Roccella-Football Club Messina 0-3. Al triplice fischio e leggendo il tabellino, il match si potrebbe descrivere con la più classica delle definizioni: “allenamento domenicale”. Eppure, in queste situazioni, va sottolineato che ogni gara di calcio va sempre giocata e vinta sul campo prima di giungere a giudizi definitivi. Il campo, alla fine, ha parlato chiudendo il lungo tormentone dei recuperi in casa Fc Messina. I giallorossi portano a casa tre punti fondamentali dalla trasferta calabrese e accorciano a -4 dalla vetta. Adesso non ci sarà più spazio per calcoli matematici o previsioni “virtuali”: sarà un rush finale lungo sette giornate. Una piccola nota a margine, però, va aperta: i nuovi focolai Covid, scoppiati in seno al Girone I, mettono paura e non fanno dormire sonni tranquilli. Il campionato ripartirà il 9 maggio ma non sono escluse nuove clamorose decisioni da parte della Lnd.
Senza addentrarci in possibili previsioni futuristiche, la gara del “Ninetto Muscolo” ha portato in dote diverse certezze non tanto nel punteggio quanto nella prestazione. Ciò che ha impressionato è stato l’atteggiamento dell'Fc Messina. Nonostante l’enorme divario tattico e tecnico, i giallorossi hanno aggredito il match fin da subito, vogliosi di portare il risultato a casa. Non è un caso, infatti, che il doppio vantaggio sia arrivato nei primi venti minuti: in generale, senza una prova d’assoluto protagonista del giovane portiere Commisso, il risultato finale sarebbe stato ben più ampio. Lo 0-3, in fondo, fotografa anche quell’orgoglio che il giovane Roccella ha voluto mettere in campo nonostante le poche armi a disposizione. In una gara così scorbutica, grande merito va dato a tutti gli undici uomini scesi in campo dall’inizio. Il reparto difensivo, non rischiando nulla, ha sempre fermato sul nascere i guizzi di Masawoud, il migliore tra i suoi. In particolare si conferma Cangemi con un’altra prova di grande sostanza sia in fase difensiva che offensiva. A centrocampo, il ritorno di Palma da titolare dà equilibrio alla squadra oltre che grande quantità. Con la presenza dell’ex Turris c’è maggiore libertà alla fantasia di Ciccio Lodi e Cristian Agnelli. Il primo guida il gioco in ogni suo aspetto, alza il baricentro della squadra e crea un’infinità di occasioni potenziali negli ultimi venticinque metri. Poi ci sarebbe anche l’undicesimo gol in campionato, ma quella è diventata una costante della sua esperienza in riva allo Stretto. Per Agnelli, invece, si intravede quella continuità che va di pari passo con una crescita dal punto di vista fisico e della forma. Infine il reparto offensivo è quello che strappa di più l’occhio nel match del “Ninetto Muscolo”: Arena è giocatore assoluto e totale.
Costantino gli dà libertà di svariare e lui non si nasconde mai nelle pieghe del match. Si accentra, corre sull’esterno, si fa dare costantemente palla: il suo quarto gol stagionale è il giusto premio per un ragazzo che vuole esplodere definitivamente. In un pomeriggio di assoluto dominio, spicca anche la prova di Bevis, che aiuta tanto il lavoro sporco di Piccioni. Il francese chiude il match con il terzo gol ma, in generale, è un giocatore ritrovato sotto la cura Costantino.
Grazie alla vittoria conquistata e alla lunga sosta che attende i giallorossi, lo staff potrà lavorare con serenità e recuperare anche gli acciaccati. Caballero è tornato disponibile e proseguirà nei lavori specifici per ritrovare la miglior forma. Sia Coria che Carbonaro, invece, hanno potuto usufruire di un turno di riposo. Adesso è tempo di pensare già al futuro: la trasferta di Roccella è già andata in archivio regalando qualche istantanea degna di nota. In primo luogo la bellissima dedica da parte di tutta la squadra verso il proprio capitano Giovanni Giuffrida: la maglia numero 4 mostrata da Lodi dopo il primo gol è stata accolta dagli applausi di un’affollata tribuna. I tanti presenti, nonostante le porte chiuse, hanno anche tributato un lungo applauso a Lodi durante la sostituzione. Di carattere diametralmente opposto, invece, il tentativo di aggressione ai danni dell’arbitro dopo la seconda espulsione ai danni del Roccella. Come sempre vanno condannati episodi simili che ancora macchiano i campionati di calcio, regalando pagine nere a questo stupendo sport. Disputati tutti i recuperi, è tempo per l'Fc Messina di tuffarsi a capofitto nel finale di stagione. Sette finali per provare una rimonta promozione contro avversari di tutto rispetto. Prossima tappa Rotonda: una trasferta insidiosa contro l’ostica compagine di mister Boncore.
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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