Qualche imprecisione e tanti aneddoti, come quando racconta le sue innumerevoli scoperte. Eziolino Capuano, quando parla, fa sempre discutere e in questo caso a “La Casa di C” ha tanto da raccontare anche sull’ultima negativa esperienza di Messina.

Dieci partite con appena due vittorie (Potenza all’esordio e Campobasso in casa), due pareggi (Vibonese e Taranto per 0-0) e ben sei sconfitte. L’ultima delle quali, fatale, con un nettissimo 5-0 sul campo della Turris: “Potevo tornare ad Avellino che però quella settimana vinse con la Virtus Francavilla. Due giorni dopo mi chiamò Pietro Lo Monaco e quando ti cerca una piazza così importante si può solo dire di sì. A Messina tornerei senza pensarci, non ho rimpianti, anche se è andata com’è andata. Ho trovato una miriade di difficoltà, problemi sotto il piano dell’impiantistica e abbiamo giocato su un campo in condizioni disastrose. Al debutto vincemmo subito a Torre del Greco (in realtà a Potenza, ndr), ma poi siamo crollati per una serie di fattori penalizzanti. Come la trasferta di Catanzaro, quando rilevammo dei casi Covid, con la partita che slittò dal pomeriggio alla sera e noi che ci ritrovammo a fare il giro della città in autobus alla ricerca di farmacie aperte. Perdemmo giocatori importantissimi e non potevamo aggregare ragazzi dalla Berretti, tanto che fummo costretti a ricorrere all’utilizzo delle sagome per allenarci. Dopo una serie di risultati negativi ci sta che un club possa decidere di cambiare. Poi l’organico è stato rivoluzionato con l’arrivo di undici giocatori e la salvezza è stata meritata. Sono stato contento per il presidente Sciotto, che ha fatto sacrifici e ha avuto coraggio. Non ho mai avuto dubbi che avrebbe iscritto la squadra al campionato. Sciotto è ambizioso, gli piace fare bella figura ed è un grande estimatore di Zeman, me ne parlava spesso”.

Sezione: Erano a Messina / Data: Sab 25 giugno 2022 alle 11:53
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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