Sei anni e mezzo fa, nel settembre del 2014, il Messina di Pietro Lo Monaco uscì da due turni interni con dieci reti sul groppone dopo i match con Matera e Casertana (0-5 il primo, 1-5 il secondo); era da allora che i peloritani non subivano due pokerissimi nello stesso campionato, e curiosamente anche in quella situazione accadde tutto nel giro di pochi giorni (otto, con la sconfitta esterna contro la Paganese in infrasettimanale). Tra i ko contro Turris e Virtus Francavilla (5-0 il primo e 5-1 il secondo) è trascorso circa un mese e mezzo in cui però il campionato è stato praticamente fermo, eccezion fatta per il pari con il Catania e la vittoria all'ultimo respiro, anche in questro caso contro la Paganese. Non è Riccardo Idda il portafortuna del Messina, e possiamo darlo per scontato: titolare nella Casertana il 28 settembre 2014, in distinta (anche se solo per la panchina) nella Virtus di domenica scorsa. Parlando meno di cabala e più di campo, la cinquina subita porta la squadra di Raciti al poco invidiabile ultimo posto di tutta la Serie C per quanto riguarda le reti incassate, 40, almeno due in più di tutte le altre squadre dei tre gironi; è la prima volta che sotto la guida del nuovo mister il Messina becca gol nei primi tempi, ma il passivo lascia poche ote statistiche rilevanti. Una interessante però c'è e riguarda l'attacco perché a un girone esatto di distanza torna a segnare Balde, a secco dalla seconda giornata (1-1 contro il Palermo) ma di nuovo in rete in quella che di fatto è stata la seconda gara disputata nel girone di ritorno. Ampiamente criticabile la prestazione del Messina, ma non sarebbe giusto derubricare così semplicemente la bella prestazione dei pugliesi (che con i gol di Patierno, Miceli e Prezioso arrivano a 14 marcatori stagionali scavalcando Avellino e lo stesso Messina fermi a 13): in casa media punti di 2.36, unica sconfitta interna l'1-2 contro la Turris e campo davvero complicato da espugnare già per squadre attente e poco propense ai regali agli ospiti.
A Francavilla Fontana aveva perso male anche il Bari che riparte nel 2022 con un pareggio (sei su dieci match), confermando l'alternanza di dicembre: terzo pari interno stagionale per i galletti che trovano sulla loro strada un Catania che non è solo Moro, ma avere Moro è certamente d'aiuto. Gol numero 19 in stagione, più la bella girata che ha poi generato il tap-in di Biondi per il momentaneo 1-3: dopo Francavilla è la seconda volta in stagione che il Bari subisce tre reti in un match, ma stavolta è giunto in soccorso Antenucci, ai gol numero 11 e 12 in campionato. Rete decisiva poi per il 3-3 quella di Cheddira, tornato al gol dopo tre mesi (ultima marcatura a ottobre contro il Campobasso); festival del gol al San Nicola, totalmente l'opposto al Ceravolo tra due squadre, Catanzaro e Palermo, che mancano l'appuntamento per riavvicinarsi alle zone altissime della classifica: i rosanero di Baldini, al primo match sulla nuova panchina, continuano la striscia di quattro gare senza vittoria (una sola nelle ultime sei), mentre i calabresi, in attesa di Iemmello, non trovano una vittoria casalinga che manca dal 5 dicembre (compresa la Coppa Italia, due pareggi e una sconfitta).
Davanti vince solo la Turris, che sul campo del Picerno scaccia la mini crisi di fine 2021 (una vittoria, due pareggie e altrettante sconfitte) capitalizzando al massimo il primo gol stagionale di Claudio Manzi; non la migliore ripartenza possibile per la squadra di un Leonardo Colucci che comunque ha messo fieno in cascina per i tempi bui anche se il calendario condensato delle prossime settimane porta più di un pericolo. Tra questi pericoli c'è un Monopoli fermato domenica dall'Avellino sul 2-2: non basta il decimo gol di Starita in casa degli irpini, che sembrano aver trovato in Maniero finalmente l'attaccante che serviva. Cinque reti nelle ultime tre, sette totali in quindici presenze in campionato, ma la continuità dei biancoverdi lascia ancora molto a desiderare (cinque vittorie e altrettanti pareggi nelle ultime dieci uscite).
Chi continua a sorprendere è il Latina di Di Donato, che ha imparato anche come vincere in trasferta: allo Zaccheria di Foggia arrivano i primi tre punti esterni stagionali contro la squadra di Zeman che, curiosamente, era stata tra le poche a portare via punti da Latina nella prima parte di campionato. Da segnalare il bel gol di Esposito (primo centro per lui) e la girata con cui Sanè firma il quinto gol del suo torneo e chiude il match nonostante il tentativo su rigore di Curcio di riaprirlo con il settimo sigillo in campionato. Foggia raggiunto all'ottavo posto da un Taranto sciupone che spreca l'opportunità di trovare la terza vittoria consecutiva (mai raggiunta finora quest'anno) con l'1-1 contro la Paganese. Rigore sbagliato da Giovinco dopo quello messo a segno da Saraniti nel primo tempo, pareggiato dal quinto centro di Firenze per i campani, che chiudono in dieci per l'espulsione di Bianchi, la sesta in stagione per la squadra di Grassadonia.
Oltre a quello già citato di Catanzaro-Palermo, altri due 0-0 in questa giornata, quelli di Campobasso-Juve Stabia e Vibonese-Fidelis Andria. Curiosamente, era da un girone esatto, dalla quarta di andata, che non c'erano così tanti pareggi a reti bianche e altrettanto curiosamente due di questi erano capitati all'andata a Palermo e a Castellammare di Stabia; il Campobasso conferma la scarsa propensione al gol (due nelle ultime cinque), la Juve Stabia il lungo periodo difficile con quattro vittorie in quindici partite, in cui ha contato quasi più allenatori (tre) che successi. Lo 0-0 non sorprende per quanto riguarda invece la Vibonese (quinta volta che capita in campionato), mentre è una primizia per una Fidelis Andria rivoluzionata dal mercato ma che, escluso il colpaccio in casa del Messina di Capuano, non vince addirittura da fine ottobre.
Chiudiamo con il Monterosi che prosegue come aveva finito, con buone prestazioni e punti: quarto risultato utile consecutivo con il 3-1 sul Potenza firmato Adamo (tre gol nelle ultime due e garanzia di punti quando va a segno con due vittorie e un pari griffate da lui). Nel Potenza torna al gol Romero, dopo una stagione abbastanza travagliata segnata da molti problemi fisici: non basta però a evitare il quarto ko consecutivo dei suoi e a salvare la panchina di Trocini che salta lasciando il posto ad Arleo, terzo tecnico stagionale per la squadra rossonera.
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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