Chiusa l’estenuante trattativa che ha portato il Messina dalle mani di Pietro Lo Monaco a quelle di Natale Stracuzzi, è adesso tempo di guardare al mercato e di rifondare una squadra che, a poco più di un mese dall’inizio del campionato, è ancora priva di calciatori. Arturo Di Napoli è stato chiaro: vorrà un gruppo giovane e tanti giocatori arriveranno in prestito da società di A e B, ma il cuore pulsante dovrà parlare messinese. Che sia Serie D o LegaPro (la categoria si conoscerà verosimilmente dopo Ferragosto) sarà innanzitutto necessario portare a casa dei calciatori che abbiano a cuore le sorti della maglia bianco scudata e, forse, per il quarto anno consecutivo sarà ancora Fabrizio Ferrigno il direttore sportivo del Messina.

A guidare la fila, e non potrebbe essere altrimenti, Giorgio Corona, il capitano delle ultime battaglie che non vuole ancora ammainare la bandiera: il ko ai playout con la Reggina non può essere il marchio con cui si concluderà la sua strepitosa carriera, per cui il bomber di Cinisi si è dato un altro anno prima di appendere le scarpette al chiodo. Aiutare ancora una volta a rilanciare il calcio messinese potrebbe essere lo sprone principale. A far coppia con il capitano Totò Cocuzza, a un passo dall’Ischia nei giorni scorsi ma ancora senza un contratto per la prossima stagione: i “cugini del gol” hanno già giocato insieme in Serie D tra il 2011 e il 2013, mettendo a segno, in coppia, ben 55 gol. Poi le strade del Messina e di Cocuzza si sono (inspiegabilmente) separate e l’attaccante palermitano, nell’ultima annata, ha fortemente contribuito alla salvezza del Noto, siglando 13 reti in appena 17 gare. Sarebbe un ritorno graditissimo, per un ragazzo universalmente riconosciuto dai tifosi e che ama visceralmente Messina.

Altri nomi caldi sono quelli di Alessandro Parisi e Antonio Cucinotta: il primo si allena con il Messina già da un anno (in attesa della scadenza della squalifica per la vicenda relativa a Calciopoli) e, a 37 anni compiuti, tornerebbe in campo con la maglia che l’ha ufficialmente consacrato nel calcio che conta. Diversa, invece, la storia di Cucinotta, protagonista dei primi due anni di gestione Lo Monaco, il difensore messinese non è stato confermato all’inizio dell’ultima fallimentare stagione, che poi ha ben disputato con le maglie di Chieti e Noto. In mezzo al campo la duttilità e il cervello di Roberto Assenzio sarebbero in grado di fare la differenza a ogni latitudine. La maglia della prima squadra della città manca nella carriera del forte centrocampista che, dopo le ottime avventure con Akragas e Viterbese, è nel mirino della Sambenedettese. Chiaro, però, che un’avventura importante a Messina che lo metta al centro del progetto gli farebbe gola e lo farebbe saltare di gioia.

Uomini, per esempio, come Tonino Campanella (convocato dal Città di Messina per la preparazione estiva) o anche Peppe Quintoni, sono gli identikit che serviranno alla nuova causa del Messina. Sarà un anno zero sotto tanti punti vista e per far bene e non lasciare nulla di intentato, l’inno alla messinesità dovrà essere il piano principale su cui fondare il tutto.

Sezione: Acr Messina / Data: Mer 05 agosto 2015 alle 17:18
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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