L’ultimo posto in graduatoria, giunto dopo la sconfitta di Avellino, impone una veloce svolta al campionato del Messina. Il solo punto racimolato, nelle prime quattro giornate, appare come un bottino sin troppo magro per una squadra che, almeno in estate, ambiva ad un’annata scevra da patemi da bassa classifica. Il calendario, nel prossimo turno, pone di fronte agli uomini di Autieri una delle corazzate del girone: il Catanzaro di Vivarini.

Il nostro consueto sguardo al passato, però, lascia un piccolo spiraglio ai tifosi giallorossi. Nei ventiquattro precedenti, infatti, il Messina ha perso solamente in nove occasioni, portando a casa ben cinque vittorie e dieci pareggi. Considerando il blasone della compagine del presidente Noto, capace di disputare sette campionati di massima serie tra i decenni ’70 e ‘80,  c’è abbondante materiale per ritenersi orgogliosi. I fili giallorossi delle due squadre cominciarono ad intrecciarsi nel lontano 1930-31 quando, nel girone E della Prima divisione, il Messina subì un secco 2-0. L’anno dopo, però, i giallorossi siciliani si presero una bella rivincita, violando il manto erboso calabrese con un sofferto 1-2. Nella stagione 1933-34, Ac Messina e Catanzarese si scontrarono per la prima volta in serie B, dividendosi la posta con un salomonico 1-1.

Dopo due sconfitte ed un pareggio, la neonata Acr Messina si prese un’altra soddisfazione al Ceravolo, passando per 1-2, grazie alle reti di Fabbri e Marchetto, inframezzate dalla marcatura calabrese di Palmieri. La terza vittoria messinese, però arrivò addirittura quarant’anni più tardi, dopo ben nove incontri disputati tra serie cadetta e C1. Il gol di Berlinghieri, infatti, regalò ai giallorossi un’importantissima vittoria, che permetterà ai peloritani di disputare (e vincere) lo spareggio con il Monza per la permanenza in serie B (1989-90).

Sempre favorevoli, inoltre, gli ultimi due precedenti prima del nuovo corso targato Acr: nel trionfale campionato di serie C2 1998-99, infatti, la corazzata giallorossa, allenata da Stefano Cuoghi, sbancò il Ceravolo per 1-2, grazie alle reti di Loris Del Nevo e Vittorio Torino. L’anno successivo, invece, un pirotecnico 2-2, maturato grazie alle reti di BertoniRossiBenincasa e De Leornardis, contribuì all’ultima promozione del Messina in cadetteria.

La sfida della stagione 2015/16, invece, non evoca grandi ricordi nelle menti dei supporters peloritani. In quella gara, con in panchina Arturo Di Napoli, un buon Messina dovette inchinarsi alla marcatura di Moi, giunta al 13’ del secondo tempo. Andò meglio nella stagione successiva, al momento penultimo precedente ufficiale tra le due compagini: una rete di Manuel Mancini, siglata al 51’, regalò al Messina un importantissimo 0-1 che, alla fine del campionato, si rivelerà utile per la permanenza della categoria, poi cancellata dalla mancata iscrizione di Franco Proto. Nella scorsa stagione, infine, uno spumeggiante Catanzaro costrinse i peloritani a subire un secco 2-0, fissato dalle marcature di Carlini e Vandeputte.

La trasferta sul campo del Catanzaro, è inutile nascondersi, rappresenta una gara proibitiva per questo Messina. La squadra di Autieri, però, potrebbe appellarsi alla forza della disperazione, propria di una compagine che, allo stadio Ceravolo, avrà ben poco da perdere, se non altri tre punti in graduatoria.

CATANZARO – LA SCHEDA

ANNO DI FONDAZIONE: 1929 (Rifondata nel 2006 e nel 2011)

MIGLIOR RISULTATO: 7° posto in serie A (1980-81 e 1981-82).

POSIZIONE ATTUALE IN CLASSIFICA: 2° posto con 10 punti

CAPOCANNONIERE: Biasci (4 reti)

Sezione: Amarcord / Data: Ven 23 settembre 2022 alle 12:45
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @menelpallone
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