La rocambolesca vittoria casalinga con il Monterosi, condita dall’attenzione mediatica per il gol del portiere Lewandowski, ha permesso ai giallorossi di abbandonare l’ultima piazza ed agganciare il Picerno al diciottesimo posto. Punti vitali per gli uomini di Auteri, adesso a sole tre lunghezze dalla salvezza diretta, unico e reale obiettivo per una squadra con evidenti limiti tecnici. Tra i numerosi problemi, poi, c’è da fare i conti con un frustrante rendimento esterno, il peggiore di tutti i campionati professionistici italiani insieme a quello dello Spezia. I peloritani, infatti, hanno perso sei partite su sei, riuscendo a siglare una sola rete, a fronte delle quattordici marcature subite. Ecco che, in virtù delle statistiche appena enunciate, appare come “impossibile” la prossima trasferta di Pescara, contro una squadra che, seconda in classifica, ha fatto del rendimento casalingo uno dei maggiori punti di forza.

Messina e Pescara, un tempo legate da un forte gemellaggio, si rincontrano dopo ben diciannove anni di lontananza. L’ultima gara, infatti, risale alla leggendaria stagione di serie B 2003/04, quella dell’ultima promozione in massima serie dei giallorossi. I precedenti, tutti disputati tra serie B e serie C, sono leggermente a favore degli adriatici: in nove gare, infatti, sono cinque le vittorie del Delfino, a fronte di tre successi peloritani ed un solo pareggio. La serie, iniziata nella stagione di terza serie 1968/69, si aprì con un risicato successo dei padroni di casa, vittoriosi per 1-0 in virtù di una rete siglata da Morganelli all’89’.

Dopo un’altra sconfitta, nella stagione 1970/71 arrivò la prima vittoria dei peloritani, abili a capitalizzare la rete di Stellone e portare a casa un prezioso 0-1. Ci vorranno altre quattro sfide, a cavallo tra anni ’70 ed ’80, per rivedere una nuova vittoria giallorossa: nella stagione di B 1990/91, gli uomini di Beppe Materazzi passarono nuovamente per 0-1, grazie alla rete realizzata da Cambiaghi. La stagione successiva, purtroppo, segna l’inizio della decadenza della gloriosa Acr, certificata dalla retrocessione in serie C/1. Nonostante la grande differenza di levatura tra le due compagini, il Pescara ebbe ragione del Messina solamente al 90’, grazie all’1-0 siglato da Gelsi a pochi passi del recupero. Gli adriatici, al termine della stagione, raggiungeranno la promozione in serie A in seguito al secondo posto in graduatoria.

La nona e, ultima sfida, giocata in Abruzzo, coincide con l’ultima vittoria dei peloritani: nella serie B 2003/04, l’inarrestabile “banda” di Mutti riuscì a sbancare anche l’Adriatico, soffrendo nel finale ma portando a casa un fondamentale 1-2. Le reti di Sullo e Guzman, infatti, condussero i peloritani sullo 0-2 ma la marcatura di Alteri, giunta al 76’, costrinse il Messina ad arroccarsi, rintuzzando gli attacchi dei biancazzurri. Da quel momento, purtroppo, molte cose sono cambiate… le due squadre si ritrovano in terza serie ma, i biancoscudati, sono costretti a stazionare nelle ultime posizioni della classifica. Un risultato positivo in casa della seconda forza del campionato, allo stato attuale delle cose, appare proibitivo ma, per svoltare in trasferta, un risultato a sorpresa (come la vittoria di Bari dell’anno scorso) potrebbe essere la medicina giusta.

PESCARA – LA SCHEDA

ANNO DI FONDAZIONE: 1936 (rifondata nel 2009)
MIGLIOR RISULTATO: 14° in Serie A (1979/80 e 1987/88)
CLASSIFICA ATTUALE: 2° posto con 29 punti
CAPOCANNONIERE: Lescano (7 reti)

Sezione: Amarcord / Data: Gio 10 novembre 2022 alle 11:00
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @menelpallone
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