La gara serale del venerdì al “Donato Curcio” di Picerno lascia una serie di impressioni prevalentemente positive sul Messina, presentatosi con qualche assenza pesante al cospetto di avversari anche loro rimaneggiati, ma forti delle solide basi costruite nel corso della scorsa stagione.
SAD PROFESSOR - Il malumore del "professorino" Emilio Longo nelle dichiarazioni di fine gara evidenzia le difficoltà che il Picerno ha dovuto affrontare contro il pressing continuo dei giallorossi, finendo per essere costretto a giocare palla con poca precisione. 
MAD PROFESSOR - Giacomo Modica (voto 7), smentisce le sue dichiarazioni della vigilia ("non cambiamo il 4-3-3") incarta il collega presentandosi con un 4-2-3-1 speculare proprio per togliere spazi alle incursioni dei tre centrocampisti-attaccanti messi alle spalle di un Murano comunque letale nell’unica situazione in cui si è trovato a poter battere verso la porta del Messina. Il prodotto di queste alchimie tattiche è stato un equilibrio assoluto con pochissime chance di sbloccare il risultato, almeno fino al 70’, quando il bomber lucano ha messo la gara su binari diversi, con qualche spazio in più per attaccanti fino ad allora mai innescati. Il pareggio su rigore concesso per una trattenuta ingenua di Gilli su Plescia a un metro dall’arbitro su un passaggio fuori misura nell’area rossoblù non rende merito alla prestazione complessiva del Messina, capace di rendere inoffensivi gli avversari, costruendo nel primo tempo palle gol su calcio piazzato, e poi sfiorando il colpaccio dopo l’1-1. Modica ha evidenziato alcune sbavature nella circostanza dell’1-0, ma non bisogna dimenticare le incertezze e gli errori di misura che, in prossimità della fine della partita, hanno concesso spazi al Picerno per colpire con Santarcangelo e Vitali, rischiando la sconfitta-beffa.
Confortanti i segnali percepiti dal punto di vista della condizione fisica, dell’approccio caratteriale alla gara, dello spirito di gruppo nell’affrontare le difficoltà, con tanti pseudo rincalzi in campo durante gli ultimi 15’, capaci di tenere botta e portare a casa un punto importante per la costruzione dell’autostima in vista dei prossimi, pressanti, impegni imposti dal calendario. Poco da rimproverare, quindi, al collettivo, ma anche alle prestazioni dei singoli, tutti sul pezzo per l’intera durata della partita, con qualche picco, come è naturale che sia.
MARVELOUS -  L’ultimo flash della gara è nel miracolo di Sant’Ermanno Fumagalli da Treviglio (7,5) sul giovane virgulto lucano di maglia e di nascita Andrea Santarcangelo, che si costruisce, appena entrato in campo al posto del superbomber Murano, la possibilità di essere il match winner, proiettandosi in uno spazio enorme concesso dalla precaria difesa giallorossa, saltando Ferrara, spostandosi con la suola la palla per il tiro a botta sicura, ma senza fare i conti con quella “Cosa” (intendendo il supereroe dei Fantastici Quattro) in maglia bianca capace di alzare il muro per poi esultare come se avesse fatto un gol.
MVP - Definire il portiere come migliore in campo non sminuisce il valore della squadra di cui fa parte, visto che l’altro MVP a pari merito è Vincenzo Plescia (7,5), riferimento-totem, nel senso capuanesco del termine, di tutta la squadra, che, finalmente, trova nel signor Vergaro di Bari un arbitro capace di cogliere almeno una parte delle botte prese, in questo caso da Gilli, autore anche della trattenuta da cui scaturisce il rigore del pareggio. Peccato per quel tiro sporco all’86’ che finisce di un soffio a lato, altrimenti si sarebbe potuto parlare della prima vittoria esterna e di un voto ancora più alto per l’ex attaccante dell’Avellino, uscito sconfitto dalla sfida personale con l’altro bomber mancato in Irpinia, il buon Murano, capace di una percentuale realizzativa del 100%.
I MAGNIFICI 7 - Altro protagonista assoluto della partita di ieri sera è, manco a dirlo, Marco Manetta (7), marcatore attento del capocannoniere di questo girone, capace di perdere la pazienza solo al momento in cui prende l’ammonizione al 52’ per un errore di leggerezza commesso da Frisenna, nelle cui orecchie ancora risuonerà per un bel po’ il duro rimprovero ricevuto dal numero 6 giallorosso. Il cartellino giallo fa scattare la diffida per la colonna della difesa giallorossa e mister Modica lo toglie dal campo subito dopo il gol di Murano, scelta coraggiosa poi ripagata dal risultato, ma chissà cosa sarebbe accaduto in caso di sconfitta. Al suo posto entra Polito (6) che staziona prima in posizione centrale e poi da laterale, senza lasciare grandi tracce, in positivo o in negativo. Michele Emmausso (7) fa una di quelle prestazioni nelle quali è difficile esprimere giudizi unanimi in senso positivo o negativo. Il voto definisce quale sia la valutazione in questo caso, frutto dell’applicazione dimostrata durante i primi 45’, nei quali si sacrifica anche nella copertura e prova a sfruttare la posizione di trequartista alle spalle di Plescia per svariare su tutto il fronte di attacco, mentre nella ripresa prova a inventare e rendersi utile con alterne fortune, fino a prendersi la responsabilità di tirare e trasformare il calcio di rigore, azioni non proprio scontate quando vesti la maglia del Messina, almeno nelle ultime due stagioni e nel primo scorcio di quella in corso. Non è più una novità, ma anche a Picerno Domenico Franco (7) si conferma nel ruolo di fulcro della manovra, uno dei leader in campo di una squadra che avrà pure qualche giovane (di qualità), ma tanti volponi di categoria ancora in grado di dire la loro su qualsiasi campo e contro qualunque avversario.
ATTENDERE PREGO.. - Stessa pasta, seppure di grana diversa, considerando il passato, anche quella che riguarda Nino Ragusa (6), in costante, seppur non clamorosa, fase di crescita, con il neo di una occasione letteralmente divorata, proprio al 45’, che, se fosse stata tramutata in gol, avrebbe dato un tassello ulteriore di carica nervosa all’opera di recupero completa di quello che siamo ancora convinti possa diventare il vero tesoro del Messina 2023-2024.
THE OTHERS - Buona prova di Ortisi (6,5), ancora con il freno a mano tirato perché focalizzato sul miglioramento nella fase difensiva, ma capace di mettere fisico e tecnica di qualità in tutti i momenti della gara, facendo un passo in più nel suo processo di crescita nel ruolo inventato per lui da mister Modica. Dalla parte opposta della difesa, incoraggiante esordio tra i professionisti per il messinese Giuseppe Salvo (6,5), classe 2003, che paga lo scotto del noviziato con qualche incertezza nei primi minuti, altri errori di interpretazione e tensione durante la ripresa, ma dimostra anche carattere e personalità quando aggredisce alto i portatori di palla avversari, si propone più volte in appoggio offensivo e non ha paura di tentare l’anticipo o metterci il fisico. Non era facile rimpiazzare un treno in carne e ossa come Lia, ma Salvo non ha demeritato, fino al minuto 81, quando lascia il campo a Darini (6) valutato per l’intervento determinante che chiude il tiro di Vitali in pieno recupero, ammorbidendolo nelle braccia di Fumagalli. Ferrara (6,5) si esprime sui suoi standard, in modo essenziale, dedicandosi alla marcatura, spazzando con decisione quando serve e rendendosi utile di testa sui calci piazzati, oltre a creare disturbo a Santarcangelo nel finale, dopo essere stato saltato in campo aperto, ricorrendo all’esperienza. Cavallo (6,5) lavora tanti palloni, difficilmente trova l’ultimo spunto che serve per trasformare la giocata in qualcosa di determinante, ma è comunque utile a tenere alta la squadra. Frisenna (6) non brilla come in altre occasioni, ma si lancia senza paura nella tonnara del centrocampo molto affollato, interpreta con dedizione il ruolo di centrale insieme a Franco, raramente stacca la spina, ma è anche naturale in un elemento che sta tenendo ritmi molto alti dal primo istante del campionato.
Infine, gli altri subentrati dalla panchina che, però, non hanno tempo e modo per essere valutati. Giunta gioca gli scampoli del recupero, Luciani la stessa cosa, Scafetta ha un po’ di tempo in più a disposizione, ma non entra nel match. Poco male, perché nelle prossime settimane in cui si susseguiranno le partite a ritmi infernali, tutti gli elementi di questa rosa saranno chiamati a dare il proprio contributo per dare la concretezza dei risultati alla mole di lavoro fin qui svolta.

Sezione: Il focus / Data: Sab 21 ottobre 2023 alle 11:10
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
vedi letture
Print