Classe 2000, nato e cresciuto in riva allo Stretto, cuore, grinta e dedizione al servizio del Messina. E' il ritratto di Giovanni Balsamà, centrocampista centrale che sta impressionando tutti e sta riuscendo a ritagliarsi uno spazio importante nelle fila del team peloritano.
Per lui fino a questo momento 8 presenze nel Girone I del campionato nazionale di Serie D, una grandissima determinazione e la voglia di continuare a crescere con l'umiltà che lo contraddistingue: “Sono consapevole del fatto che ancora non ho dimostrato nulla - afferma - , devo crescere sotto tutti i punti di vista, impegnarmi e mantenere i piedi ben saldi per terra”.
Cresciuto calcisticamente nel vivaio del Messina Sud, si è trasferito al Città di Messina all'età di 13 anni e la stagione successiva è stato acquistato dal Messina, dove ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile, facendo lo scorso anno la spola tra gli “Allievi Nazionali” e la “Berretti”. In questa stagione, Giovanni sta mettendo in luce tutte le sue qualità, misurandosi per la prima volta in un contesto importante come il massimo torneo dilettantistico, quarta serie nazionale: “Per me vestire questa maglia rappresenta un vero e proprio sogno - ha detto - , ma come giustamente mi ripetono quotidianamente i miei genitori devo restare umile, evitando accuratamente voli pindarici, e continuare a lavorare duramente per crescere. A loro devo tanto, perché fanno tanti sacrifici accompagnandomi e prendendomi agli allenamenti e coniugando il tutto con la loro attività commerciale. Certo, al primo posto metto sempre lo studio, come è giusto che sia. Frequento il Liceo Scientifico, i miei genitori ci tengono particolarmente, anzi, mi tartassano sotto questo aspetto. Dunque cerco di non deluderli”.
Cresciuto a Mili San Pietro, una piccola frazione nella zona sud di Messina, Giovanni ha mosso lì i suoi primi passi: “E' un piccolo quartiere, lì tutti i bambini giocano a calcio - racconta - . Inizialmente facevo l'esterno d'attacco per via della mia stazza fisica e della mia velocità, ma con il passare degli anni ho arretrato il mio raggio di azione. Adesso vengo impiegato come playmaker, davanti alla difesa, o come mezzala, dove mi trovo maggiormente a mio agio. Devo tanto ai tecnici Antonio Crisafulli, Giuseppe Spada e Gaetano Greco che mi hanno guidato nel settore giovanile del Messina, così come a Roberto Buttò che la scorsa estate mi ha voluto fortemente. Ho svolto tutto il ritiro estivo agli ordini del tecnico Antonio Venuto che mi ha convocato per la prima volta in occasione del match casalingo contro il Gela. Sto crescendo tanto e devo ringraziare anche il mister Giacomo Modica che mi sta dando spazio nonostante la mia giovanissima età”.
Stazza fisica imponente, 188 cm di altezza per 82 kg di peso, milanista doc, Balsamà ammira le qualità di Kessie e Bonaventura: “Perché purtroppo sono troppo giovane, non ho mai visto giocare Gattuso, Pirlo, Ambrosini, Rui Costa, Seedorf e Kakà, se non in video - dice - , ma mi piace molto anche Casemiro del Real Madrid. Lo scorso anno, invece, a Messina ho avuto la possibilità di vedere sia in allenamento che in partita calciatori del calibro di Foresta, Musacci e Mancini, da cui ho imparato tanto. Quest'anno cerco di rubare i trucchi del mestiere a Migliorini e Lavrendi che mi danno sempre tanti consigli per migliorarmi”.
Alle porte il derby contro l'Igea Virtus, con il giovane Balsamà che spera di ritagliarsi ulteriori spazi: “Io penso solamente a lavorare duramente in allenamento, con l'obiettivo di mettere in difficoltà il mister. Sono ancora giovanissimo e devo solo crescere con umiltà. L'Igea Virtus parte favorita, sia in virtù del momento positivo che sta attraversando, sia alla luce della classifica. Non è un derby sentito come quelli contro Catania e Reggina, ma scenderemo comunque in campo per vincere, con l'obiettivo di regalare una gioia ai nostri tifosi. Da qui al termine del campionato spero di giocare il più possibile, sicuramente noi crediamo ancora nella possibilità di raggiungere i play-off e ci crederemo finché la matematica non ci condannerà, dato che ancora mancano otto partite alla fine del campionato. Onoreremo il torneo fino all'ultimo istante”.
Ha ottenuto la prima convocazione ufficiale nel match di andata contro il Gela, è subentrato in campo per la prima volta in trasferta contro il Paceco, ma l'esordio dal primo minuto è arrivato in casa contro il Roccella: “Emozioni indescrivibili, davvero uniche - racconta in chiusura - , è solo un punto di partenza, ma ho comunque realizzato in piccola parte il sogno di una vita dopo aver fatto tanti sacrifici. Da questo momento in poi cercherò di mettere in campo sempre più fame agonistica ed un impegno sempre maggiore per raggiungere importanti traguardi da dedicare alla mia famiglia che mi segue sempre senza mai farmi mancare nulla. Sono loro la mia forza per andare avanti”.
Autore: Fabrizio Bertè / Twitter: @fabrizioberte
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