E' un tecnico Novelli che non si sbilancia al termine della vittoria in rimonta del suo Acr Messina sul campo del Paternò. Una vittoria pesante, arrivata per 2-1 con due reti nella seconda parte di secondo tempo, che soddisfa l'allenatore: "Saranno tutti ostacoli fino all'ultimo secondo dell'ultima partita. Lo ripeterò sempre perché in un campionato molto equilibrato, dove c'è molta intensità, vedete anche i risultati degli altri campi, non bisogna dare niente per scontato. Abbiamo trovato una squadra che ci aveva già messo in difficoltà all'andata, bella compatta, con grande equilibrio. A volte se non ti vengono le giocate è merito dell'avversario. Abbiamo sbagliato tanto nella prima parte ma c'è anche la bravura dell'avversario che ti permette di giocare. Poi quando prendi gol inizi a vivere una partita diversa, iniziamo ad avere un'intensità diversa, una velocità di pensiero e di esecuzione diversa. L'avversario magari non viene più ad aggredirti e si abbassa leggermente, concedendoti spazi. Nel primo tempo siamo andati in svantaggio ma è stata una partita equilibrata. Nel secondo tempo abbiamo messo qualità di gioco, intensità, giocato in profondità e in ampiezza, anche nei duelli uno contro uno abbiamo fatto qualcosa di diverso".
Nel primo tempo l'Acr Messina ha sofferto e chiuso in svantaggio, forse per le tante assenze e per un assetto in mediana totalmente nuovo, con il debutto da titolare di Saindou. Novelli, invece, attribuisce la sofferenza alla bravura del Paternò: "Saindou ha fatto una buona partita. L'avversario non ci ha concesso molti spazi e siamo stati un po' lenti nell'andare a cercarne altri, oppure a forzare in qualche parte del campo dove non c'era spazio. Poi quando sbagli tre o quattro uscite dai forza all'avversario, che viene a pressarti e ti aggredisce. Loro sono una squadra con attaccanti che creano difficoltà e sono anche molto compatti in difesa con i cinque".
"Io ho detto sempre che non cerco alibi", ha proseguito il tecnico, parlando anche dei tanti assenti, "però poi è anche vero che appena avevamo trovato una certa continuità in attacco, con Addessi e Arcidiacono, si sono infortunati di nuovo. Era più giù Bollino e adesso sta salendo Bollino. A centrocampo abbiamo recuperato Lavrendi, stava bene, poi l'abbiamo perso. Da tanto tempo non riusciamo ad avere tutti al completo, parlo degli interpreti, poi il modulo resta lo stesso. Posso fare dei cambi quando abbiamo bisogno più di forza, contro squadre che si chiudono, soprattutto se giocano a cinque e mi servono giocatori che più sotto l'aspetto tattico faccia qualcosa di diverso. C'è mancato questo, abbiamo dovuto fare a volte scelte forzate, come in alcune tipologie di partite".
L'Acr Messina resta così saldamente in vetta: "Sono contento per i ragazzi per un semplice motivo, perché vedo la qualità che mettono negli allenamenti, anche nel senso di gruppo, nel senso d'appartenenza, nella crescita. La crescita deve essere globale, non solo il modulo o l'attaccante che fa gol, e loro la ricercano continuamente perché sono mentalizzati a capire che questa è la strada giusta. Indipendentemente dagli interpreti la squadra si è sempre espressa, a volte soffrendo di più e altre di meno. Oggi è stata una gara di sofferenza e la squadra l'ha accettata questa sofferenza, perché campionati in cui si passeggia non ne esistono. Questo è un campionato non difficile ma difficilissimo".
Nonostante i punti di vantaggio sulle inseguitrici, però, Novelli non vuole sentir parlare della vittoria del campionato, ma chiede concentrazione e pazienza ai suoi: "Voi le certezze quando le avete in ogni cosa? Voi giornalisti, pur essendo un altro ruolo, cosa potete dire ora: forse? A me il forse non mi dà forza, non fa crescere, noi dobbiamo avere la certezza e per raggiungerla ci deve essere la qualità che mettiamo sempre nel lavoro. Nel momento in cui ci fermiamo e iniziamo a capire che siamo bravini è la fine".
Infine, qual è stata la risorsa principale grazie a cui ha vinto la gara l'Acr Messina? "Il gruppo. Questa è una squadra che sa che puoi partire per chiuderla e fare tutto subito, ma bisogna aver pazienza. Quando dimostra di aver pazienza, alza i ritmi, gioca con una gamba diversa, intensa, e crea. Questo è quello che dobbiamo avere sempre".
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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