Nel nuovo spot Nike ambientato nel multiverso Virgil van Dijk e Kylian Mbappé anticipano le mosse di Ronaldinho con una scrollata di spalle e una semplice risposta: "YouTube". Nell'era degli highlights per tutti, cercando di conoscere un calciatore come Maecky Fred Ngombo Sansoni oltre alle poche memorie derivanti dal suo breve stint italiano è possibile attingere a numeri e video della sua carriera costellata da 104 presenze e 22 gol. Pochi, direte voi? Andiamo con ordine.

CHI È NGOMBO - Il possibile nuovo acquisto del Messina, più di un metro e novanta, è nato in Belgio nel 1995 e ha doppia nazionalità date le origini congolesi. Fa parte, a livello statistico, della golden generation dei Diavoli Rossi—quella che, per intenderci, include nomi come De Bruyne, Lukaku, Hazard e così via. Nomi altisonanti che fanno capire il livello cui mirava (e, in parte, mira ancora) una generazione di talento assoluto. Ngombo cresce nelle giovanili dello Standard, a Liegi, prima di passare al Roda JC Kerkrade, alternando presenze nella squadra giovanile (nella Beloften Eredivisie, una sorta di campionato delle squadre riserva) e con i grandi. Il giovane Maecky chiude il 2015/16 con 23 presenze e 13 gol, ma il dato più significativo riguarda l'Eredivisie, la A olandese, con 17 presenze e 4 reti. Dati scarsi, potremmo dire se non fosse che le presenze sono prevalentemente spezzoni e Ngombo questi gol li segna in 281 minuti, una media di uno ogni 70 minuti circa. I numeri sono numeri, ma vanno letti.

IN CAMPO, COMUNQUE - Detto che non si dimostrerà comunque uno spaccaporte, Ngombo mette insieme come detto ventidue reti in poco più di 4000 minuti di gioco, una ogni 190, ovvero uno ogni due partite: in questa stagione nel girone del Messina, a parte una manciata di nomi, la media realizzativa è notevolmente più bassa. Ma parliamo di gioco, anche per capire cosa potrebbe dare uno come Ngombo ai giallorossi. L'assenza di un riferimento centrale è evidente, Curiale sente gli anni, Balde non ha fisico e movimenti, Catania è un ottimo esterno. Nel Messina non si riempie l'area di rigore, e dalle punte sono arrivati, su azione manovrata, solo quattro dei dodici gol segnati: Iannone con la Virtebrese, Curiale contro il Giugliano e Catania nella doppietta con il Latina. All'interno dei sedici metri il Messina talvolta arriva (ricordiamo anche il gol di Marino contro il Crotone, ad esempio), ma spesso per episodi estemporanei (l'errore del Latina sul gol di Iannone o il colpo di testa di Konate all'esordio) o su calcio da fermo (Fazzi contro il Monterosi). Sono sempre gol, è vero, ma in pochi di questi si è potuto vedere il lavoro che storicamente Auteri fa con il reparto offensivo.

STORICAMENTE - Ngombo, da questo punto di vista, è una punta che somiglia molto a Divock Origi, ancor più che a Lukaku: i gol con la maglia dell'Ascolti fanno intuire un buon senso della posizione, arrivando entrambi dall'area piccola, mentre sono interessanti un paio di marcature con la maglia del Roda. La prima è quella contro l'Ajax nel 2015/16 (visibile cliccando qui), forse la più pesante della sua carriera: i lanceri guidati da De Boer sono avanti 2-1 grazie anche al gol di Milik, Ngombo entra al 71' e nell'assalto finale si muove freneticamente in area, legge bene la traiettoria del corner di Bujis al minuto 92 e regala il pari ai suoi in un periodo in cui metterà a segno quattro gol in meno di cento minuti complessivi, spalmati su sei partite. L'altro gol che fa capire la possibilie utilità di Ngombo risale al 2018, 23^ giornata di campionato e quinta presenza per Ngombo, che si era svincolato in estate dal Fortuna Düsseldorf e a gennaio è tornato a casa: il gol lo prendiamo come esempio anche di strapotenza fisica perché siamo sempre, comunque, nella massima serie olandese e il belga veniva da sei mesi di inattività.

(clicca qui per il video)

Vansteenkiste ruba palla sulla propria trequarti e serve Ngombo, posizionato nel cerchio di centrocampo pronto a ripartire; stop a seguire per girarsi e notare che davanti a sé la difesa dell'Heerenveen è posizionata male perché Schaars, che aveva il compito di coprire quella fascia di campo, non è rapido a recuperare la posizione. Maecky vede l'autostrada e parte facendo trentacinque metri palla al piede in quattro secondi, servendo la sovrapposizione di Vancamp, compagno di reparto che nel frattempo aveva tagliato (molto auterianamente) da destra verso sinistra; Vancamp riceve, mezza finta di corpo per disorientare l'avversario e cross di esterno per Ngombo che aveva preso posto lestamente all'altezza del dischetto—poi colpo di testa e gol. Azione sicuramente bella che fa comprendere come, in buona forma fisica, Ngombo possa essere il maledetto tassello mancante allo scacchiere tattico di Gaetano Auteri.

ORA COSA MANCA? - Intanto le valutazioni tecniche, che sembrano essere tendenzialmente positive, dello staff. In seconda battuta, e non è cosa da poco, l'opportunità temporale relativa a eventuali documentazioni e alla sua forma fisica; per capirsi meglio, l'ingaggio potrebbe essere messo in secondo piano qualora si notasse che il belga avrebbe bisogno di un forte richiamo di preparazione prima di poter essere schierabile, puntando quindi poi magari ad altri nomi nel mercato di gennaio. La situazione è in divenire, ma le decisioni saranno prese a breve giro di posta.

Sezione: Il focus / Data: Gio 17 novembre 2022 alle 11:17
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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