Resta ancora incerta, almeno ufficialmente, la data in cui il Comune di Messina, ente proprietario, consegnerà alla squadra di calcio cittadina, militante in serie C, lo stadio “Franco Scoglio”, in condizioni idonee per lo svolgimento delle gare di campionato, secondo i parametri definiti dalle norme regolamentari fissate dalla FIGC e dalla Legapro.

Le maggiori attenzioni ricadono sulle condizioni del manto erboso, dopo lo svolgimento dei due concerti fissati nello scorso mese di luglio, a distanza di 26 giorni uno dall’altro, con organizzatori diversi per le esibizioni di Tiziano Ferro e dei Pinguini Tattici Nucleari. Sono passati 6 giorni dalle ultime note del gruppo musicale bergamasco, accolto dall’entusiasmo di 40.000 spettatori, si è proceduto allo smontaggio del palco ed alla pulizia dell’area interessata all’interno del rettangolo di gioco, iniziando anche a “raschiare” la parte di manto erboso corrispondente con la metà campo sotto la Curva Sud, con l’ormai proverbiale trattorino rosso in dotazione all’azienda vivaistica che, praticamente da sempre, cura la manutenzione al “Franco Scoglio”, ma anche al “Celeste”.

I LAVORI - L’assessore comunale allo sport ed agli eventi Massimo Finocchiaro, ascoltato due sere fa, non ha lasciato trasparire particolari preoccupazioni per lo stato di salute complessivo dell’impianto, curato in modo particolare negli ultimi anni dalle giunte De Luca e Basile attraverso l’ente partecipato Messinaservizi bene comune, ovviamente con risorse finanziari provenienti dal bilancio comunale. Confermata la tendenza ad eseguire dei lavori di ripristino del manto erboso che eccedono quelli di sistemazione e risemina realizzati in anni passati, poiché esiste un progetto elaborato dai tecnici del dipartimento competente che prevede uno scavo non profondo e la collocazione, ogni 4 metri, di tubazioni in senso longitudinale est-ovest lunghe circa 80 metri che permettano un migliore deflusso delle acque meteoriche e della irrigazione attraverso un sistema collegato con pozzetti e caditoie. In questo modo, si risolverebbe, secondo i tecnici comunali, il problema del drenaggio, evidenziato particolarmente nella scorsa stagione, quando la Legapro inviò tre diffide all’Acr e all’ente proprietario dell’impianto cittadino, in quanto il manto erboso era sotto i parametri previsti dai regolamenti per la disputa di gare in serie C.

Ultimata questa fase, ci sarebbe da collocare l’erba, e, a quel punto, bisognerà capire quale strada sarà seguita dall’amministrazione, in quanto si tratta di lavori che non dovrebbero superare complessivamente la soglia dei 150.000 euro, per poter procedere, secondo legge, ad affidamento diretto. Quindi, o si può effettuare la semina, con i tempi naturali di attecchimento, oppure alla posa del cosiddetto prato pronto, strada seguita in quasi tutti gli impianti interessati da concerti nel periodo estivo e pronti al momento dell’inizio delle attività agonistiche.

CAMBIARE APPROCCIO - A questo punto, occorre una immediata azione di tutte le parti interessate, partendo dal presupposto che è indispensabile evitare il perpetuarsi di atteggiamenti tendenti al rinvio o alla creazione di emergenze, ma preferendo accordi certi e impegni assicurati, ognuno per le proprie competenze. Senza trascurare il tema della concessione d’uso da parte del Messina che non può essere affidata ad “accordi verbali” o generiche disponibilità, ma si deve definire con testi e garanzie reciproche, per non prestare il fianco a speculazioni o poca attenzione. Chi ha buona memoria e segue da qualche decennio le vicende calcistiche messinesi, ricorda perfettamente che, prima con il “Celeste” e, dopo il 2004, con il “S.Filippo” poi “Franco Scoglio” solo in pochissime circostanze, riassumibili utilizzando nemmeno tutte le dita di una mano, tra il Comune e la società rappresentante in quel momento il Messina non vi sono stati rapporti turbolenti, sfociati, in qualche caso, anche nel contenzioso.

LA NOTA DELLA SOCIETA' - Nel pomeriggio di oggi, sull’argomento, l’Acr ha diffuso una nota da parte del presidente Pietro Sciotto, che riportiamo di seguito, ma, sulla questione, occorre un approccio deciso e realmente collaborativo da parte di tutti i soggetti coinvolti, perché da un “muro contro muro” ne uscirebbe ferita esclusivamente la passione dei tifosi biancoscudati, oltre al danno di immagine per una città che, anche con lo sport, può trovare quel senso di appartenenza assunto come bandiera dalla giunta comunale in questi ultimi tempi. Questo il testo del comunicato del Messina:

“Le notizie che apprendiamo dalla stampa sulle condizioni del terreno di gioco del Franco Scoglio, a seguito dei concerti ci allarmano. Peraltro le foto che circolano in rete sul manto erboso ci preoccupano fortemente. Apprendiamo sempre dai giornali che il ripristino del tappeto verde potrebbe prolungarsi oltre il dovuto impedendo alla prima squadra di calcio di disputare in casa le prime partite della stagione. Se le notizie riportate venissero confermate, ció avrebbe innegabili ripercussioni sulla programmazione societaria. Gli ispettori della Lega nei giorni scorsi sono stati a Messina per un sopralluogo e siamo allarmati perché hanno trovato una situazione complicata. Peraltro ad oggi non ci è dato sapere se e quando inizieranno i lavori e soprattutto quando finiranno. Invitiamo il sindaco Federico Basile ad attenzionare la questione perché questo stato di incertezza non ci mette nelle condizioni ideali di poter operare nell’interesse della nostra tifoseria. Più che all’Acr Messina, Palazzo Zanca deve risposte ad una piazza pronta a ripartire per una nuova stagione sportiva che ci auguriamo tutti - noi stiamo facendo la nostra parte - possa regalare le soddisfazioni che merita la città. Rimaniamo comunque fiduciosi nell’operato del sindaco, che ha dimostrato grande attenzione nei confronti del calcio essendo il primo cittadino è anche il primo tifoso del Messina.”

Sezione: Il focus / Data: Sab 05 agosto 2023 alle 18:20
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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