600km e qualcosina di più per certificare la peggior partenza in trasferta della secolare storia biancoscudata: durante il viaggio a Pescara, cantiere dopo cantiere, autogrill dopo autogrill, speravo che la partenza di mattina presto potesse essere benaugurante ma il destino cinico e baro non ha dato una mano al Messina che quindi entra, suo malgrado, nella storia. Settima sconfitta esterna su sette gare giocate, mai così male, ma la sensazione che resta dalla gara dell'Adriatico-Cornacchia è che la squadra sia viva in almeno 5/6 di campo. Bene dietro, perché reggere all'attacco abruzzese non era facile (e dopo lo stop di Camilleri in campo c'erano un 2000, un 2001, un 2002 e un 2003), positivi in mezzo con Fiorani stavolta più di lotta che di governo e l'ottimo impatto a gara in corsa di Fofana, meno bene avanti, laddove Catania si danna ma centravanti non è, Iannone fa buoni numeri ma in mezzo non c'è nessuno, mentre i vari Grillo, Curiale e Balde (criminale lo stop sbagliato sulla sventagliata di Angileri) ancora sono ampiamente sotto la sufficienza. Il possibile innesto di un centravanti cambierebbe molto, ma vorrei chiudere queste righe sul Messina mettendo sul piatto un altro dato: tredici giornate più una di Coppa, in nessuna di queste la formazione iniziale è stata la stessa di una gara precedente. Gli esperimenti con una rosa giovane vanno fatti, ma quando le cose vanno bene si possono confermare—o, quando vanno decisamente male, non è peccato mortale accantonarle per un po'.
Avevo detto che chiudevo e me ne scuso, ma volevo approfittarne per mandare un applauso ad Angileri: l'anno scorso peccava di personalità, quest'anno ne ha molta di più e la partita in marcatura su Cuppone, con inaspettata licenza a offendere, è la sua migliore in biancoscudato. Bravo.
(inutile invece commentare il gol di Marginean: abbiamo visto passare da qui, purtroppo solo per pochi mesi, uno davvero forte forte forte)
Resta corta la classifica nelle zone alte della D ma non può comunque esultare il Sant'Agata, sesto a -3 dai playoff, perché a Locri Curtosi è bravo a respingere il rigore di Carella ma il 2-1 finale è un punteggio amaro e non basta ad addolcirlo il terzo centro nelle ultime quattro giornate di Calafiore. Amaro anche il pari del Lamezia con la Vibonese, nonostante Addessi, perché adesso la capolista Catania è decisamente troppo distante.
Tre messinesi ultrafelici in Eccellenza: l'Igea di mister Ferrara si riprende la vetta con il pesante 4-0 sul Siracusa, la Jonica sorprende a domicilio il RoccAcquedolcese con un 1-3 inaspettato mentre il Milazzo alza la testa e nello scontro diretto supera 1-0 il Palazzolo. Coppa vede il bicchiere mezzo pieno nel Taormina che pareggia con il Real Siracusa Belvedere e, viste le assenze, ne ha ben donde. Tuttavia, e lo stesso discorso vale per la Nebros, i pareggi di giornata hanno un retrogusto poco piacevole viste le potenzialità delle due squadre; il torneo però è lungo, l'accento messinese è molto marcato e questo girone ci sta facendo divertire.
Giornata di Coppa in Promozione con la Pro Mende che la scorsa settimana aveva confermato mister Cataldi, fiducia ben riposta visto il successo sulla capolista del girone C, quella Messana che però con il 2-1 guarda comunque con ottimismo al ritorno di sabato prossimo. Fiducia anche per l'altra messinese, il Gioiosa che impatta 1-1 in casa della Supergiovane Castelbuono.
In Prima categoria l'Aquila Bafia di mister Caragliano è spietata e banchetta sul campo della Folgore Milazzo con un 6-0 che vale aggancio al Città di Galati e, quindi, primato. I rossogialloblù pareggiano 1-1 sul campo del Comprensorio del Tindari e quindi, nei due gironi messinesi, doppia coppia in testa. Anche nel raggruppamento E infatti troviamo Kaggi e Akron Savoca a dividere il trono in una classifica sempre corta ma più delineata delle ultime settimane. Corta sì ma pazza sempre, perché l'Akron Savoca arriva in vetta con un salto triplo dopo il successo sul Città di Linguaglossa e il sorpasso sugli avversari di giornata e sul Santa Domenica Vittoria, che pareggiando in casa del Santa Venerina perde la vetta anche in favore, come detto, di un Kaggi bravo a rimontare il Real Gazzi.
Un solo girone in campo in Seconda categoria, ma sicuramente i tifosi del girone C non avranno sentito mancanza di gol in questa ottava giornata: 26 gol in 6 partite, una media da capogiro di più di quattro reti a match. Ad alzare la media Pollina Finale-Rometta Marea, che finisce 6-1 e consente a Davide Parisi e compagni di proseguire il viaggio in vetta insieme alla Nuova Peloro, che si ferma a quota tre contro il Vigliatore ma tre sono anche i punti portati a casa.
Scalino giù e chiudiamo con la Terza categoria con il girone A che vede la Sara capolista a punteggio pieno dopo lo scoppiettante 5-4 contro l'Unime. Dodici gol in due in quattro giornate per Giovanni Belfiore e Tripodo (una doppietta a testa contro gli universitari) sui quattordici complessivi della squadra di mister Fiorentino, segno che conta poco la categoria, ma le partite le vinci se segni. E cinque punti di margine sulla seconda alla quarta giornata sono un bigliettino da visita davvero impressionante. Nota di merito per l'Sc Sicilia, appunto seconda in graduatoria, che fa 6-4 sull'Arci Grazia, alla seconda sconfitta consecutiva dopo quella con l'attuale capolista—ma con nove gol subiti in due partite doveroso anche il reminder su come chiudere la porta sia d'aiuto per vincere i campionati.
Nel girone B si è risolto con grande diplomazia e fermezza il caso della settimana che vedeva suo malgrado protagonista Luca Belfiore, quindi siamo felici di archiviare il vergognoso gesto di violenza subìto dal fortissimo bomber messinese e di discutere solo di pallone, perché tra i quattro messi in rete dal Roccalumera c'è anche quello calciato proprio dall'ex Pompei, nel 4-3 contro l'Asd Nike che si era ben difesa con la tripletta di Carpillo. Il Roccalumera aggancia il terzo posto ma in vetta restano Limina e Virtus Messina, che finora le hanno vinte tutte tranne una, lo scontro diretto della seconda giornata terminato 2-2. La classifica, com'è logico che sia (nonostante il girone A sia la controprova) è comunque cortissima con cinque squadre chiuse in due punti.
Ultima nota personale: la scorsa settimana non siamo andati in onda su queste pagine per qualche problemino tecnico, quindi non ho avuto modo di scrivere nulla sull'ultima gara di Delfio Calabrese, anima del San Fratello, che ha dato l'addio al calcio. Grande uomo ancor prima che straordinario calciatore, cliccando al link in basso potete rileggere la bella intervista di un annetto fa su Mnp. Grazie di tutto bomber!
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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