Prosecuzione del campionato del Città di Galati e sarebbe un grave colpo per il centro nebroideo dopo l'addio alla Mamertina. Cosa è successo? Vicende extracampo. A poche ore dall'inizio del campionato, sono stati notificati Daspo a quattro calciatori e a un dirigente per fatti risalenti alla scorsa stagione, precisamente alla partita contro la Nuova Rinascita, che portano a squalifiche sul campo ma evidentemente con un seguito anche in campo amministrativo. Perché i destinatari così non possono né giocare né partecipare alle manifestazioni sportive. I dirigenti si sono interrogati sul da farsi, ragionando anche sul non presentarsi oggi contro il Mistretta. Alla fine, lista dei convocati e si va in campo. Ma è stato annunciato ricorso al Tar avverso il provvedimento. Ecco a seguire la lettera trasmessa dal presidente tramite i propri canali ufficiali dal club.

"Cari galatesi, cari amici dei paesi vicini, oggi vi parlo con il cuore in mano, in uno dei giorni più difficili per la nostra comunità. Il Città di Galati, la nostra squadra, la nostra bandiera, rischia di scomparire. Non per una sconfitta sul campo, non per mancanza di sacrifici, ma per una vicenda che ha colpito l’anima del paese. Un episodio di gioco, già giudicato e punito severamente dalla giustizia sportiva, è diventato terreno di battaglia per chi, invece di chiudere lì la vicenda, ha scelto di andare oltre. Quattro calciatori e un dirigente del nostro paese si sono visti notificare provvedimenti pesanti, fino ad arrivare al Daspo. Un atto che oggi mette in ginocchio non solo una squadra, ma tutta una comunità. Dietro al Città di Galati non ci sono colpevoli, ma padri, figli, amici, ragazzi che in quel campo hanno sempre trovato la loro casa. Dietro c’è la fatica dei dirigenti, che anche quest’anno hanno lottato, hanno pagato le iscrizioni, hanno tesserato i giocatori, hanno messo anima e cuore pur di non lasciare spegnere il sogno. Quel sogno rischia di crollare. Non per mancanza di volontà, ma perché qualcuno ha scelto di infliggere al nostro paese la ferita più dura: togliere il calcio, togliere un punto di riferimento, togliere ai giovani la possibilità di crescere insieme. Ma Galati non dimenticherà. Non dimenticherà l’ingiustizia che sente di subire, non dimenticherà le lacrime di chi ha dato tutto per questa maglia, non dimenticherà che dietro a quei cinque nomi ci sono volti, famiglie e sacrifici e anche il loro futuro. Oggi chiediamo scusa ai tifosi, ai calciatori, ai dirigenti, ma soprattutto a Galati Mamertino. Mai la nostra squadra aveva vacillato come oggi. Eppure, anche in questo dolore, sappiamo che non ci arrenderemo. Perché il Città di Galati è più forte di qualsiasi firma, di qualsiasi provvedimento. Perché vive nel cuore della sua gente. E finché ci sarà un bambino che rincorre un pallone nelle strade del paese, finché ci sarà qualcuno che alzerà la voce per questi colori, il Città di Galati non morirà. Galati non si arrende. Mai".

Sezione: Promozione / Data: Dom 28 settembre 2025 alle 12:44
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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