Le parole, nel mondo del calcio, a volte servono a poco, soprattutto quando si lascia spazio alla statistica. L’antivigilia di Natale il Messina era ultimo, a dodici lunghezze dalla salvezza diretta e senza un punto conquistato in trasferta. Adesso, invece, gli uomini di Raciti si trovano in terzultima posizione, a meno 7 dall’obiettivo prefissato e con un discreto vantaggio sull’ultima piazza. Altro ci sarebbe da aggiungere ma appare lampante il cambio di rotta giallorosso, determinato, in primis, dall’avvicendamento alla guida tecnica. Il nuovo allenatore, infatti, ha messo ordine in un ambiente privo di identità, capitalizzando al massimo le qualità di una rosa che è stata rafforzata in maniera mirata dalla proprietà.

La città sta pensando ad una causa di beatificazione per Raciti che, per andare a buon fine, dovrebbe basarsi almeno su un miracolo. L’occasione per quest’ultimo si presenterà domenica prossima, quando il Messina riceverà, sul manto erboso dello Scoglio, la capolista Catanzaro. Definire la squadra calabrese come “corazzata” potrebbe apparire, forse, riduttivo. Le Aquile del Sud stanno, letteralmente, uccidendo il campionato, con numeri che non lasciano spazio ad esiti diversi da quelli annunciati. In 23 giornate, infatti, sono 20 le vittorie degli uomini di Vivarini, capaci di realizzare 62 reti (2,7 a partita) e di subirne solamente 8. Un risultato diverso dalla sconfitta, per il Messina, avrebbe davvero il sapore dell’impresa. I tifosi, inebriati dalle tre vittorie consecutive, sognano lo sgambetto ad una compagine che, ad onor del vero, farebbe bene anche in cadetteria.

Oltre al peso in classifica, comunque, Messina-Catanzaro rappresenta una sfida estremamente affascinante: le due squadre, depositarie di nobili lignaggi, si sfidano da più di novant'anni, rappresentando un punto fermo per il calcio meridionale. I siciliani hanno spesso fatto valere il fattore campo, accaparrandosi gran parte delle sfide giocate sulle sponde del Peloro. Il borsino delle sfide tra Messina e Catanzaro, infatti, pende nettamente in favore dei padroni di casa, che vantano ben quattordici vittorie in confronto alle tre calabresi, oltre ai sette pareggi che completano un totale di ventitré incontri.

Il primo scontro tra due compagini rappresentanti i capoluoghi giallorossi risale alla prima divisione 1930-31. Ben novantatre anni fa, infatti, furono i padroni di casa ad imporsi, grazie ad un sonoro 5-1, che rimane, ad oggi, il più largo risultato inflitto dal Messina al Catanzaro (venne replicato, però, nella stagione 1961-62). Nella stagione 1936-37 le due squadre si scontrarono per la prima volta in serie B: portavano nomi differenti dagli attuali, ovvero A.C. Messina e Catanzarese, e fecero registrare un risultato non consueto. I calabresi, infatti, violarono il Celeste grazie ad un rocambolesco 2-3. Dopo tre vittorie del Messina nella serie C dei primi anni del dopoguerra, le due squadre giallorosse si scontrarono quasi sempre in serie cadetta, se si eccettuano le ultime sfide e la vittoria peloritana fatta registrare nella serie C/1 1984-85, firmata da Totò Schillaci.

Dopo il fallimento dell’ACR di MassiminoMessina e Catanzaro si ritrovarono nella serie C/2 1998-99, quando i peloritani dovettero cedere le armi agli ospiti, capaci di violare per la seconda volta nella storia il Celeste, grazie ad una rete allo scadere firmata da Marsich, che fissò il risultato sull’1-2. L’anno successivo, invece, un Messina già matematicamente promosso in terza serie, impattò contro i calabresi sull’1-1, in seguito alle marcature di Del Nevo e Kamarà. Anche le due sfide successive, giocate nel novembre 2014 e nel marzo del 2016, terminarono sul risultato di 1-1. Nel primo caso, il Messina, passato in vantaggio grazie ad un rigore di Stefani, si fece raggiungere al 92’ da una rete di Giubrone, lasciato colpevolmente smarcato dalla difesa di Grassadonia. Nella stagione successiva fu una marcatura di Olivera a portare in vantaggio i calabresi al 59’, raggiunti tre minuti più tardi dalla rete di Diogo Tavares.

Dopo diciotto anni di digiuno, il Messina tornò ad imporsi contro il Catanzaro nel penultimo precedente: l'11 febbraio 2017, infatti, i padroni di casa, guidati da Cristiano Lucarelli, riuscirono a ribaltare lo svantaggio iniziale vincendo la gara per 2-1. Trascorsa una sonnolenta ora di gioco, il match si consumò in soli sette minuti: dopo la rete calabrese di Carcione, siglata al 69’, tra il 71’ ed il 79’ il Messina andò a segno due volte, con Anastasi e Da Silva. Come la città ricorda, purtroppo, quella bella vittoria fu vanificata dalla mancata iscrizione della squadra biancoscudata, condannata da Franco Proto ad altri quattro anni di dilettantismo. Risale al 16 marzo dell’anno scorso, infine, l’ultima gara giocata a Messina tra le due compagini: gli ospiti, che terminarono il campionato al secondo posto, s’imposero per 2-3. Dopo l’iniziale vantaggio casalingo di Fofana, Iemmello e Carlini ribaltarono il risultato, indirizzando la gara verso la vittoria ospite. A sei minuti dal termine, però, Adorante siglò la rete del pareggio, vanificato allo scadere dalla definitiva rete di Biasci.

CATANZARO - LA SCHEDA

ANNO DI FONDAZIONE: 1929 (Rifondata nel 2006 e nel 2011)

MIGLIOR RISULTATO: 7° posto in Serie A (1980/81 e 1981/82)

CLASSIFICA ATTUALE: 1° posto con 63 punti

CAPOCANNONIERE: Iemmello (15 reti)

Sezione: Amarcord / Data: Ven 27 gennaio 2023 alle 11:00
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @menelpallone
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