Eccellenza, Promozione e non solo. Uno sguardo ad ampio raggio quello di Nico Caragliano, allenatore mamertino che, fermo da una stagione, ha vissuto con più distacco, ma sempre con grande attenzione, gli ultimi campionati. Partendo dalla Serie C: “Il Messina ha raggiunto la salvezza ed è un traguardo importante perché, per tifoseria e piazza, merita anche qualcosa di più”, ha esordito il tecnico, prima di passare ai campionati a lui più vicini.
“Chi ha deluso le aspettative, purtroppo, è stata l’Igea che, partita per vincere, è arrivata terza ed è stata sconfitta ai play-off dalla Jonica”. Mentre proprio la formazione santateresina è “una grande rivelazione”, ha sottolineato Caragliano: “Non conosco mister Campo, ma ne parlavano tutti bene. Non mi aspettavo questo tipo di campionato ed è stato sorprendente, anche grazie al lavoro societario. Dietro ogni vittoria e obiettivo c’è sempre il lavoro della società e la Jonica è una società da prendere come esempio”. Un grande campionato, che può ancora migliorare con la doppia sfida nazionale contro il Martina che può valere la serie D, anche se “i troppi stranieri (argentini in questo caso) sono l’unica pecca. Non per la Jonica, ma in generale, perché è un problema nazionale che parte dal basso, mentre ci sono giocatori locali molto validi. E nei nostri campionati è una moda degli ultimi anni”.
Scendendo in Promozione sono tre, su tutte, le squadre che, nel bene o nel male, si sono distinte: “La conferma è stata il RoccAcquedolcese, che ha vinto meritatamente anche perché è stata la più brava a superare varie difficoltà legata al Covid ed è difficile programmare a livello tecnico e tattico in certe condizioni. La sorpresa è stata il Pro Falcone, che ha raggiunto la finale play-off, mentre la delusione è stata il Milazzo”.
Nonostante la semifinale play-off, mister Caragliano non è soddisfatto di quanto fatto dalla sua ex squadra: “All’inizio si parlava di gruppo e divertimento, ma a Milazzo questo non basta. Poi, sono arrivati i risultati, si è pensato a vincere il campionato ma credo sia mancata la programmazione. Nelle ultime giornate è arrivato mister Venuto, che è un grande allenatore e ha portato entusiasmo, ma se cambi alla fine qualcosa non va o si è sbagliato. Non è una delusione per il quinto posto e i play-off – ha chiarito Caragliano – ma non c’è stata la programmazione per una squadra che si chiama Milazzo e non può fare la Promozione”.
Sfumata l’Eccellenza, si potrebbe comunque arrivare dalla porta secondaria: “Sono convinto che il Milazzo proverà a chiedere il ripescaggio. Alcune squadre sono state escluse, ci potrebbero essere i posti e per punteggio, piazza e struttura, Milazzo potrebbe avere le carte giuste”.
Chi, invece, ci spera ancora e domenica giocherà la sfida decisiva con il Casteldaccia è la Torrenovese: “Ha confermato le aspettative, ha disputato un campionato di vertice, ma alla fine può vincere soltanto. Faccio il tifo per loro, anche perché ci sono miei ex giocatori come Cariolo e D’Anna”, ha aggiunto il tecnico mamertino che, proprio sui due, si è tolto qualche sassolino: “Nella mia gestione a Milazzo, mi sono stati contestati alcuni giocatori tra cui Cariolo, che da dicembre ha fatto gol pesanti, D’Anna, che è leader assoluto della Torrenovese, o Rasà, che ha segnato 15 gol e la Pro Mende ha fatto un grande campionato”.
Li ha visti giocare, con la voglia di tornare presto in panchina: “È stato un anno difficile, perché volevo trasmettere il mio modo di fare calcio”, ha ammesso Caragliano, cercato da alcune società sia a inizio stagione che in corso: “In estate solo contatti ma nulla di concreto, mentre durante la stagione ho ricevuto due chiamate ma per scelta ho rifiutato perché preferisco iniziare e programmare. Futuro? Ho tanta voglia, ma solo con una società e un progetto serio, a prescindere dall’obiettivo. Altrimenti continuerò ad aggiornarmi perché è il mio dna. Come già detto in passato – ha concluso il tecnico - non mi ha prescritto il medico che devo allenare”.
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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