Un patrimonio da tutelare questa Serie C, a tutti i costi. Perché se è vero che la gioia ci riporta ancora con la mente a sabato e alla bellissima festa dello Scoglio, la lucida analisi ci deve subito proiettare a ciò che ne sarà del Messina. Perché di silenzi e punti interrogativi, obiettivamente, non se ne può più.

Ora è necessaria una riposta chiara da parte della proprietà, perché questa stagione ha segnato negativamente l’esperienza da presidente di Pietro Sciotto. Serve chiarezza, perché quest’anno le cosiddette componenti hanno risposto: dai tifosi che hanno aperto e chiuso la stagione riempiendo lo stadio, offrendo uno spettacolo e una vetrina importante allo stesso Messina; alla stampa, o almeno gran parte di essa, che si è compattata, spesso aiutando a nascondere la polvere sotto al tappeto, con il solo intento di aiutare il gruppo a uscire dalle sabbie mobili in cui era stato cacciato dalla prima gestione tecnica.

Ecco, su questo piano ci sarebbe tantissimo da dire, ma preferiamo rendere merito a chi è arrivato dopo e ha fattivamente contribuito al raggiungimento dell’obiettivo. Oggi come un anno fa, pur salendo spesso sul banco degli imputati, Ezio Raciti ha portato a casa due salvezze, collezionando 57 punti complessivi in due mezzi campionati. In silenzio, lavorando e senza mai incazzarsi, almeno in pubblico. Nonostante attorno impazzasse sempre la tempesta.

Altra riflessione da fare, perché tutte le figure presenti all’interno di quell’organigramma mai ufficializzato, devono remare dalla stessa parte. Tutte. Sempre. Anche se a indicare la rotta è sempre e solo chi ha in mano il timone.

Sezione: Il focus / Data: Mer 17 maggio 2023 alle 17:51
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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