Riportiamo integralmente le dichiarazioni in conferenza stampa di Fabrizio Mannino, l'imprenditore interessato all'acquisizione del Messina, ma con cui il presidente Sciotto ha interrotto il dialogo per "mancanza di garanzie":

"Ho risolto il patto di riservatezza che mi legava al presidente Sciotto e al Messina. Purtroppo non sono riuscito a raccontare le cose e ho il dovere, giunta questa situazione, di informarvi sugli avvenimenti di questi giorni. È necessario fare chiarezza su questa trattativa per l’acquisizione del Messina che sto conducendo da parecchio tempo, al di là di smentite che sono state fatte. Ci sono pec e informazioni che possono dimostrare da tempo che sto cercando di raggiungere un accordo. Per questo credo che la chiarezza sia la strada per raggiungere una possibilità di successo per l’interesse di tutti. Io non sono qua per speculare e approfittare, ma solo per una pura passione sportiva e per l’interesse del Messina, squadra che rappresenta una parte delle mie origini e della mia famiglia. Non parliamo di una semplice squadra, ma di qualcosa che per me va oltre: questa squadra appartiene ai tifosi e alla città. Questa società, però, è un bene privato, anche se ha un interesse collettivo e io a ciò non posso sottrarmi: devo rispettare leggi, accordi, due diligence e fare tutto ciò che si fa quando si acquista una società. Questo lo dico nell’interesse di tutti e lo ricordo spesso a me stesso. Sto toccando qualcosa che va al di là di un semplice affare e questo mi porta a raccontare la verità e vi darò dimostrazione per rispettare il bene collettivo. Per questo dico al presidente Sciotto di non considerare questa mia conferenza contraria alla sua volontà o ai suoi interessi, ma solo che sia un punto di partenza per raggiungere un accordo, per il bene di tutti. Troviamoci insieme e raggiungiamo un accordo. Spero che questa mia sollecitazione venga raccolta e non vengano fatte altre affermazioni tramite stampa. Avevo una sensazione strana, per questo sono rimasto qua a Messina nonostante dovessi partire e ci sono ancora. Lo dico al presidente Sciotto, sono in questo albergo, posso spostarmi e possiamo incontrarci".

"Credo il sindaco Basile abbia fatto tanto e di questo devo ringraziarlo: ha cercato in tutti i modi di far raggiungere un accordo soddisfacente per entrambi. Per questo, ripeto, vorrei sollecitare il presidente Sciotto al dialogo, dimenticando ciò che è successo. Fatta questa premessa, sono disponibile a passare su tutto ciò che è successo, compresi gli accadimenti odierni. Il presidente Sciotto ha rotto il patto di riservatezza da lui stesso voluto, io non l’avevo richiesto. Ho mandato una pec al sindaco con referenze e documentazione necessaria richiesta dalla LegaPro (garanzie bancarie, ecc). Avendo risolto Sciotto il patto di riservatezza, ma fornendo una visione poco conducente dei fatti in maniera ufficiale e ufficiosa. Un patto firmato il 31 maggio, ma questa mattina vengo informato delle dichiarazioni che Sciotto non avrebbe potuto fare, ne prendo atto e comunico al presidente tramite pec che in costanza di trattativa non esclusiva ha rivelato alcuni aspetti della stessa, in particolar modo riferito alle garanzie, violando così il patto di riservatezza".

"Il punto però è, vogliamo raggiungere un accordo? Di quale garanzie parla Sciotto? Non c’è un contratto, non c’è un accordo. La mia unica volontà è iscrivere il Messina in Serie C, ma io non posso farlo perché non sono il presidente di questa società, non compete a me e neanche posso dare i soldi a Sciotto senza un contratto. Non sono un benefattore, devo presentare una rendicontazione di quello che faccio. È irreale e impraticabile che io faccio un bonifico e lui iscrive la squadra. Fino a due giorni fa, alla presenza di testimoni, ero riuscito a far sottoscrivere alle parti, seppur in mia assenza, un impegno di massima che sarebbe dovuto sfociare in un accordo tra i legali. Un accordo che prevedeva la restituzione della somma che Sciotto avrebbe dovuto pagare per l’iscrizione. Nel momento in cui si poteva addivenire alla sottoscrizione del contratto, io avrei pagato Sciotto, acquisendo il 51% della società. Quindi il giustificativo del pagamento era una parte del prezzo, per cui si andava dal notaio Vicari e avrei presentato l’assegno circolare e lui avrebbe ceduto la quota. La parte eccedente che avrebbe dovuto coprire il debito, di cui oggi non ho ancora cognizione, sarebbe stata pagata con i vari versamenti: Sciotto avrebbe pagato i vari debiti e io l’avrei rimborsato, arrivando così alla cessione del 99%. E su questo avevamo raggiunto un accordo, anche se lui aveva aggiunto che questo accordo era soggetto a valutazione. Al mattino mi chiama, telefonata peraltro veicolata, e io successivamente mi presento in concessionaria. Lui mi propone un nuovo accordo a una cifra superiore, con un pagamento per la cessione del 100% della società. Mi riunisco con i miei consulenti , ne parliamo, ma chiedo chiarezza sulla massa debitoria perché in questi giorni non si è mai trovato un punto d’incontro sui debiti tra quanto sostiene Sciotto e quanto sostiene la due diligence. Ciò nonostante raggiungiamo un accordo tra tutte le parti, chiamo il consulente e lo invito ad andare a Giammoro per ricevere la documentazione necessaria per avere certezza delle passività. Un dato che doveva essere più o meno certo. Ma una volta arrivato a Giammoro, il commercialista della controparte comunica che non era stato autorizzato a consegnare la documentazione, peraltro da noi richiesta all’inizio della trattativa e inviata solo per un terzo. Diventa così un’operazione impossibile acquistare una società in questo modo. Il mio consulente, a questo punto, ipotizza una cifra che è davvero ingente. Dopo tutto questo, stamattina, viene di fatto annullato tutto il lavoro che era stato fatto. Resto però ancora pronto a raggiungere un accordo nell’interesse di tutti, perché a me preme solo che il Messina sia iscritto al campionato".

"Loro dichiarano un passivo di 1.2 milioni di euro; secondo noi ammontano a 2.8 milioni di euro a fronte di crediti davvero minimi. L’unica condizione da me posta per l’acquisizione della squadra, sia con la proposta del 51% che su quello del 100%, era che Sciotto iscrivesse la squadra, è l’unico titolato a farlo. Se lui adempie, io sono pronto e possiamo raggiungere un accordo proseguendo nella trattativa. Io voglio che questa sia la ripresa della trattativa per arrivare a una conclusione utile per tutti. In questo momento voglio escludere che il Messina non sia iscritto: io non so i motivi per cui il presidente Sciotto ha fatto questa scelta, premesso che è libero di farla, ma magari ha un’altra soluzione più utile e necessaria per la squadra. Ripeto, non so di quali garanzie parla Sciotto, ma se si riferisce alla cifra da avere per la cessione totale, io ho invece necessità della contezza della massa debitoria. La mia garanzia da fornire deve essere legata a un accordo, a un contratto, così come previsto dal codice civile, perché nessuno rilascia garanzie in bianco. Come previsto dalle normative bisogna rilasciare una “comfort letter” alla Lega in cui viene certificata la consistenza patrimoniale che io ho già prodotto attraverso la mia banca, la City Bank, e che certifica una presenza di fondi, nei miei conti, superiore ai 50milioni di euro e questo documento è a disposizione sin dal primo giorno sia di Sciotto che del sindaco".

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 15 giugno 2023 alle 18:27
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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