Il bianco e il nero, come da divise utilizzate da Turris e Messina ieri pomeriggio al “Franco Scoglio”, produce equilibrio in campo e nel risultato che rispecchia l’atteggiamento totalmente votato all’offensiva impostato dai due allenatori. Finisce 3-3, ma sono almeno altrettante le occasioni ulteriori create dalle due squadre che hanno fornito un buono spettacolo, pur se alcuni non apprezzano tanto le disattenzioni difensive o gli errori personali che hanno portato al punteggio piuttosto corposo.
RAMMARICO E CONSAPEVOLEZZA - Il Messina resta con il forte rammarico di non avere portato a casa tre punti quando si trovava con il doppio vantaggio a 7’ dal 90’, ma è anche vero che la Turris ha ripreso ossigeno nel momento in cui Caneo ha sostituito l’intero reparto avanzato, inserendo tre uomini, tra i quali ha pescato i due marcatori decisivi per conquistare un punto di platino, considerando la situazione in cui si erano cacciati i suoi uomini.
Una gara dai tanti volti, nella quale per due volte il Messina poteva passare a tre gol di scarto, lasciando la sensazione che questa squadra, al momento, produce tantissimo, ma potenzialmente può sempre subire altrettanto, perché non si può prescindere dall’avversario che si ha di fronte. Emblematica, in negativo, l’azione che porta al 3-3, in cui prima si perde un pallone da allontanare il più possibile invece di tentare di mantenerne il possesso, poi si commette un fallo ingenuo, infine si lascia l’avversario libero di battere il calcio da fermo per Cum, lasciato solissimo e indisturbato nel mettere al centro un pallone invitante trasformato in oro dal giovane Nocerino. Scintillanti, invece, alcuni momenti della gara in cui il Messina appariva bello, ma anche concreto, spietato nello sfruttare gli errori degli avversari, cattivo e determinato quando si trattava di rubare palla, puntando dritto verso la porta. Tutto abbastanza prevedibile per chi ha seguito questi primi due mesi di lavoro della truppa biancoscudata, e, quindi, la partita di ieri sera è abbastanza indicativa su quello che sarà l’andamento in campionato. Peccato per la mancata vittoria, soprattutto perché questo gruppo ha bisogno di navigare in acque tranquille di classifica per crescere meglio ed evitare di fare arrivare un ambiente avvelenato al livello di fibrillazione.
LE PAGELLE - Il primo a riconoscerlo è stato il responsabile delle scelte tecniche e, quindi, la gestione della sfida con la Turris ha rappresentato la maggiore criticità secondo Giacomo Modica (voto 6,5 per ieri). Sorpresa, ma anche curiosità, per l’inserimento di Ortisi come esterno difensivo dal primo minuto, scelta confermata fino al termine, che ha pagato soprattutto nei primi 45’ dal punto di vista offensivo, ma da quella parte si sono avviate le situazioni decisive per il pareggio. Altro punto dolente, forse, i tempi delle sostituzioni, un po’ troppo dilatati, con il segnale del cambio modulo negli ultimi 25’, che, però, la squadra ha percepito in modo errato abbassandosi troppo. Quella beffa all’ultimo respiro lascia l’amaro in bocca, però tutti i tifosi presenti al “Franco Scoglio” hanno sicuramente goduto di uno spettacolo calcistico a tratti sopraffino fatto di scambi rapidi, intuizioni, movimenti collettivi e giocate dei singoli. Uno spot che sarebbe stato perfetto se solo Nocerino non ci avesse messo la testa.
Il detto recita, più o meno, “via il dente, passa il dolore”, e, nelle valutazioni della gara di ieri, una delle poche insufficienze tocca al veterano che tornava su quel campo nel quale aveva assunto le sembianze dell’eroe mitico durante gli ultimi 15 minuti paranormali del playout contro la Gelbison. Ovviamente si parla di Ermanno Fumagalli (5,5), poco reattivo sul gol di D’Auria, incolpevole nelle altre due circostanze in cui deve raccogliere il pallone in fondo alla sua rete, pronto ad opporre il corpo quando gli avversari centrano la porta pochi istanti prima del 3-3. Nulla di particolarmente grave, ma ieri il portierone non era nella sua migliore serata.
Passando in rassegna i reparti, la difesa viene sollecitata parecchio durante i quasi 100 minuti di gioco incluso il recupero, dando risposte contraddittorie, soprattutto perché non sempre la squadra si muove in modo coordinato quando la palla ce l’hanno avversari di spessore e con ottima condizione fisica come la Turris. La coppia difensiva centrale Manetta-Pacciardi sembra quella più accreditata alla titolarità, almeno in questa fase iniziale di stagione, e se la sbriga bene nei duelli con chi occupa la posizione di centravanti, meno quando si tratta di coprire spazi lasciati liberi. Quindi, sufficienza per entrambi, pur se occorre registrare alcuni meccanismi non proprio oliati alla perfezione. Sulla destra, Lia (6,5) dimostra una eccellente condizione fisico-atletica, spendendosi abbastanza bene nelle due fasi, con la perla dell’assist per il 3-1, mentre, dalla parte opposta, Ortisi (6) sconta l’esordio in un ruolo totalmente nuovo per lui quando si tratta di dedicarsi alla cura dell’avversario diretto, pur mettendoci fisico, cattiveria, ma peccando in cose basilari come la postura o l’attenzione in occasione della punizione da cui scaturisce il pareggio, lasciando totalmente libero Cum di controllare e crossare con la massima comodità. Piccolo appunto anche per l’egoismo dimostrato dall’ex Casarano nel primo tempo, quando preferisce il tiro da posizione decentrata al passaggio verso il centro, dove c’erano tre compagni ben posizionati davanti alla porta avversaria. Negli ultimi 25’, c’è pure il ricorso alla difesa a 5, con l’inserimento di Ferrara (5,5) e Polito (5,5), che non riescono ad incidere nel momento topico della partita.
Altro settore della squadra con andamento altalenante è il centrocampo, macchina da guerra quando si tratta di costruire, poco attento se si deve fare diga agli inserimenti di elementi come quelli messi in campo da Caneo, ma qui l’assenza di un vero equilibratore come Franco fa ben sperare per il futuro. Frisenna (6,5) si spegne nel finale, ma prima mette in mostra un repertorio da prima firma, fatto di giocate essenziali, gol chirurgico, corsa e continuità. Firenze (6) si vede poco solo perché tocca il pallone prevalentemente di prima, ma le aperture da un lato all’altro del campo con cui innesca le manovre più pericolose del Messina sono un piacere per gli occhi di chi ama questo gioco. Scafetta (6,5) mette in archivio un numero di chilometri impressionanti, alterna la sfrontatezza di un passaggio no look in piena area avversaria alla corsa sfrenata per aiutare un compagno per recuperare palla o per appoggiare la fase offensiva.
In una squadra che gioca il 4-3-3 di stampo zemaniano non sorprende che la maggior parte dei gol vengano dagli attaccanti, quindi anche il Messina non sfugge a questa regola, con l’aggiunta della prestazione da 7 abbondante di colui il quale risulta essere il migliore in campo: Michele Emmausso (7,5). Il ragazzo napoletano è in serata sì, sforna un assist, trasforma in gol non banale un cioccolatino servitogli da Lia, prova almeno tre imbucate per i compagni da campione di biliardo, resta con le polveri bagnate solo sul 3-2, quando non riesce a trovare la forza e precisione giuste dopo essersi liberato di due avversari nell’aera corallina. Fulminante l’esordio di Plescia (6,5), che mette in rete il primo pallone toccato al “Franco Scoglio”, presta fisico e piedi al servizio del collettivo fin quando viene sostituito da Zunno (5) il quale doveva fare il “guastatore” e invece non ne indovina una, né quando si trova al cospetto del portiere avversario, ma neanche nei pressi della propria area. Questione di dettagli, ma di quelli che fanno la differenza. Non male la prestazione di Cavallo (6), partecipe al gioco in tutte le circostanze, confermando la buona impressione data all’esordio. Infine, le apparizioni di due elementi che dovranno essere protagonisti nel prossimo futuro, inseriti proprio nei minuti di recupero e, per questo, non giudicabili: Nino Ragusa e Simone Buffa. Serviranno tantissimo durante il processo di crescita che questa squadra dovrà seguire, partendo da domenica prossima, tra poco più di 48 ore, quando si dovrà tornare a battagliare sul campo in sintetico della Virtus Francavilla, un esame importante da cui sperare di trarre il massimo.
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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