Turno infrasettimanale superato brillantemente, primo posto mantenuto con sei lunghezze di vantaggio sulla Gelbison fortunata e vincente ad Acireale (i cilentani si confermano imbattuti negli scontri diretti), mentre il Football Club potrebbe accorciare il distacco, sfruttando il bonus del recupero a Roccella, in programma domenica 25 aprile. Il Messina che ha battuto il Dattilo conferma la propria maturazione come squadra di vertice, perché non si lascia irretire dallo schieramento predisposto da mister Chianetta, capisce di avere difficoltà a mantenere i ritmi alti e la precisione nella trasmissione di palla, si appoggia sulle palle inattive e sulla capacità di trovare la giocata giusta, centra il doppio vantaggio nel terzo quarto di gioco, soffrendo, durante il recupero, per il timore di non chiudere una partita già vinta.
Marco Ciardiello (voto 6), alter ego di Raffaele Novelli, che si aggirava senza tregua nella tribuna del “Franco Scoglio”, non deve predisporre particolari alchimie, fa leva sul carisma dei leader in maglia giallorossa e festeggia moderatamente coi ragazzi a fine gara, la testa già proiettata a domenica prossima, prima di otto sfide determinanti per il raggiungimento della promozione.
Il Messina non brilla come in altre circostanze, quindi, sono pochi i singoli capaci di spiccare in questo pomeriggio di primavera. Caruso (6,5) merita mezzo punto in più della sufficienza per l’intervento che, in avvio di ripresa, impedisce alla traiettoria su punizione di Sekkoum, di finire in rete. Una parata a terra poco appariscente, ma determinante, in linea con l’impatto che questo ragazzone romano ha avuto con questa squadra da quando Cocchino D’Eboli ha deciso di portarlo a Messina, il venerdì precedente la gara di Ragusa. Cascione (6) è nell’undici di partenza un po’ a sorpresa, perché si pensava ad una pubalgia, fastidio insidioso ma che non impedisce di giocare, quando il dolore dà tregua. La sua presenza da giovane veterano si sente, senza nulla togliere a chi ne ha preso il posto domenica scorsa. Sull’altra fascia, conferma per Izzo (6), più a suo agio quando si tratta di sgroppare nella metà campo avversaria piuttosto che dedicarsi a compiti di copertura. I due pilastri difensivi sono sempre inamovibili e giocano una gara di grande sostanza e presenza. Lomasto (6,5) si dedica alla demolizione di Manfrè e Di Giuseppe, punte del Dattilo, dividendosi i compiti con Sabatino (6,5), solo uno dei due attaccanti colpisce nel recupero, ma, nel momento della piccola tempesta finale, i centrali sono in trincea spazzando via tutti i palloni vaganti in area giallorossa.
L’assenza di Cristiani implica l’impiego dall’inizio di Lavrendi (6,5) uno dei migliori, fino al doppio giallo preso per interventi fallosi evitabili, visto che il centrocampista di Cinquefrondi dà ordine e non perde la calma di fronte ad una squadra compatta. Cretella (6) non gioca una delle sue prove più lucenti, però, nel primo tempo, improvvisa uno slalom con ruleta e tentativo di assist che avrebbe strappato le ovazioni del pubblico, se fosse stato possibile averlo presente. Aliperta (6,5) parte male beccando, dopo appena 3’, il cartellino giallo che gli farà saltare Paternò, galleggia con mestiere e personalità nel primo tempo, sbuca dagli spogliatoi dopo l’intervallo con il piglio di chi intende spaccare la partita, in un senso o nell’altro, e, con la parabola maligna che sblocca il risultato, sceglie di farlo in senso positivo, pennellando poi anche il corner da cui nasce il raddoppio. Diciotto minuti anche per Vacca (6) , quando il Messina resta in dieci e c’è da faticare per mantenere il risultato più che costruire. Il numero 11 fa il suo e mette benzina nelle gambe in vista di domenica prossima, quando, con ogni probabilità, dovrà prendere le chiavi del centrocampo, in assenza del suo amicone Aliperta e di Lavrendi.
L’attacco è il reparto che più risente, ovviamente, delle difficoltà di manovra, ma tutti e tre i giocatori impiegati dall’inizio svolgono il loro lavoro in modo egregio. Bollino (6,5) mette in allarme i difensori avversari anche senza trovare una conclusione pulita, Foggia (6) sgomita e lotta con grande generosità, Cunzi (6,5) si conferma la scintilla capace di mantenere alto il regime del motore giallorosso anche senza l’infortunato Addessi, che aveva dato concretezza alla striscia positiva del Messina con una serie di gol e prestazioni da fuori categoria. Gol di testa da rapinatore delle aree di rigore per il 37enne attaccante napoletano, in meno di una settimana diventato parte integrante di un gruppo granitico.
Poco tempo per esultare e già arriva la vigilia del prossimo turno di campionato, l’ennesima prova da vincere per accorciare la distanza dal traguardo e provare a piazzare lo scatto decisivo contro inseguitrici ancora vive e decise a vendere cara la pelle fino al termine.
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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