Nello sport conta restare aggrappati alla speranza, soprattutto quando si deve recuperare e occorre cambiare strategia, impostazione e, nel caso delle competizioni a squadre, anche uomini. Nella fase di passaggio, quindi, serve in modo essenziale riuscire a fare risultati, in qualunque modo essi arrivino, soffrendo o sfruttando gli errori degli avversari.
PRONTI ALLA BATTAGLIA - Incoraggia l’atteggiamento battagliero messo in mostra dal Messina ieri pomeriggio al “Pinto” contro la Casertana, che si giocava una sorta di match point per la salvezza diretta (vincendo avrebbe messo i biancoscudati a 7 punti di distanza, al netto della vicenda Taranto-Turris). Si vedono i primi effetti degli innesti di questo calciomercato invernale, pur essendo presenti, nella mente e nei muscoli dei 15 protagonisti in biancoscudato, le scorie di una settimana folle, l’ennesima in questi 6 mesi della stagione 2024-25. L’addio, con quasi rientro, di Giacomo Modica alla panchina del Messina merita un capitolo a sé, che sarà affrontato a tempo debito, si spera a obiettivo salvezza raggiunto. ONORE E OPPORTUNITA' - Adesso occorre concentrarsi sul presente e sul futuro prossimo che sarà legato alla guida tecnica di Simone Banchieri, cui va un onesto 6,5, valutazione motivata dalla signorilità con cui si è presentato in questa sua nuova avventura, chiamando “onore e opportunità” la scelta di legarsi al Messina fino a giugno prossimo con il compito gravosissimo di mantenere la categoria nella squadra che, molti, dall’esterno, ma non solo, considerano la terza candidata più verosimile a raggiungere Turris e Taranto in serie D. Lucida la sua analisi della gara dopo il 90’, ma soprattutto la gestione dei momenti topici, conferendo praticità e spirito battagliero ad alcuni dei vecchi componenti la rosa apparsi smarriti negli ultimi due mesi e mezzo, e dando fiducia a calciatori appena arrivati a Messina.
CERCA LA FORTUNA - Il mix è stato incoraggiante, la fortuna è stata cercata, meritata soprattutto grazie alla prestazione di un elemento probabilmente destinato a lasciare la maglia giallorossa nelle prossime ore, cioè Titas Krapikas (7,5) ieri baluardo invalicabile, costretto a capitolare solo in occasione del pareggio su una conclusione sulla quale non poteva opporsi, tra l’altro venuta dopo un offside abbastanza evidente di Llano in avvio di azione, non rilevato dall’assistente numero 2 Nicosia di Saronno.
Altro protagonista assoluto del match è stato sicuramente Carmine De Sena (6,5), rapace sul vantaggio, sfortunato poco dopo per il palo interno incocciato su un perfetto tiro incrociato. L’attaccante nolano, colpito recentemente da un grave lutto per la scomparsa del padre, avrebbe meritato la palma di MVP se avesse avuto la lucidità di servire immediatamente Luciani al 62’, consentendo al compagno di battere a porta vuota. Invece, da questo errore è nata la ripartenza che ha portato al pareggio, vanificando la possibilità di ridurre le distanze dalla Casertana, rientrando subito in corsa per la salvezza diretta. Pazienza, ma serve essere cinici se si vuole lottare nella tonnara della bassa classifica.
Anche altri due neo-biancoscudati hanno fatto vedere quanto sia importante avere personalità ed esperienza per incidere anche quando non si è al massimo della propria condizione: Marco Crimi (6,5) si sfianca per quasi un’ora in un lavoro di copertura indispensabile per evitare che la Casertana possa trovare spazi centrali, da lui nasce l’azione del gol nel primo tempo, poi cala fisicamente, rimanendo però sempre in partita con il carattere, andando a discutere con il direttore di gara in ogni circostanza e contendendo tutti i palloni in maniera fastidiosa per gli avversari; Marcel Buchel (6,5) si piazza davanti alla difesa, diventando subito riferimento nelle due fasi, perché si pone come argine e smista alcuni palloni nella metà campo opposta di buon pregio, scomparendo con il passare dei minuti, ma confermando che il suo acquisto sarà preziosissimo.
DIFESA SOTTO STRESS - Le note meno positive vengono dal reparto difensivo, sottoposto a grande pressione soprattutto sulle fasce laterali, visto che la disposizione tattica scelta dai due allenatori comportava grande densità e pochissimi spazi in zona centrale. Lia (5,5) soffre maledettamente l’intraprendenza e il passo di Egharevba, riequilibrando una prestazione non proprio eccellente con lo spunto che porta all’assist dell’1-0. Sembra che la società abbia intenzione di mantenerlo a Messina, sacrificando il giovane Salvo, ma il numero 7 biancoscudato deve ritrovare costanza di rendimento al più presto. Marino (5,5) riesce a limitare i danni nell’opporsi a un centravanti fisico e agonista come Vano, incappa in una ammonizione, sfiora il gol di testa colpendo la traversa sull’unico corner conquistato dai biancoscudati, non è deciso e ben piazzato sull’ennesimo cross confezionato da Llano che porta al gol rossoblù. Stessa valutazione complessiva per Dumbravanu (5,5), come ricordavamo, il moldavo va meglio con il pallone tra i piedi che quando si tratta di presidiare la propria area con fisico e posizione. Non male il suo esordio, ma deve ancora carburare. Poco convincente Ingrosso (5,5), seppure con qualche spunto interessante, perché il terzino sinistro prelevato dal Cerignola viene troppo spesso infilato in velocità da Llano e Carretta, concedendo inserimenti e cross troppo comodi agli avversari.
VORREI MA NON POSSO - A centrocampo, prova sufficiente per Garofalo (6), bravo a trovare tempo e misura nel passaggio che innesca Lia sulla rete del provvisorio vantaggio, poi abbastanza presente nel resto del match, pur con le solite pause che ne hanno caratterizzato il campionato fino a oggi. Petrucci (5,5) nella posizione di trequartista alle spalle delle due punte ha il vantaggio di coprire meno campo rispetto al ruolo di centrale in un 4-3-3, ma gli manca la velocità di testa e di piede per poter incidere veramente. Infine, Luciani (6) si disimpegna discretamente con un compagno di reparto più vicino, dimostrando maggiore cattiveria e presenza nei contrasti rispetto al solito, senza, però, mai arrivare pericolosamente alla conclusione.
PANCHINA CORTA - Banchieri effettua le prime sostituzioni intorno al 68’ malgrado diversi elementi fossero in debito di ossigeno, ma, attualmente, la rosa è un po’ risicata e, comunque, l’apporto della panchina in questa stagione è stato sempre molto scarso. Il primo a entrare in campo è Frisenna (5,5), che si piazza a fianco di Petrucci, come seconda mezzala alle spalle dell’unica punta, senza però mai trovare lo spunto giusto. Il talentuoso centrocampista potrebbe forse anche restare a Messina, ma ieri pomeriggio è sembrato più presente rispetto alle sue ultime uscite, veramente disarmanti. Esordio per Gyamfi (6), costretto a piazzarsi sulla sinistra al posto di Ingrosso, ma bravo ad entrare subito in partita senza paura, provando anche a inserirsi in fase offensiva. Poco tempo, invece, per gli altri due subentrati, Anzelmo (sv) e Morichelli (sv), essenziali e attenti nei poco più di dieci minuti concessi loro dall’allenatore. In definitiva, la gara del “Pinto” fornisce al Messina alcuni segnali incoraggianti, ma serve restare sul pezzo in sede di mercato (domani dovrebbero esserci novità importanti in entrata e in uscita) e sputare l’anima in campo, una volta che l’organico sarà completato. La strada per la salvezza è tortuosa e accidentata, ma si deve percorrere con l’atteggiamento giusto.
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