L’ha fatta grossa il signor Marco Piccinini di Forlì: al Massimino, infatti, il derby tra Catania e Messina si sblocca grazie a un’invenzione del fischietto romagnolo che giudica pro-Calil il contatto in area tra la punta etnea e De Vito. L’analisi della gara parte inevitabilmente da qui, perché il Messina aveva messo in mostra buona personalità, giocando con il piglio giusto un derby in casa di una squadra che aveva l’acqua alla gola e doveva vincere a tutti costi. Il pari di Gustavo, poi, fa presagire un finale in crescendo per la truppa di Lello Di Napoli, ma la palla persa da Tavares all’80’ che porta all’elementare contropiede di Russotto, vanifica l’ottimo sforzo tattico del mister. Buone le prove di Barilaro, diligente sulla corsia mancina, e del solito infaticabile Giorgione che finisce ancora una volta sul taccuino degli assistmen. Sul giudizio dei biancoscudati pesa inevitabilmente il risultato finale: un ko che il Messina non avrebbe meritato ma che,con un pizzico di attenzione e cattiveria, avrebbe certamente potuto evitare. Ecco le nostre pagelle:

MESSINA

Berardi sv - Subisce un solo tiro nello specchio della porta e torna a casa con due gol sul groppone. Intuisce soltanto (e si dispera) il rigore di Calil e nulla può sul diagonale da dentro l’area di Russotto. Per il resto svolge bene i compiti di ordinaria amministrazione.

Ionut 5 - Difende bene, è arcigno e Falcone dal suo lato non la vede mai, tanto che Moriero già nel primo tempo lo cambia di fascia con Russotto. Sarà la mossa vincente per il Catania anche perché il rumeno, in occasione del 2-1 rossazzurro, si fa trovare fuori posizione e il per il talento scuola Napoli è un gioco da ragazzi involarsi tutto solo verso Berardi. Espulso al 92’ per somma di ammonizioni: due “mezzi falli” a centrocampo che, come consuetudine per gli arbitri italiani, portano a un più che evitabile cartellino rosso.

Martinelli 5,5 - Pesa sulla sua valutazione il disimpegno errato che porta alla concessione del rigore, perché in generale svolge bene il proprio compito, limitando al minimo la pericolosità di un bomber come Calil. Al 15’ pennella anche un preciso cross per Fornito che il compagno di reparto non riesce a tramutare in gol.

De Vito 6 - Si conferma centrale di affidamento, agevolato anche da un Catania pressoché nullo in fase offensiva. Protagonista nell’episodio che porta al rigore, è scagionato dalle immagini che documentano alla perfezione l’abbaglio del signor Piccinini. Lo scatto con cui Russotto lo brucia in occasione del 2-1 gli fa perdere almeno un voto in pagella.

Barilaro 6,5 - Premiato l’abnegazione con cui ricopre la fascia mancina, ruolo che non aveva mai svolto prima. In fase di spinta non si vede quasi mai, ma dietro lotta come un leone non facendo rimpiangere l’assenza di Zanini. Dopo un violento scontro con Calderini, viene sostituito al 32’ del secondo tempo proprio da Zanini (5,5) che nel quarto d’ora in cui sta in campo palesa evidenti limiti fisici, segno che il problema muscolare accusato sabato contro il Melfi non era ancora stato riassorbito.

Giorgione 7 - Il migliore in campo: corre, mena, recupera palloni, scala in fase difensiva e si propone sempre puntuale in attacco, anche perché Falcone prima e Russotto poi non coprono mai le sue scorribande. Dal suo piede al 64’ nasce l’assist che porta al pari di Gustavo e per il capitano è il terzo passaggio decisivo nelle ultime due gare giocate.

Baccolo 6,5 - Subisce l’ormai consueto cartellino giallo a metà del primo tempo, ma ciò non ne limita la sagacia tattica e lo spirito di sacrificio. Governa il centrocampo a proprio piacimento ed è sempre un punto di riferimento per i compagni. Accusa l’altrettanto consueto problema fisico a 15 minuti dal termine e lascia il campo a un frastornato Giuseppe Russo (5) che non riesce a entrare in partita e, proprio nel momento in cui il Messina dovrebbe spingere al massimo alla ricerca del 2-2, si intestardisce in alcuni dribbling a centrocampo che non sono esattamente il pezzo forte della casa. A sua parziale scusante va detto che non era al meglio della condizione fisica.

Fornito 5,5 - Ci mettesse sempre un po’ di cattiveria in quello che fa, giocherebbe stabilmente in Serie B. Al 15’ Martinelli lo trova con un preciso cross sul secondo palo al limite dell’area piccola, ma il ragazzone di Trebisacce colpisce timidamente con il piattone mancino e Garufo chiude il tiro.

Gustavo 6 - A secco dallo scorso 20 febbraio a Matera, timbra il cartellino di testa (non proprio la sua specialità) e regala il momentaneo pareggio al Messina. Prima del nuovo vantaggio catanese “sceglie” un’improvvida conclusione dalla distanza anziché aprire il gioco su Padulano libero da marcature sulla corsia sinistra. Tecnicamente è una spanna superiore agli altri e, in un derby del genere, da lui era lecito attendersi qualcosa in più.

Tavares 5 - Isolato al centro dell’attacco è spesso facile preda di due marcantoni come Bergamelli e Bastrini. Raramente riesce a giocare fronte alla porta e solo in una circostanza, in apertura di ripresa, scalda i guantoni di Liverani con una botta dai 20 metri. Giornata no acuita dalla sanguinosa palla persa a centrocampo che Castiglia tramuta nell'assist del 2-1 per Russotto.

Biondo 5 - Catapultato in un pianeta per lui inesplorato, non riesce a entrare in partita e fornisce poco apporto offensivo alla causa. Quantomeno è utile in copertura su Barilaro, ma Garufo, il catanese che dovrebbe spingere a destra, non è esattamente Marcos Cafu. Lascia il campo al 52’ al redivivo Padulano (6) che prova a mettere ulteriore benzina nelle gambe dopo la lunga inattività chiusa solo sabato scorso contro il Melfi. Ci prova, crea qualche pericolo alla difesa di casa, ma forse nelle gambe non aveva più di mezz’ora. Sufficienza di stima.

Raffaele Di Napoli 6,5 - Gli resta solo “l’onore del vinto”: imbavaglia il Catania e Moriero sul piano tattico nonostante una formazione iniziale rabberciata per le assenze di Scardina e Zanini. Nel finale avrebbe voluto cambiare la squadra inserendo Cocuzza, ma i guai fisici di Baccolo e Barilaro ne scombinano i piani. Condannato oltremodo da episodi sfortunati e infortuni.

CATANIA: Liverani 6; Garufo 6, Bergamelli 6,5, Bastrini 6, Nunzella 6; Di Cecco 5 (29’ st Lupoli 6), Castiglia 6, Musacci 5,5; Falcone 5 (30’ st Calderini 6), Calil 5,5 (48’ st Ferrario sv), Russotto 6,5. Allenatore: Francesco Moriero 6.

Arbitro: Marco Piccinini di Forlì 4.

Sezione: Acr Messina / Data: Ven 25 marzo 2016 alle 11:37
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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