Comune a formalizzare il rapporto, senza avere ottenuto risposte positive. L'utilizzo dunque, secondo quanto previsto dai regolamenti di uso dei beni comunali, dovrebbe essere a canone, con esborsi piuttosto consistenti, visto che la concessione annuale è scaduta a maggio 2020, ma una nota del Dipartimento Sport sembrerebbe aprire la strada alle compensazioni di quanto dovuto con i lavori eseguiti dall'Fc nell’impianto (senza alcun affidamento gestionale o autorizzazioni, indispensabili in caso di interventi su beni pubblici). Una questione, quella delle compensazioni e degli interventi sugli stadi cittadini, che ha aperto fronti di polemica fortissima da parte del sindaco De Luca che, nel 2019, negò l’autorizzazione all’utilizzo del San Filippo per i concerti rinviati nella successiva stagione estiva. All'epoca erano il male, adesso evidentemente sono un normale strumento amministrativo. O forse per i dirigenti sono sempre state questo.

Per quanto riguarda ancora l’impianto di via Oreto, non risulta, al momento, che il Comune abbia predisposto un bando pubblico per la gestione pluriennale, seppur in passato l'Amministrazione De Luca ne avesse parlato e l'ipotesi era stata inserita anche nel “Salva Messina”. Quello della gestione degli impianti sportivi è un tema parecchio scottante, così come in tante altre città, dove vi sono state conseguenze serie sul piano penale per politici ed amministratori. Nel caso di Messina, la cattiva gestione del passato è evidente dalla mancanza praticamente totale di agibilità degli impianti che, in assenza di risorse comunali, possono ritrovare luce solo attraverso gestioni private, anche associative, magari sfruttando finanziamenti nazionali ed europei al quale il Comune non sembra essersi attivato per partecipare.

E in tema di calcio, un campo che potrebbe fare gola, sulla scia di quanto già successo al “Despar Stadium”, è il “Bonanno” dell'Annunziata, che a maggio prossimo vedrà scadere l'attuale concessione decennale (a canone basso e che prevedeva interventi per circa centomila euro mai realizzati) la quale dovrà essere rinnovata. Si attende il bando, sarebbe bene stilarlo in tempi brevi in modo che già nei primi giorni di giugno il nuovo aggiudicatario sia in grado magari di intervenire ed effettuare i lavori necessari per la sistemazione in vista della prossima stagione sportiva, garantendo anche l’agibilità in sicurezza al pubblico (Covid permettendo).

Sezione: Il focus / Data: Sab 06 febbraio 2021 alle 11:31
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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