Il risultato ottenuto contro un Giugliano coriaceo ma anche distratto in un paio di episodi decisivi, sia in attacco che in difesa, consente al Messina di abbandonare il fondo della classifica a Fidelis Andria e Viterbese, acuendo ulteriormente i rimpianti per la mancata vittoria di tre turni fa contro i laziali, sfumata proprio nei minuti finali. Non è il tempo giusto per guardare le posizioni in graduatoria proprie o degli avversari, ma i tre punti ottenuti ieri servono per interrompere una spirale negativa potenzialmente molto pericolosa in un gruppo composto non proprio in modo perfettamente equilibrato tra giovani di belle speranze o potenzialità inespresse ed elementi più esperti ma ai quali serve tempo per acquisire le insegne da leader.
Il match contro la squadra allenata da Lello Di Napoli, da ieri iscritto nel club Allenatori Incazzati del Sabato Sera (variazione sull’acronimo inventato dall’inimitabile Mino Licordari quando si giocava solo di domenica), viene interpretato da mister Gaetano Auteri (voto 6,5) così come preannunciato alla vigilia, cercando quel disequilibrio tattico che avrebbe messo in difficoltà l’avversario.
LA DIGA E DAGA - Durante i 96’, incluso il recupero, si assiste ad un tourbillon di moduli da parte delle due panchine, alla fine ha ragione quella biancoscudata (a proposito, è tornata la vera maglia del Messina) che passa dal 4-3-3 al 4-2-4 ad una sorta di 5-2-3 che gli ospiti non riescono a scardinare, sbattendo sul muro creato al limite dell’area biancoscudata o su Daga che merita un bel 6,5 per l’intervento salva risultato su Nocciolini al minuto 84. Il portiere riscatta la leggerezza del “Ceravolo” mantenendosi in piedi al cospetto dell’attaccante gialloblù, smarcato dall’ennesima carambola maligna di questo inizio di campionato. In questo caso serve la bravura, mentre un pizzico di fortuna aiuta il Messina nel rimpallo Daga-Fofana da cui nasce il palo colpito dal Giugliano nel primo tempo, propiziato da una dormita difensiva su uno schema lento e prevedibile da calcio piazzato.
Un concetto da distillare nelle dichiarazioni di Auteri in questo primo scorcio di stagione è quello della individuazione di una struttura base costruita sugli elementi più affidabili in rosa dal punto di vista della tenuta caratteriale, mentale e fisica.
LA DIFESA - Lavoro ancora da completare, visto che in difesa il tecnico di Floridia sceglie il sesto schieramento diverso in altrettante giornate di campionato, trovando la prima partita senza subire gol, ma questa maggiore tenuta non dipende solo dalla linea arretrata, come è noto a chi ha masticato almeno un po’ di calcio. L’esame della prestazione dei singoli parte da Amara Konate (6) che merita la sufficienza anche soltanto per l’abnegazione con cui si applica in un ruolo totalmente inedito per lui, ma alcuni errori tecnici quando si tratta di controllare la palla, effettuare un passaggio semplice, chiudere su una giocata avversaria leggibile o fare un cross mettono in secondo piano interventi decisivi come quel salvataggio su Piovaccari al 22’. Gli ultimi 10 minuti vedono in campo un Versienti (6) apparso recuperato fisicamente e, a questo punto, siamo curiosi di vedere cosa succederà nelle prossime gare sugli esterni, sia in caso di ritorno alla difesa a tre o di mantenimento dell’attuale assetto difensivo con quattro uomini.
Sulla fascia sinistra, invece, la presenza di Fazzi (6) assicura una maggiore solidità, anche se pesa nella valutazione del buon Nicolò l’incertezza che lo porta a subire l’incursione di Iglio nell’azione del palo al 25’ e un poco di timidezza quando si tratta di proporsi in avanti. Ma il suo recupero fisico e mentale dovrà essere uno dei punti di ancoraggio in questa fase della stagione. La coppia centrale difensiva si comporta abbastanza bene contro avversari come Salvemini e Piovaccari che avevano impressionato nelle prime 5 giornate, però ancora manca qualcosa per avere uno standard adeguato in modo continuo. Infatti, Filì (6) non commette errori evidenti ripulendo l’area con decisione quando serve, Camilleri (6) se la cava con esperienza e posizionamento pagando nell’unica occasione in cui si trova a sfidare Piovaccari in campo aperto. Occorre però considerare che il difensore gelese combatte da settimane con un fastidio fisico insidioso ed è uscito dal campo proprio per il riacutizzarsi di questo problema. Quindi, le prestazioni incoraggianti di Trasciani e Ferrini, entrambi sulla sufficienza nella mezz’ora di sofferenza collettiva finale, inducono a pensare che nelle prossime partite sarà dato un po’ di respiro a Camilleri.
IL CENTROCAMPO - L’inferiorità numerica a centrocampo era uno dei temi più facilmente prevedibili della gara di ieri, visto che il Giugliano gioca con il 3-5-2, ed effettivamente, soprattutto durante la ripresa, il Messina ha concesso metri ai portatori di palla avversari preferendo presidiare gli spazi negli ultimi 25-30 metri di campo davanti alla propria porta. Una scelta premiata dal risultato, ma che ha comportato un lavoro piuttosto pesante da parte dei tre centrocampisti di ruolo schierati all’inizio da Auteri, di cui ha fatto le spese soprattutto Fofana (5,5) apparso sotto ritmo ed impreciso al momento in cui si doveva cercare di proporre gioco, sostituito nell’intervallo più per motivi tattici che per la qualità della sua prestazione. L’attitudine alla lotta e una maggiore propensione alla corsa, invece, ha consentito a Fiorani (6) di ambientarsi meglio, anche se da questo 2002 di proprietà dell’Ascoli, è lecito aspettarsi di più quando avrà assimilato tempi di gioco e assunto una condizione complessivamente migliore. Il titolo di migliore in campo, invece, spetta a Roberto Marino (7) uno dei pochi, forse l’unico, che sembra avere l’atteggiamento del leader quando interviene per spezzare le trame avversarie, cambiare fronte di gioco con tempi giusti e precisione, pur lasciandosi prendere a volte dall’ansia e dalla precipitazione, come avvenuto ieri negli ultimissimi minuti di gara, quando ogni pallone pesava quintali e bisognava allontanarlo più possibile dalla propria area di rigore.
L'ATTACCO - Nella partita di ieri, il reparto avanzato fornisce qualche timido segnale positivo, soprattutto nei primi 20’, in cui il Messina impone ritmi più serrati e si vincono i duelli nelle zone cruciali del campo. Balde (6) colleziona l’ennesima presenza completa in campo, su di lui Auteri ha una convinzione granitica e viene ripagato in parte con l’assist sul palo di Curiale oltre a diverse situazioni nella quali il numero dieci biancoscudato difende palla, fornisce sponde ai compagni ed evita di intestardirsi in azioni personali. Purtroppo, ancora lo spagnolo di origini senegalesi non ha acquisito il killer instinct sotto porta, ma l’atto di fede ripetuto da parte del suo tecnico merita avvenga anche questo, magari in un futuro non troppo lontano. Curiale (6,5) pur senza brillare e dimostrando di essere ancora lontano dalla migliore condizione, fa quello per cui è stato ingaggiato, trasformando in un palo e un gol (anche se con deviazione abbastanza influente) gli unici due palloni fornitigli dai compagni. Valutazioni diverse devono, invece, essere fatte per Catania (5,5) autore di una delle sue prove altalenanti, forse condizionata da quel fallo meritevole di espulsione per Berman, che ne frena l’attitudine alla progressione. Dopo la girandola di sostituzioni di inizio ripresa la sua posizione in campo viene presa da Iannone (5,5) che si trova in mezzo al momento meno propizio per un attaccante ma spreca le pochissime occasioni perdendo il tempo di gioco indispensabile per far male all’avversario. Dalla parte opposta, invece, l’ingresso di Grillo (6) è taumaturgico perché dal suo piede arriva il perfetto cross da cui nasce il gol decisivo, ma poi l’ex Vibonese non riesce a sfruttare gli spazi concessi da un Giugliano in cerca del pari e incide molto meno. Si dice che la vittoria sia la migliore medicina nel calcio. Sicuramente, quella del Messina sul Giugliano dà un minimo di serenità al gruppo atteso, adesso, dalla trasferta di Coppa a Crotone, impegno da onorare ed espletare con meno danni possibili, per poi viaggiare alla volta di Cerignola per un altro turno di sabato pomeriggio, con l’ambizione di iniziare a fare punti anche in trasferta.
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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