Una partita dura, giocata contro un avversario difficile. Il Messina torna da San Luca con il sollievo di avere evitato la riduzione delle distanze nell’impegno più complicato in questo rush finale, superando le difficoltà palesate nei primi 45’, sotto un sole cocente e opposto agli uomini di Cozza letteralmente indiavolati e capaci di pressare altissimi chiudendo tutte le possibilità di sviluppo della manovra ai giallorossi ospiti. Raffaele Novelli (voto 6) dà fiducia agli esterni difensivi utilizzati nelle ultime prove e non cambia la struttura della squadra se non all’avvio della ripresa, dopo essersi dannato con i suoi uomini durante tutti i primi 45’ per le troppe incertezze sotto la pressione avversaria. Nel secondo tempo, fa subito le sostituzioni indispensabili per ridare ritmo, il gruppo riprende a macinare gioco approfittando del prevedibile calo fisico dei calabresi e il risultato finale consente di guardare con fiducia alle prossime due prove, fondamentali per non dare ossigeno alle speranze di Football Club e Gelbison. Le forze iniziano a mancare, nel finale di questo lunghissimo campionato, ma il carattere e l’equilibrio consentono a questo gruppo di superare gli ostacoli anche soffrendo.
I leader in campo vivono i 90’ più recupero del “Corrado Alvaro” proprio con questo spirito, subendo la maggiore aggressività dei padroni di casa, limitando i danni e uscendo nettamente alla distanza. Unico a giocare su livelli costanti in alto è Paolone Lomasto (7), attentissimo sui lunghi rilanci degli uomini di Cozza nel primo tempo, preciso a chiudere gli spazi nei pochi tentativi di ripartenza durante la ripresa e vicinissimo a coronare con il gol questa super prestazione con due colpi di testa pericolosissimi. Ottimo l’impatto di un altro protagonista assoluto del match, che disputa 50 minuti, incluso il recupero, in cui fa vedere di essere tra i migliori under di categoria, nel suo ruolo. Ovviamente, si tratta di Giofrè (7), che limita le incursioni di Pelle e dà la spinta determinate sulla sua fascia per scardinare la difesa in maglia nera. Non ce ne voglia il volenteroso e diligente Izzo (6), ma la differenza di passo e personalità con il compagno di squadra è apparsa evidente. E’ pur vero che nel primo tempo l’ex Genoa aveva dovuto vedersela con il miglior giocatore dal punto di vista fisico e tecnico del San Luca, Bruzzaniti, uscito a fine primo tempo per un infortunio, limitandolo in qualche modo. Mazzone (6) si giova del piglio diverso della squadra nella ripresa, soffre maledettamente quando Leveque si sposta dalla sua parte per cercare la superiorità numerica, limitando i danni, mentre si fa vedere di più in fase offensiva. Boskovic (6) svolge senza sbavature il compito di vice Sabatino, soprattutto quando si tratta di controllare le sfuriate avversarie, mettendoci fisico e tempismo negli interventi. Caruso (6) si vede poco, dando sicurezza nelle prese aeree e nelle uscite.
Il centrocampo è il reparto più massacrato nel primo tempo dai giallorossi calabresi, partendo da Aliperta (6) impreciso e lento nel reagire a contrasto, ma capace di interpretare la seconda parte di gara con un atteggiamento propositivo, provando a trascinare i suoi pur essendo in debito di condizione. Il capitano esce dal campo all’85’, subito dopo avere preso una ammonizione, proprio per evitargli guai disciplinari peggiori. I suoi compagni di reparto all’inizio sono Cristiani (6) e Lavrendi (6,5). Il toscano stenta a trovare il ritmo giusto, peccando anche di poca cattiveria nel contrasto a Pelle sul cross che porta al primo gol, mentre il veterano in maglia Acr è tra i pochi a mantenere la lucidità nel momento di maggiore tempesta, tiene il campo con ordine e spende un intervento da rosso nel finale per riparare ad un errato controllo di palla che poteva portare ad una azione pericolosissima del San Luca.
Il trio di attacco è latitante nel primo tempo per poi salire in cattedra quando si tratta di rimettere in piedi la baracca. Foggia (6) viene maltrattato ma esce alla distanza, siglando un gol di testa annullato per un millimetrico offside e tenendo una infinità di palloni prima e dopo il pareggio. Cretella (6) non firma una delle sue migliori prestazioni, trova solo pochi spunti, combatte su ogni pallone portando il proprio contributo, comunque, alla causa. Cunzi (6) sostituisce Cristiani e dà maggiore vivacità alla manovra offensiva, pur senza arrivare mai alla conclusione. Infine, ultimo ma non per ultimo, ecco Mauro Bollino (6,5), poco appariscente ma capace di tirare fuori dal cilindro una magia del suo repertorio con la staffilata su calcio di punizione che inganna un portiere della esperienza e capacità di Scuffia. Pochi minuti, ma di buon impatto, anche per Crisci e Vacca, utili per entrare dalla panchina e mantenere lontani i pericoli dalla porta di Caruso. Un punto arriva dalla temutissima trasferta di San Luca, al termine di una battaglia vigorosa sul campo, con un pizzico di ambiente caldo ma abbastanza corretto sugli spalti. Potrebbe essere un passo importante, sarà decisivo, però, solo se il Messina riuscirà a portare a casa il massimo dai prossimi due impegni, in attesa di vedere cosa succederà sugli altri campi.
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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