Si volevano intensità, cattiveria, furia agonistica, dopo la non esaltante prova contro il Cittanova, ed il Messina di mister Novelli (voto 6,5) risponde con una prova di grande carattere sul campo del Biancavilla, avversario tutt’altro che malleabile e con elementi in organico di tutto rispetto per la categoria. Il “Raiti” è stato, in questi ultimi anni, il teatro che esalta i sacrifici e la competenza di una società capace di costruire squadre di rispetto sia in Eccellenza che in D e giocarci contro in un turno infrasettimanale con la tensione del risultato da ottenere a tutti i costi, portando a casa una buona prestazione e, soprattutto, i tre punti, dà merito al lavoro del tecnico salernitano messo in discussione, negli ultimi tempi, per il poco cinismo ed un presunto eccessivo legame fideistico con il modulo di gioco zemaniano che lo caratterizza.
In realtà, il Messina supera l’impasse dettata dallo svantaggio subito dopo appena 13 minuti, proprio ricorrendo a qualche variante nella manovra, attraverso gli inserimenti degli interni di centrocampo e non solo con le sovrapposizioni sulle fasce, ma soprattutto andando con la massima decisione sui palloni vaganti in area, e, da queste situazioni “sporche”, nascono i gol decisivi per ribaltare la partita.
Spicca, tra tutti i giallorossi, la prova del classe 2002 Carmine Cretella (7,5) non tanto per il suo primo gol in maglia Acr, frutto di un colpo di testa rapinoso, quanto per le giocate di classe contro avversari ruvidi e per una attentissima fase difensiva, telecomandata a distanza dalla voce stentorea del “fratellone” Paolo Lomasto, prodigo di consigli sul piazzamento e l’atteggiamento del ragazzo di San Giorgio a Cremano per recuperare palloni e rompere i tentativi offensivi gialloblù. Un processo di crescita continua da parte del numero 58, che, continuando di questo passo, potrà prendersi grandi soddisfazioni anche in categorie superiori.
Conforta anche la prestazione del portiere Leonardo Caruso (7), eccellente in due interventi di ottimo livello, all’avvio in uscita sullo scatenato Khoris, e all’83’ con una deviazione provvidenziale sulla gran botta di Rabbeni che si stampa sulla traversa. Unica pecca, forse, la lentezza nel recuperare la posizione in occasione del tiro da lontanissimo scoccato da Santapaola nella ripresa quando il risultato era sull’1-1, ma, in quel caso, il legno superiore della porta è stato propizio alla causa biancoscudata. E, comunque, un po’ di fortuna non guasta mai.
La linea difensiva doveva affrontare avversari ben dotati tecnicamente e molto veloci come Catania, Khoris e, nella ripresa, Rabbeni, oltre ad un ottimo Santapaola, dedicatosi principalmente alla marcatura di Aliperta in avvio di manovra, ma anche prezioso in attacco. Cascione (6,5) migliora rispetto alle ultime uscite, prende una brutta botta che ne condiziona il rendimento e la brillantezza nel secondo tempo, ma comunque fa bene sia quando si tratta di dare una mano in avanti che nel caso di ripiegamento o presidio della zona difensiva. Lomasto (7) sfodera 96’ di grandissimo spessore caratteriale, dominando sui palloni alti, anticipando ed anche provando a verticalizzare, quando i portatori di palla del centrocampo giallorosso erano schermati. Boskovic (6,5) non ha quasi mai sbavature eccetto nella succitata chance concessa a Rabbeni, mentre, sul gol subito, viene sorpreso dalla velocità dell’azione e bruciato dalla rapacità dell’attaccante avversario. Giofrè (7) è strepitoso nei primi 45’, “arando” la fascia mancina e provando anche in più di una occasione la conclusione in porta, mentre nel secondo tempo limita il proprio raggio di azione senza far mancare il sostegno alla manovra.
Il centrocampo “over” regge la pressione mentale di doversi riscattare dal periodo recente di relativo appannamento e il rendimento medio di tutto il terzetto nella zona mediana del campo si alza di parecchio. Cristiani (6,5) corre, recupera palloni, si propone in progressione ed esce stremato all’82’ per Lavrendi (sv), primo cambio effettuato da mister Novelli. Aliperta (6,5) ritorna protagonista e leader non solo per la fascia di capitano presa in prestito dall’infortunato Arcidiacono, dettando i tempi di gioco, richiamando i compagni nei momenti difficili e dirigendo il pressing che, subito dopo il vantaggio, diventa l’arma principale per mettere confusione e togliere ritmo al Biancavilla. In questo lavoro, spicca, finalmente Raffaele Vacca (6,5), apparso sulla via del recupero di una condizione mai acquisita da quando è approdato a Messina. Tarda un poco a carburare il numero 11 giallorosso, ma, con il passare dei minuti, si impone per carattere, gamba e intraprendenza, anche se si vede che manca ancora qualcosa per arrivare al top.
In attacco, Addessi (7) gioca una delle sue migliori partite in giallorosso, perché limita gli svolazzi, si fa trovare pronto a toccare la palla del pareggio e dimostra che, quando ha un minimo di condizione fisica, può davvero spaccare in due i match più complicati. Meno appariscente, ma comunque utile e preziosa la gara di Foggia (6,5), che deve fare a sportellate con due difensori rocciosi tipici della categoria come Porcaro e Ferrante, ma non si tira mai indietro e si spende in un faticoso lavoro di pressing, fondamentale per dare pressione al reparto arretrato gialloblù.
Dalla panchina, poi, arrivano cambi di qualità nella fase in cui, ad esempio, a Ragusa, si era subito l’inopinato pareggio. In questo caso, aleggia nell’aria il timore che la beffa si ripeta, ma, all’ “Orazio Raiti” anche grazie ai subentrati Manfrellotti, Crisci e Bollino, i minuti attorno al 90’ ed il recupero trascorrono senza nessun rischio, con la soddisfazione di tutto il gruppo per una vittoria fondamentale in questo momento del campionato.
Adesso, occorre avere la testa giusta e gestire con il corretto mix di rabbia agonistica e consapevolezza dei propri mezzi le prossime settimane, nelle quali si alterneranno sfide decisive al vertice e partite apparentemente meno complicate. La posta in palio è altissima, non sono concessi cali di tensione o atti di istinto insani.
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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