Terzo giorno di preparazione per il Messina in vista della doppia sfida contro la Gelbison che dovrà dare la salvezza, iniziato con la definizione, nella mattinata, di date e orari dei playout (confermati 6 e 13 maggio ore 15), dei prezzi fissati dalla Legapro per entrambe le partite, i cui incassi saranno divisi per il 20% a favore della Lega e il restante 80% in modo equo tra biancoscudati e rossoblù.
PACE FATTA, CAPO HA - Nel primo pomeriggio, sono arrivate le dichiarazioni di mister Raciti dopo l’incontro chiarificatore con il presidente Sciotto, a chiusura di quasi 48 ore durante le quali abbiamo potuto vedere un concentrato di tutto ciò che deve essere fatto per condurre, a passo veloce e senza nessun ostacolo, nel prossimo campionato di serie D, con la prospettiva, tutt’altro che aliena alla nostra realtà calcistica, della sparizione dai quadri professionistici con aggiunta della matricola, come già avvenuto tre volte negli ultimi tre decenni.
Due giorni in cui si sono scatenati spettri, ipotesi catastrofiche, fantastici scenari con tycoon internazionali, proclami criptici di guitti e illusionisti, mentre attorno alla squadra si svolgeva una sorta di psicodramma che ci auguriamo davvero sia stato risolto ricorrendo a strumenti concreti, oltre le parole o le dichiarazioni di circostanza, perché, francamente, siamo oltre il limite umanamente tollerabile riguardo a situazioni paradossali miranti all'autolesionismo.
SI TORNA AL LAVORO - Arrivati a sabato, sarebbe anche il caso di pensare al programma degli allenamenti svolto e quello da fissare per consentire ad undici calciatori, anzi sedici, di poter entrare sul terreno di gioco del “Guariglia” di Agropoli con la motivazione, rabbia agonistica, benzina nelle gambe, cuore ed attributi sufficienti a scacciare le paure e dimostrare davvero di essere un gruppo capace, portando a termine il lavoro iniziato nello scorso mese di gennaio. Anche perché gli avversari, nel loro profilo social, sfoggiano foto in cui si suda in campo e con gli attrezzi da palestra, per farsi trovare pronti al momento del fischio di inizio, non ci si impegna in riunioni- fiume, comunicati o sedute psicoanalitiche di gruppo.
Questi calciatori che, lo precisiamo, sono più forti della Gelbison, devono, però (piccolo particolare) dimostrarlo sul campo, ancora una volta, e senza nessun alibi, devono farlo innanzitutto per loro, per la loro dignità di atleti professionisti, e, subito dopo, per chi ha creduto in loro, dal ds allo staff tecnico, alla proprietà che li ha ingaggiati, ai tifosi che li hanno seguiti al “Franco Scoglio” e in tutte le trasferte, quando si prendevano sconfitte in serie oppure nel momento in cui ci si arrabbiava perché non si era riusciti a vincere per raggiungere la salvezza diretta.
MOTIVAZIONI E ORGOGLIO - Non pensino al resto della città che li ignora, nella migliore delle ipotesi, o ne prende le distanze, o a quei personaggi che parlano del Messina solo per avere qualche minuto di importanza o sfogarsi sulle piattaforme virtuali, o a chi scommette sulla mediocrità del calcio nella nostra città per non perdere quella piccola posizione di potere, o falso privilegio, ricavata in mezzo al fango, speculando sulle sconfitte in campo e i fallimenti fuori dal campo. Saranno 800 i biglietti disponibili per i tifosi biancoscudati che si accomoderanno nel settore ospiti dello stadio di Agropoli, e sarebbe una bella notizia se, già dalle prossime ore, si iniziasse a vedere un certo fermento, sui social e in città, ma dubitiamo che, le tonnellate di ghiaccio scaraventate sulla passione biancoscudata possano tenere accesa la fiamma sotto la cenere.
ALLA FACCIA DI CHI NON VUOLE - Ci si dovrà affidare alla spontanea iniziativa delle stesse persone che, in questa stagione, hanno seguito il Messina, già pronti a comprare i biglietti per il settore ospiti o quelli del treno, a questo punto augurandosi che, dal fronte interno a squadra, dirigenza e proprietà, non arrivino altri segnali di incoraggiamento alla contestazione, perché non pretendiamo mica appelli alla coesione e all’unità, video motivazionali o iniziative di coinvolgimento per sportivi, imprenditori, sponsor, men che meno dell’amministrazione comunale, che già provvede, con pubblici ringraziamenti da parte della società Acr Messina, alla manutenzione del “Franco Scoglio”, ormai sede giornaliera di lavoro fino al termine della stagione, in attesa di tornare al magico splendore dei due eventi musicali programmati al S.Filippo a inizio e fine luglio, con 80.000 persone in totale per seguire Tiziano Ferro e i Pinguini Tattici Nucleari.
RIPULIRE LE SCORIE - Vogliamo sperare che, magari, in quelle due occasioni, potrà pure esserci spazio per qualcosa che festeggi la salvezza del Messina e, chissà, possa far vedere i primi vagiti della squadra che dovrà affrontare il prossimo campionato di serie C, giusto per ricordare che uno stadio di calcio può esaltarsi anche per un pallone che rotola in rete, oppure che grandi brand di marketing territoriale, ad esempio, Salento o Catalogna, sono strettamente legati alle squadre di calcio del Lecce e del Barcelona. Discorsi che suscitano un moto di sorpresa, forse, in chi vede il calcio, specie se si parla del Messina, come un passatempo per bambinoni sempliciotti cresciuti male, da rabbonire con qualche bella parola o un buffetto sulla guancia, magari prospettando futuri interessamenti da parte di investitori che ci faranno l'elemosina di qualche partita ogni tanto.
CAMBIARE TUTTO PERCHÈ TUTTO CAMBI - Vedremo cosa succederà nelle prossime ore, ma, certamente, tra 15 giorni, a bocce ferme, ed a salvezza ottenuta (perché questa squadra, sia ben chiaro, non può retrocedere) nulla dovrà essere più come prima. Un atteggiamento falsamente superiore e da snob (che ricordiamo, significa “sine nobilitate”, cioè “senza nobiltà”) che caratterizza troppi nostri concittadini, anche in posizioni importanti nella scala politica, amministrativa, sociale, economica quando si trovano, molte volte loro malgrado, a parlare di calcio, o, peggio, del Messina.
Adesso, però, non è tempo di fare certi discorsi. Serve gettare l’anima sul campo da gioco. Senza alibi, né paure.
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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