Per anni Giorgio Gherarducci della Gialappa's band ha commentato sulle pagine di Rolling Stone il cinema con una rubrica dal nome tanto autoironico quanto d'impatto, "Dall'alto di un cazzo". Sfruttando la mia nuova posizione geografica in Friuli Venezia Giulia, prendo in prestito l'idea e, per non rischiare di disperdere neanche un millesimo di messinesità, parte oggi questo appuntamento settimanale su Mnp per parlare a 360 gradi di calcio, dalla C fino ad andare in giù, tra dati, analisi e qualche punta di ironia, come nello stile di queste pagine. Benvenuti al primo episodio di "Dall'alto di un Carso".

Avrei auspicato una mano dal Messina di Auteri per il debutto di queste righe ma alla lunga se il destino è contro di noi sembra che sia peggio per noi. Il disastro di Andria segue quello di Cerignola con l'intermezzo di quella partitaccia brutta interna con la Gelbison. I dati sono allarmanti perché oltre alla peggiore difesa "conquistata" ieri senza apparente fatica (anzi, begli assist, gli andriesi ringraziano) il Messina continua a portare avanti il vessillo del peggior attacco in coabitazione con il Foggia. Cinque reti in nove partite sono segno evidente di un reparto scoperto e assolutamente inefficace, e adesso lo si può dire a gran voce perché il calendario di inizio anno lasciava ampio spazio a dubbi; eppure, paradossalmente, quattro di queste cinque reti all'attivo sono arrivate entro la quarta giornata, contro Crotone (due), Viterbese e Avellino, restando poi a secco contro squadre sulla carta più alla portata; la piazza chiede una scossa, e il calendario non aiuta visti i prossimi avversari. Però chi è causa del suo mal non può certo incolpare il girone all'italiana.

Uno scalino più giù, torna al successo il Sant'Agata che con un progetto rinnovato sta mettendo su un campionato di medio alta classifica, confermando quanto fatto di buono lo scorso anno con mister Giampà; Vanzetto, promosso come allenatore in prima, sta facendo un buon lavoro e continua la ricerca di un equilibrio fondamentale in un torneo apparso finora combattuto ma ampiamente alla portata di una squadra affamata. Ah, dato che parliamo di ex tecnici nel messinese, un bravo a Cristiano Lucarelli lo mandiamo di cuore visto il campionato della sua Ternana, prima in B, ma evidentemente la sua felicità sta anche nel giocare di sabato così da poter seguire da vicino Mattia, suo figlio, che gioca nel Città di Livorno; domenica trasferta per l'ex bomber toscano, petto 'gnudo e appartenenza mai dimenticata (e non potrebbe essere altrimenti) per la sua squadra del cuore, ora in Eccellenza.

E di Eccellenza continuiamo a parlare perché le messinesi continuano a volare. Suggerimento della settimana: l'assist di Boris Zingales per Paolo Genovese nel gol che vale l'1-0 del RoccAcquedolcese sul Real Siracusa Belvedere, una rasioata di esterno che fa gridare alla Cancelo Culture. Pomeriggio invece da cancellare per Igea e Taormina: i barcellonesi, nonostante l'ennesimo centro di Idoyaga, cadono in casa di un Comiso che trova il primo successo in Eccellenza dopo nove anni grazie al bel destro di Ronny Valerio; gli jonici vengono superati sul campo del Città di Siracusa con un 3-1 aperto da Belluso, bravo a sfruttare l'assist di... Assenzio. L'ex Camaro sbaglia il retropassaggio ma il suo pomeriggio sfortunato non finisce qui perché, sul finire di primo tempo, insacca il tap-in dopo la bella girata di Cannavò respinta dal palo ma partendo da posizione di fuorigioco.

Dopo l'amaro, però, c'è il dolce e il dessert ha la forma del logo della Nebros che continua a stupire grazie a Fioretti (sesto gol in campionato) e a vincere: 0-2 a domicilio sul Milazzo e primato agganciato, con Igea, Rocca e Modica, vittoriosa 2-1 in casa della Jonica. Iblei che lamentano sui social il gioco duro dei santateresini, con il mago Coria che, in uno scontro di gioco, è costretto a uscire ma fortunatamente senza conseguenze.

In Promozione, non ce ne voglia nessuno, ma la copertina è di una foto di campo ma non di campo, perché l'abbraccio tra Delfio e Tindaro Calabrese in Gioiosa-San Fratello (3-1 con il solo Tindaro a segno) vale di fatto centinaia di gol e due carriere costellate di successi ed esempi. Due uomini di calcio, esempio come pochi in un mondo spesso bistrattato oltre le sue colpe. Parlando di pallone, e sempre di bomber, nel girone C sembra aver finalmente trovato il suo posto nel mondo Daniele D'Amico, quattro centri in campionato e l'impressione che finalmente possa lasciare il segno anche tra i grandi con convinzione come fatto nelle giovanili del Camaro. Resta ancora al palo il Gescal che nel testacoda cede al Belpasso nonostante il secondo rigore segnato nelle ultime tre giornate di Lillo Cardia. E sempre dagli undici metri arriva il primo lampo stagionale per l'Atletico Messina di Peppe Furnari, che dopo la falsa partenza prova a riprendersi con il penalty di Libro. Impresa difficile per il tecnico messinese, ma la sua carriera parla da sé.

C'è una squadra che segna senza senno in Prima categoria ed è la Rosmarino che viaggia a una media forsennata di cinque gol a partita nel girone C; miglior marcatore Arcuri (sei in campionato più due in Coppa), punteggio pieno e anche l'Orlandina si è dovuta scansare davanti a questa potenza di fuoco. Nei raggruppamenti delle messinesi punteggio pieno per Rosmarino (girone C) e Città di Galati (D), media più "modesta" di quattro reti a match ma tra i sedici gol realizzati vanno sottolineati gli otto (sì, esatto, otto), sulla malcapitata Folgore Milazzo che, dopo due punti nelle prime due gare, ha subito quattordici reti tra terzo e quarto turno. A proposito di gol e bomber, da segnalare la tripletta di Ruffino nel 5-2 esterno del Santa Domenica Vittoria ai danni del Riviera Nord in un girone E in cui la capolista Kaggi viene fermata sullo 0-0 a Villafranca, mantenendo la vetta comunque con 10 punti. Che poi, alla fine, secondo alcuni l'importante è solo mantenere il musetto davanti.

Sezione: Il focus / Data: Mer 19 ottobre 2022 alle 13:39
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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