Abbiamo iniziato nelle scorse settimane con le storie di due totem del calcio messinese, ma il terzo appuntamento con #MnpRacconta fa un salto molto in avanti nel tempo, e arriva fino all'anno 2003, anno in cui nasceva Davide Oriti, portiere dell'Alcara che nello scorso weekend, nel 4-1 dei suoi sul campo della Fitalese, ha anche trovato il primo gol in carriera. Una carriera finora giocoforza breve, con una passione nata "da piccolino, quando con mio papà guardavo le partite in tv - racconta ai nostri microfoni -. Poi ho iniziato a giocare ma facevo il difensore. Un giorno poi mi sono messo in porta e mi è piaciuto il ruolo e da lì allenamento, tanto allenamento per migliorare". 

Un ruolo in cui si dice sia necessaria un po' di sana follia, quello dell'estremo difensore: "Eppure non ho nessun carattere pazzo, forse sono il più tranquillo di tutti". Tanto tranquillo che il gol di domenica "pensavo addirittura non valesse, visto il rilancio con le mani. Poi ho visto l'arbitro che ha indicato il centrocampo e mi sono girato verso il mister prima che mi arrivassero addosso tutti i compagni". Ma i festeggiamenti non sono finiti: "Anche nei primi allenamenti settimanali sono proseguiti". Questo anche per l'entusiasmo di una società giovane ma ben radicata nel territorio: "Stava per fallire, ma poi è cambiato tutto, la società voleva che fossimo tutti di Alcara e bene o male siamo tutti di queste parti".

Nonostante la giovane età e la sfortuna di crescere nella situazione calcistica post Covid, Davide non ha comunque grilli per la testa: "Non so ancora quanto andrò avanti nel calcio ma nel frattempo continuo a studiare al Conservatorio". 

Sezione: Il focus / Data: Gio 28 ottobre 2021 alle 09:22
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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