La regola del tre stavolta porta tre punti al Messina chiudendo a quota 33 il girone di andata, in testa ma non “campione di inverno”, visto che il Football Club, distanziato 5 lunghezze, ed il San Luca a 9, dovendo entrambe recuperare tre turni, potrebbero insidiare il primato biancoscudato.
Questioni immediate poco importanti, in un campionato molto equilibrato che inizierà a delineare le proprie gerarchie definitive nei prossimi mesi, quando chi dovrà recuperare le tante gare sospese sarà costretto a tour de force molto impegnativi e l’Acr potrà giocare con continuità. Il tutto, salvo la sospensione del normale calendario che la LND potrebbe deliberare a breve, a detta di alcuni addetti ai lavori, così come fatto tra novembre e dicembre dello scorso anno. Sospensione, che, però, al momento, non appare imminente.
La settimana che ha portato all’inedita sfida con il Città di Sant’Agata era stata caratterizzata da qualche tensione di troppo sia tra i tifosi che in ambito dirigenziale, soprattutto attraverso i canali “drogati” dei social, scorie derivanti dal rocambolesco andamento del match di Ragusa, venuto a poca distanza dalla sconfitta di Rende e subito dopo il pari casalingo con il Licata. Segnali interpretati da qualcuno come un calo della giusta tensione e cattiveria agonistica che deve sempre caratterizzare le prestazioni di una squadra chiamata a vincere il campionato, portando a uno spreco di occasioni favorevoli per dare uno scossone al campionato e scavare un solco con le avversarie.
Mister Novelli (voto 6,5) ha la capacità di uscire in modo egregio da una lunga vigilia iniziata praticamente negli spogliatoi dell’ “Aldo Campo” di Ragusa e fare le scelte giuste per mettere subito sotto il Sant’Agata, reduce da un ruolino di marcia, negli ultimi 4 turni, identico a quello dei biancoscudati. Il gol in apertura facilita il compito, ma, ad eccezione di qualche fase del primo tempo, in cui i suoi uomini appaiono contratti, il successo del Messina non viene mai messo in discussione. Una scelta non proprio comoda per il tecnico salernitano è sicuramente quella di mettere in panchina il portiere fino ad oggi titolare, Alessandro Lai, un ragazzo del 2000 dotato tecnicamente, reduce dall’errore marchiano contro il Marina di Ragusa, che ci auguriamo tutti possa crescere caratterialmente e tirarsi fuori da un momento particolarmente complicato.
L’estremo difensore è un ruolo delicatissimo per gli equilibri di una squadra e l’esordio del nuovo arrivato Leonardo Caruso (6) conforta sulla possibilità di avere alternative valide all’interno della rosa, cercando di mantenere la stabilità e la tranquillità di tutti. Buon fisico e atteggiamento tranquillo per il numero 22 biancoscudato, che si disimpegna bene sul tiro insidioso da lontano di Perkovic nel primo tempo, venendo poi preservato dai compagni durante il resto della gara.
Tra tutti, merita un posto nel gradino più alto del podio Cascione (7,5), ottimo in entrambe le fasi, caratteristica fondamentale per brillare in un modulo di gioco così particolare come il 4-3-3 firmato Novelli. L’under nato a Campobasso conferma di essere tra i migliori acquisti di questa stagione e, se si manterrà a questi livelli con continuità, potrebbe davvero giocarsi ottime chance tra i professionisti nell’immediato futuro.
Leggermente più sotto del biondo laterale ci sono diversi compagni di squadra, capaci di incidere in modo determinante non solo in questa partita. Partendo dalla linea di centrocampo, molto bene il classe 2002 Carmine Cretella (7), autore di una prova in cui ha messo anche fisicità e non solo tecnica al servizio della causa. Tanti palloni recuperati, un assist geometrico per il terzo gol, un costante attacco dello spazio e solo il neo di troppa rabbia e concitazione quando si è trovato sul destro la palla per segnare il suo primo gol in biancoscudato a pochi minuti dal termine e l’ha mandata altissima. Passando, invece, ai più grandi, Cristiani (7) ritorna ai livelli abituali in questo campionato, correndo per tutti i 95’, senza andare fuori giri e cercando anche di sfruttare il suo buon tiro dalla distanza. Lo affiancano, sulla “linea del 7” anche Arcidiacono e Foggia, gli autori dei tre gol, bravissimi ad interpretare al meglio la parte in commedia affidatagli dal loro tecnico. Biccio ha ripreso confidenza col gol e sblocca la gara dopo meno di due minuti, ma si spende in tante giocate essenziali senza ritardare lo sviluppo della manovra di attacco. Il bomber arriva a quota 11 con un colpo non proprio classico del repertorio, a dispetto della stazza fisica, il colpo di testa e la specialità della casa, cioè il lob perfetto a premiare gli assist dei compagni.
Il resto della “compagnia” staziona sul 6,5, visto che tutti danno qualcosa in più per evitare cali di attenzione fatali in altre prestazioni contro squadre di livello inferiore. In difesa, Sabatino e Lomasto giocano con la consueta attenzione, così come Giofrè sulla corsia mancina, meno devastante rispetto a Ragusa, ma più continuo. A centrocampo, Aliperta orchestra la manovra con precisione a volte esagerando nel cercare la giocata sopraffina al momento della rifinitura, però impressiona per la forza con cui risolve situazioni delicate con la massima naturalezza. In attacco, Bollino recupera il pallone e serve l’assist per il raddoppio di Foggia che sposta definitivamente l’inerzia della gara dalla parte giallorossa, poi si vede meno del solito, ma anche lui risente delle condizioni problematiche del terreno di gioco.
Una piccola nota sulle condizioni del “manto erboso” del S.Filippo: occorre che lo staff dirigenziale cerchi di limitare i danni di interventi fatti in passato, al momento in cui si doveva lavorare per evitare che la situazione arrivasse al solito punto di non ritorno. Anzi, consueto punto di ritorno, con la sola eccezione dello scorso anno, ci sarà un motivo e non è tanto difficile da individuare.
Tornando all’analisi dei singoli, meritano la menzione i cinque chiamati in causa dalla panchina solo dopo che il risultato era stato portato a casa. In ordine di apparizione Addessi, Vacca, Manfrellotti, Lavrendi e Boskovic saranno determinanti per le sorti di questo campionato e Novelli sta lavorando proprio per consentire loro di avere la giusta forza mentale e fisica per essere pronti al momento opportuno in questo girone di ritorno che dovrebbe iniziare domenica prossima con la sfida casalinga alla Cittanovese.
Per raggiungere il primo posto e festeggiare, la prossima estate, il ritorno tra i professionisti non basterà essere i più belli, ma si dovrà essere anche, se non soprattutto, brutti, sporchi e cattivi.
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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