È Serie C ma, ahinoi, sembra la A. Per quanto questa frase possa stonare ai più, ha senso logico: l'approccio in trasferta del Messina 2022/23 non ha praticamente nessun eguale nella lunga storia biancoscudata, con una sola eccezione. Per ritrovare questo precedente il salto indietro nel tempo è importante, di quasi sessant'anni, in quella stagione 1963/64 che vide per la prima volta nella sua storia il Messina partecipare al massimo campionato nazionale. Sei sconfitte consecutive in trasferta, con nomi come Sampdoria, Milan, Atalanta, Roma, Catania e Juventus—uno score complessivo di due reti segnate e quindici incassate, molto vicino al 14-1 complessivo incassato in questa stagione lontano dal Franco Scoglio contro Francavilla, Avellino, Catanzaro, Cerignola, Fidelis Andria e Monopoli. Altri nomi, altri periodi, ma al tempo rimediò il 2-2 in casa del Mantova per interrompere la brusca emomragia, quest'anno solo un risultato sull'ostico campo di Pescara può evitare ai peloritani la peggiore partenza esterna della secolare storia.
Le colpe? Quelle sono tante, distribuite in percentuali diverse. Restando al campo, stona un po' (un bel po') il costante variare da parte della guida tecnica: Auteri ha sempre cambiato i titolari tra una partita e l'altra, ma in generale in stagione non ci sono mai state due formazioni identiche. Variazioni di modulo, di uomini, di posizione anche dopo le prestazioni positive. E in una squadra giovane con tanti problemi di autostima la sensazione dall'esterno è che questo fatto pesi più del normale. È pesante, giunti a novembre, rimpiangere la prima partita stagionale in casa con il Crotone per far capire il valore di questa squadra, evidentemente carente dal punto di vista dell'organico, ma in cui vige, e ci dispiace dirlo, una confusione esagerata. In C le altre per fortuna del Messina non se la passano benissimo e i margini per risalire la china ci sono—ma bisogna iniziare a farlo.
Ha meritato tanti applausi, in D, il Sant'Agata, prima squadra in questa Serie D ad affrontare il Catania senza alcun timore reverenziale. È vero che i complimenti non danno punti, ma i ragazzi di Vanzetto possono guardarsi allo specchio con sguardo fiero, consapevoli che la prestazione di domenica non è un fuoco di paglia. Manovra d'attacco spumeggiante e un'autostima per forza di cose crescente dopo avere incontrato la vincitrice designata del torneo: questo Sant'Agata non deve porsi limiti mentali.
Lo diciamo, senza nasconderlo, un po' a malincuore, perché al cuor non si comanda e la simpatia di chi scrive nel girone I porta i colori del Lamezia, per l'affetto dovuto a quegli uomini che qui a Messina hanno lasciato un segno indelebile. La squadra di mister Novelli però scivola sul campo del San Luca, con Ariel Reneiro che mette dentro il secondo gol in due partite con la nuova maglia—niente male per uno che qui in Italia non era mai andato oltre l'Eccellenza, e forse non è un caso che sia passato da quel Marina di Ragusa che ha lanciato Alessandro Arena, autore di una doppietta splendida con il suo Gubbio in casa dell'Olbia.
In Eccellenza, d'altro canto, di bomber se ne trovano diversi. Uno è tornato da poco nella provincia di appartenenza, e domenica ha punito una sua ex squadra: parliamo del Gallo Antonio Cannavò, che con due gol ha lasciato un marchio decisivo nel 3-0 del suo Città di Taormina contro la Nuova Igea Virtus. Gli jonici si lanciano al primo posto del girone sfruttando anche l'espulsione giunta nei primi minuti di gioco di Trimboli per un duro fallo su Assenzio; decisione contestata ma che non sembra essere eccessiva visto l'intervento scomposto su Assenzio. Inferiorità numerica anche per il RoccAcquedolcese che però vince in casa del Santa Croce: non bastano settanta minuti con un uomo in meno e il gol subito al quarto d'ora, perché Palmieri ridisegna bene la squadra e la rimonta è servita. Ultime annotazioni: Coria torna nella zona tirrenica e segna il gol decisivo del suo Modica contro il Milazzo, sull'altra costa la Jonica trova un punto che dà continuità in casa del Palazzolo, ma ha segnato ancora Daniele Balba e fanno tre gol in otto giornate per il classe 2006 del Comiso che settimana dopo settimana attira sempre più attenzioni su di sé.
In Promozione giusto partire dal bolide di Buda, non solo perché regala tre punti alla Messana ma perché è uno di quei gol che fanno riappacificare con il pallone. Sinistro potente, preciso e decisivo per i giallorossi che battono a domicilio la Valdinisi e continuano a navigare nelle zone altissime del girone C. Forse diventa ripetitivo parlare di Tindaro Calabrese per quanto riguarda il girone B ma i gol, con la doppietta nel 3-1 del suo Gioiosa sul Supergiovane Castelbuono, adesso sono 6 in 8 giornate. Abbastanza per mettere nel mirino Gioacchino Serio e Marrone, che con 7 e 9 reti stanno facendo le fortune della capolista Geraci; ventisei gol di squadra in otto partite sono, permetteteci, numeri di altra categoria.
Se la Rosmarino vince solo 1-0 nel girone C di Prima, il Galati fa peggio e perde, sempre 1-0. Le due schiacciasassi della prima parte di stagione si inceppano ma una mantiene il punteggio pieno (e, anzi, allunga a +4 sull'Aluntina seconda), mentre l'altra scivola per un rigore contestato contro la Stefano Catania, nuova capolista del raggruppamento. Combattutissimo il girone E con il Kaggi ancora capofila ma tra primo e quinto posto ci sono appena tre punti di differenza; su questo gruppo, però, torniamo nel finale.
In Seconda è giornata di addii: saluta l'imbattibilità dopo due anni la Nuova Peloro, che resta prima nel girone C nonostante il ko interno contro il Real Rocchenere, ma ha un qualcosa di storico quanto accaduto in Fitalese-Rometta Marea, gara terminata 1-3; la partita infatti è stata l'ultima, come annunciato nei giorni precedenti al match stesso, di Luigi Lombardo, nato nell'anno del Signore 1976, uno che per la squadra di San Salvatore di Fitalia ha fatto tantissimo e che dalla stessa ha ricevuto il medesimo amore. Un ritiro forzato per qualche problema fisico, a trent'anni dal primo gol segnato con la maglia biancorossa che continuerà a difendere anche da dietro la scrivania entrando in dirigenza.
Nel girone D da segnalare la scorpacciata di gol del Città di Santa Teresa, che vince in trasferta 9-2 con la Giovanile Mascali (tripletta, neanche a dirlo, di Ivan Briguglio) e vola a +6 sulla seconda, il che è spaventoso trovandoci solo alla sesta giornata di campionato.
Scendiamo in Terza per omaggiare il bel successo della Sara contro la Virtus Rometta (3-2 con doppietta di Giovanni Belfiore) e quello dell'Arci Grazia con tripletta di Papale nel 4-1 in rimonta sul San Paolino. Le due squadre sono ora insieme in vetta in un girone A in cui si segna tanto (3.3 gol di media a gara in questo turno) ma meno di un girone B incredibilmente ricco di reti, ben trentasei in sei gare. Numeri impressionanti con Asd Nike e Atletico Pagliara a fare la voce grossa con sei marcature a testa (nella squadra di Giardini tripletta per Lombardo, a Pagliara invece Tindaro Pistone ne fa due), dal punto di vista personale invece l'uomo della settimana è Antonino Tavilla che cala il poker della sua Vigor Itala contro l'Aga Messina.
La copertina di giornata però la diamo, com'è giusto che sia, al Città di Villafranca. Lutto in settimana per mister Renato Sottile, un amico di Messina nel pallone a cui mandiamo un sincero abbraccio a nome di tutta la redazione. Sul campo i suoi biancoverdi non ottengono il successo, anzi perdono in casa contro il Santa Domenica Vittoria, ma il gesto, a cui dedichiamo l'immagine in apertura del pezzo, di Cardaci che omaggia con un mazzo di fiori la famiglia dell'ex capitano e ora allenatore tirrenico, è commovente e lo vogliamo cristallizzare per ricordarci sempre che il pallone non è uno sport, ma è quasi liturgia: intenso, unico, da brividi.
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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