Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, sezione staccata di Catania, ha accolto integralmente il ricorso presentato da Giuseppe Truglio, capitano del Città di Galati - difeso dagli avvocati Enrico Giardinieri e Vincenzo Amadore - annullando il provvedimento di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono le manifestazioni sportive (D.A.SPO.) emesso nei suoi confronti dal Questore di Messina su proposta del Comando Carabinieri di Sant’Agata di Militello.

Il Daspo, della durata di un anno, era stato irrogato a seguito di episodi verificatisi durante l’incontro di calcio Città di Galati-Nuova Rinascita Patti, disputatosi allo stadio “Ducezio - Nello Parafioriti” di Galati Mamertino il 9 febbraio 2025. La contestazione mossa al Truglio era di aver perpetrato una presunta “violenta aggressione fisica”.

Tuttavia, il Collegio Giudicante - presieduto dal Presidente del TAR Pancrazio Maria Savasta - accogliendo i motivi di ricorso, ha correttamente inquadrato la vicenda sottoposta al suo giudizio, ritenendo il comportamento del calciatore non riconducibile all’incitazione stessa alla violenza (presupposto per l’applicazione del Daspo) e potendo concludere che, nella fattispecie, “il potere questorile, pur riferito a episodi ascrivibili all’ipotesi in esame, non appare essere stato esercitato in maniera legittima nei confronti del ricorrente”.

La pronuncia del TAR non rappresenta solo una vittoria legale, ma ristabilisce la corretta interpretazione dei fatti e dei ruoli all'interno della complessa dinamica sociale di una squadra sportiva come il Città di Galati, respingendo una valutazione superficiale che aveva ingiustamente equiparato il comportamento di capitan Truglio (ovvero quello emerso nel corso del giudizio di reprimere la violenza) a un atto di violenza stesso.

"Siamo estremamente soddisfatti per l'esito del giudizio - le parole degli avvocati Enrico Giardinieri e Vincenzo Amadore -. Il Tribunale Amministrativo ha saputo guardare oltre l'apparenza, comprendendo il vero significato della condotta del nostro assistito. Questa sentenza restituisce a Giuseppe Truglio non solo la possibilità di continuare la sua attività sportiva e lavorativa, ma anche la sua dignità di atleta e di capitano. È una vittoria importante che ribadisce come il potere amministrativo, per quanto finalizzato a tutelare la sicurezza pubblica, non possa mai prescindere da un'attenta e scrupolosa analisi dei fatti e del contesto umano in cui si inseriscono".

“La sentenza del TAR Catania riafferma un principio cardine dello Stato di Diritto: anche i provvedimenti amministrativi più discrezionali, come quelli in materia di Pubblica Sicurezza, devono fondarsi su un'istruttoria rigorosa, su una valutazione logica e proporzionata dei fatti.  L'annullamento del provvedimento consente a Truglio di riprendere immediatamente il suo posto in campo e di adempiere agli obblighi contrattuali assunti con la sua società, ponendo fine a un'ingiusta sanzione che aveva colpito la sua persona e la sua professione”.

Sezione: Promozione / Data: Mar 25 novembre 2025 alle 09:52
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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